Il Natale e i trenini sono sempre andati d’accordo. Chi non ha mai appannato le vetrine dei negozi di giocattoli, ipnotizzato dalle giravolte di motrici e carrozze in paesaggi in miniatura. Ma ai tedeschi piace fare le cose in grande e quest’anno tra le curve e le foreste che dividono Berlino e Stoccarda hanno iniziato a far sfrecciare Locomore, il primo treno social della storia.
Locomore è il risultato di un’operazione di crowdfunding durata nove anni. Tazze e magliette, boccali per la birra, spille e voucher per futuri tragitti e un marketing mirato hanno convinto migliaia di persone a dare soldi e fiducia alla società di Derek Ladewig, nata nel 2007 come “alternativa” al gigante Deutsche Bahn.
©Locomore
Il risultato è strabiliante e si traduce nei 780mila euro indispensabili a far partire lo scorso 14 dicembre il primo viaggio sulla tratta che una volta al giorno collega Berlino, Francoforte, Hannover e Stoccarda, oltre a numerosi centri minori. Una motrice ad alto rendimento ecologico, carrozze anni ’70 rimesse a nuovo e tirate a lucido e interni rigorosamente divisi in compartimenti fanno pensare a una simpatica operazione vintage. Niente di più fuorviante perché prestazioni, servizi alla clientela, e tariffe alla portata di tutti mettono a valore un progetto che di vintage ha solo l’aspetto.  
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7 euro per i viaggi più brevi, 13 per le tratte intermedie e 20 euro per la tratta completa sono le tariffe standard che ovviamente verranno tarate sul numero di prenotazioni per il singolo viaggio. Le penali per eventuali cancellazioni sono quasi nulle e gli under 14 accompagnati da un adulto viaggiano gratis. 
La tratta già in funzione dal 14 ottobre e quelle in via di definizione 
E se la velocità di punta raggiunge “solo” i 200 chilometri orari, i cavalli di battaglia della nuova compagnia tedesca sono gli spazi disponibili per le biciclette, un wi-fi performante e scompartimenti “a tema” che raggruppano businessman, famiglie o giovani backpackers predisposti a lunghe chiacchierate.
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Non rimane che andare sul sito di Locomore e godersi un viaggio particolarmente social, sperando che l’idea contagi anche lo Stivale e faccia nascere dal web linee che oltre che social sarebbero per qualche comunità del nostro entroterra una vera ancora di salvezza.   
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