Un mondo senza lontre, libellule, martin pescatori? I fiumi e i laghi europei - gli habitat di questi animali - stanno scomparendo a un ritmo allarmante! Le nostre acque vengono compromesse a causa di inquinamento, di dragaggi, di dighe. E poi, semplicemente, stiamo usando troppa acqua!
Ecco perché è così importante la Direttiva sulle Acque europeeuna legge molto forte dell'Unione Europea che protegge fiumi, ruscelli, zone umide, acque costiere e falde acquifere. Secondo questa legge, che tutti i Paesi membri devono implementare, entro il 2027 i Paesi dell'Unione Europea devono riportare le proprie risorse idriche a un buono stato di salute. Nonostante questo, la situazione sta peggiorando sempre più; e ora molti Stati membri vogliono addirittura modificare la Direttiva, indebolendone la forza legislativa. 

FATE SENTIRE LA VOSTRA VOCE!
Moltissime associazioni che hanno a cuore l'ambiente, come il Touring Club Italiano, si sono quindi messe d'accordo per far sentire la voce dei cittadini alla Commissione Europea affinché continui a difendere le nostre acque. Basta compilare il form che vedete qui sotto: il Touring manderà le firme alla Commissione, per fare capire quanto gli europei tengano a preservare le loro acque. Leggete le risposte alla consultazione europea, già precompilate all'interno del form qui sotto, e aderite mandandoci i vostri dati; penseremo noi a inoltrare la vostra posizione all'Europa. Già oltre 150000 cittadini hanno detto la loro: proteggiamo insieme le acque europee!


CHI ADERISCE ALLA CAMPAGNA
Alla Campagna #ProtectWater lanciata aderiscono 100 ONG europee e nel nostro Paese la Coalizione “Living Rivers” Italia (oltre 20 tra enti e associazioni: AIAPP, AIIG, AIPIN, APR, ARCI, Associazione Watergrabbing, CATAP, CIRF, Federazione Pro natura, CISBA, Coordinamento Nazionale Tutela Fiumi Free Rivers Italia, FIPSAS, Gruppo 183, INU, Italia Nostra, Kyoto Club, Legambiente, LIPU, SIEP, SIGEA, Spinning Club Italia, Slow Food, Touring Club Italiano e WWF). La Campagna europea è guidata da WWF, European Environmental Bureau, European Anglers Alliance, European Rivers Network e Wetlands International, che insieme formano la coalizione “Living Rivers” Europe. La consultazione, che si protrarrà fino al 4 marzo 2019, rappresenta l'unica opportunità per i cittadini di esprimere la propria opinione e la Campagna #ProtectWater fornisce uno strumento facile per esprimere il proprio sostegno perché questa legge rimanga forte ed efficace.
 
FIUMI A RISCHIO
Gli ecosistemi di acqua dolce sono i più minacciati sul pianeta e la situazione non è diversa in Europa. Oggi il 60% delle acque in Europa non è in buono “stato di salute” dato che gli Stati membri hanno permesso di sovrasfruttare questa risorsa causando danni permanenti alle ‘fonti’ principali costruendo anche dighe e altre infrastrutture distruttive insieme a un'agricoltura insostenibile. Tramite la consultazione pubblica gli Stati membri hanno convenuto di porre fine a questo aspetto e di raggiungere "un buono stato" per le loro acque al più tardi entro il 2027 (la scadenza originale del 2015 non è stata rispettata). Il nodo non è cambiare la Direttiva, ma applicarla correttamente e pienamente in tutti gli Stati Membri. Il 2027 è anche indicato ironicamente dalla Campagna #ProtectWater come "data di scadenza" immaginaria per una birra di qualità.
FIUMI ITALIANI: MENO DELLA METÀ IN BUONO STATO
La situazione delle nostre acque interne è allarmante: solo il 43% dei 7494 fiumi considerati è in un “buono stato ecologico”, come richiesto dalla Direttiva Quadro Acque (2000/60/CE), mentre il 41% è ben al di sotto dell’obiettivo di qualità e un 16% non è stato nemmeno classificato. Ancora più grave la situazione dei 347 laghi, di cui solo il 20% è “in regola” con la normativa europea. La fauna ittica ne è un indicatore: su oltre 80 specie di pesci, il 52% non appartiene alla fauna nostrana (alloctona) e il restante 48% è in estinzione o già estinto. Non va meglio per le acque sotterranee dove solo il 57% dello stato chimico degli 869 corpi idrici considerati è buono, e una gran parte non è nemmeno classificato.
 
Stiamo pagando il ritardo nell’applicazione di una tra le direttive più importanti per la protezione dell’ambiente anche con procedure di infrazione avviate o giunte al termine come la condanna per gli oltre 70 centri urbani sprovvisti di reti fognarie o di sistemi di trattamento delle acque di scarico in rappresentanza di 18 regioni. Basterebbe riqualificare i nostri fiumi e laghi con una diffusa attività di rinaturazione, grazie all’obbligo imposto alle Regioni (L. 133/2014) di impiegare il 20% di finanziamenti della difesa del suolo per interventi integrati per il miglioramento dello stato ecologico dei corsi d'acqua e la tutela degli ecosistemi e della biodiversità e promuovendo “infrastrutture verdi”, come previsto dalla risoluzione della Commissione europea (2013/249).

Info: livingrivers.eu.