Ci sono novità che nascono già come punti conclusivi, ci sono fondazioni che fin da subito sono la Fondazione delle Fondazioni. Come “Italia, Patria della Bellezza”, titolo altisonante che identifica la nuova invenzione di Maurizio di Robilant, presentata martedì 31 marzo a Milano nella cornice di Villa Necchi del Fai. Presidente e fondatore di Robilant Associati spa, ovvero una società di Brand Advisory e Strategic Design tra le più importanti del mercato italiano e mondiale, raggiunti e da poco superati i sessant’anni, Robilant ha deciso di lasciare il 30 per cento dell’azienda “a chi mi ha aiutato a crescere”, e di guadagnare tempo per creare una nuova attività “per contribuire al futuro del Paese”.
 
Scende in campo direttamente in ambito di turismo e promozione culturale, Robilant, e la sua Fondazione è una vera novità perché riunisce le numerose realtà che già operano in campo di tutela ambientale, artistica e paesaggistica in Italia, dando a tutte loro una bandiera in nome dell’unico e primo bene per cui tutte operano: la bellezza. Lo scopo di Robilant è quello di creare “un progetto identitario per combattere la sfiducia delle imprese verso l’Italia e avere una visione del Paese per almeno i prossimi 20 anni”. Cosa significa? “Significa trovare il proprio talento, e imparare a valorizzarlo. La nostra più grande qualità è la bellezza. Ciascuno può contribuire a mantenerla, in modo da costruire su questa la propria identità come italiani e la propria bandiera competitiva”.
 
Condividendo tale logica, sono tra i promotori della fondazione anche il Touring Club Italiano, la Fondazione Altagamma e Assolombarda. “Non avevamo ancora messo in relazione le diverse potenzialità delle varie e distinte realtà che contribuiscono alla tutela dell’ambiente - dice Franco Iseppi, Presidente del Touring Club Italiano - eppure è solo la promozione di un bene che ne garantisce anche la sua conservazione”. “”Italia, Patria della Bellezza” propone una sfida aperta per colmare il gap tra la bellezza della nostra nazione e i suoi problemi – dice Gianfelice Rocca, presidente di Assolombarda - e stimola a pensare a soluzioni già imminenti, come l’uso dello spazio del dopo-Expo” (che Rocca suggerisce di lasciare all’Università Statale per i dipartimenti scientifici).
 
UNA PIATTAFORMA PROGETTUALE
Intanto la fondazione ha già un piano preciso per costruire l’”identità competitiva” dell’Italia basata sulla “bellezza”: si tratta di una piattaforma progettuale aperta per “diffondere la consapevolezza del potenziale culturale italiano”, “restituire centralità al ruolo dell’impresa, privata e pubblica, piccola e grande”, “spronare Istituzioni e Governi a sostenere l’identità competitiva” e “aggregare su una piattaforma progettuale aperta”.
 
Dialogo, quindi, tra pubblico e privato, per diffondere il concetto della bellezza e per attuare i progetti principali che la fondazione ha già in mente: "misurare” il parere degli stranieri che hanno visitato l’Italia negli ultimi tre anni, come l’incisione del turismo sull’economia e il PIL, e le caratteristiche precise delle imprese italiane eccellenti in modo da estrapolarne un identikit e un modello; "educare” alla bellezza già i bambini e quindi formando specificatamente sul tema maestre e professori, fino alla creazione di percorsi formativi per imprenditori; “sviluppare" i percorsi alla bellezza semplificando e migliorando in diversi modi il turismo e la conoscenza del Paese; "promuovere” appuntamenti vari rivolti al pubblico per sensibilizzare i cittadini sulla ricchezza dell’Italia, raccogliendo nuove idee e start up; e infine "valorizzare" i prodotti agroalimentari di esportazione in modo che (tramite app e altri mezzi tecnologici) siano già essi in grado di raccontare la nostra storia e incentivare la scoperta dell’Italia.