L'hanno definito “Passione che si balla”, “il suono del cuore e della strada”, “la malinconia delle cose perdute”, e più notoriamente “il pensiero triste che balla”. Parliamo del tango, ma finora mai nessuno in Europa e in Italia aveva legato così strettamente al teatro. Solo a Buenos Aires esiste dal 1999 un teatro tango messo in piedi dall'italo-argentino Marcelo Guardiola.

L'IDEA DI PIETRONI

Ora a colmare il vuoto è arrivato l'intuito di un grande giornalista, quel Paolo Pietroni, parmigiano, fondatore di ben 12 giornali tra cui Sette, Salve, Insieme, il Corriere medico, Max; rivoluzionatore di Amica, direttore del primo Vanity Fair italiano, Mystere e Lo Specchio. Giornalista e scrittore, visto che fu l'autore di Sotto il vestito niente, celeberrimo romanzo sul lato b del mondo della moda. Ma prima di tutto fu attore diplomato ai filodrammatici e da regista di scena ha diretto i suoi giornali. E ora grazie alla passione per il tango sulla scena è tornato. Ha trovato un teatrino-capanna, legato alla clinica Macedonio Melloni di Milano e lo sta trasformando in una vivace e ospitale “casa patrizia” .
 
E' qui che metterà in scena le sue commedie dove accanto alle vicende recitate giocherà un ruolo fondamentale proprio la presenza contaminatrice del tango. «Questa musica riconosciuta nel 2009 come patrimonio culturale immateriale dell'umanità dall'Unesco, è anche una filosofia di vivere, una chiave per capire in un modo nuovo e diverso la vita, gli altri noi stessi ed è inoltre una terapia contro numerose malattie e malesseri, cura la depressione e in genere è utie per attutire il senso di una perdita, sia di una persona, un amore, un lavoro, una cosa, un'occasione» recita Pietroni sul palcoscenico del Teatro della vita, in via Piolti de Bianchi 47 a Milano. « E non a caso il progetto di TeatroTango ( che prevede anche un'associazione) prevede anche delle terapie affidate non solo ai maestri di tango ma anche ai medici, psicologi e fisioterapisti della clinica Melloni».

IL PROGETTO DI TEATROTANGO

L'idea teatrale è che la vita è fatta di incontri, spesso casuali, come quelli che si fanno appunto in una Milonga e che ti possono cambiare la vita. Conquistato fin da adolescente dalla lezione di Freud e sedotto poi dalla scoperta di Borges il giornalista-regista Pietroni ha costruito le sue storie proprio come si costruisce un giro di tango intorno a un cerchio invalicabile dentro il quale ognuno di noi rimane sempre chiuso e intorno al quale si muovono più o meno vicine le persone scelte o incontrate appunto casualmente. «Nel tango ci si deve affidare all'altro... e poi fidarsi».
 
La prima prova in scena dal 28 ottobre si intitola Segreti e racconta di una serie di personaggi che si incontrano in una milonga per ballare e finiscono per rivelare ognuno un suo piccolo grande inconfessato segreto. Seguiranno nelle settimane e nei mesi successivi la messa in scena dell'unico tango scritto da Igor Stravinsky; poi Paolo e Francesca, opera tratta da tre canti dalla Divina Commedia di Dante con la musica scritta dall'argentino Luis Bacalov erede di Nino Rota nei film di Federico Fellini, e ancora Un amore, dall'omonimo romanzo di Dino Buzzati...
 
Tra gli interpreti il giornalista e conduttore televisivo Cesare Cadeo. La regia è di Elisabetta Vicenzi.
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