Incertezza. Questa la parola chiave per descrivere la situazione attuale in alcuni Paesi del bacino meridionale e orientale del Mediterraneo. E in faccia agli operatori del settore turistico che rischiano di essere travolti dall’instabilità si legge ovviamente una certa preoccupazione. Numeri definitivi sul 2011 non sono ovviamente disponibili, ma sarà difficile eguagliare quelli dello scorso anno che ha visto un milione e 34mila italiani scegliere l’Egitto (8 milioni e 571mila i pernottamenti, una media di una settimana di soggiorno a persona) e 435mila la Tunisia, secondo le elaborazioni del Centro Studi del Tci su dati della Banca d’Italia.

“È una situazione pesante e molto vasta per gli operatori turistici: al momento l’Egitto segna un 40 per cento in meno di arrivi”, afferma Roberto Corbella, presidente dell’Astoi, l’Associazione Tour Operator Italiani, che si è recentemente recato al Cairo per incontrare il nuovo ministro del turismo egiziano. “Egitto e Tunisia stanno facendo registrare una ripresa graduale e i primi risultati si potranno registrare a Pasqua visto che stanno aumentando le prenotazioni”: un lieve ottimismo, per Corbella. Ma la situazione è ancora molto confusa e le disdette non mancano dal Marocco, al momento tranquillo, fino alla Giordania e alla Siria, due mete in costante ascesa tra le preferenze degli italiani, ma ora molto “calde” politicamente. Numerosi i cambi di rotta anche per le crociere, come quelle Costa che, per l’intera stagione 2011, non comprendono più lo scalo a Tunisi, ma dirottano su Malta, Palma de Maiorca e Cagliari. Royal Carabbean ha sostituito la tappa di Alessandria d’Egitto con Istanbul.

La Turchia è proprio uno di quei Paesi che potrebbe avvantaggiarsi dalla situazione, con un’affluenza turistica in costante aumento. Seguono a ruota Spagna e Grecia. Il secondo tour operator più importante d’Europa, Thomas Cook, fa sapere che le prenotazioni per i primi 3 mesi del 2011 sono aumentate del 30 per cento per le Baleari e del 20 per la Grecia. Numerose le aspettative positive anche per l’Italia, anche se la questione immigrati a Lampedusa e in Sicilia in generale potrebbe spingere altrove molti turisti. Certo è che tanti viaggiatori nostrani stanno disdicendo e dirottando le loro prenotazioni altrove, con Mauritius, Maldive, Seychelles, Kenya e Zanzibar a sostituire il mar Rosso nelle vacanze sole e relax all inclusive. Più difficile un’analisi sui movimenti di viaggiatori a caccia di cultura e storia.

E anche i Viaggi del Club del Tci sono stati parzialmente cancellati almeno fino a giugno. Per il tour in Siria di maggio le prenotazioni sono già esaurite da un paio di mesi, ma è ancora in dubbio la partenza. Mentre il viaggio in Giordania di aprile per ora è confermato. In catalogo anche un itinerario in Libia previsto per il prossimo dicembre, ma qui torna in campo l’incertezza che ancora segna il destino di questo Paese. Gli avvisi della Farnesina rimangono punti di riferimento importanti. Prima di partire o prenotare meglio consultare il sito di viaggiare sicuri. Ed eventualmente avere un’alternativa a portata di mano.