L’Italia si muove sempre di più su due ruote, anche e soprattutto in tempi di pandemia. Puntuale come i buoni propositi di inizio anno, è stato reso pubblico il Focus2R, il rapporto dell’Osservatorio promosso da Confindustria ANCMA e Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia, impegnata a scattare una fotografia sul panorama delle politiche locali in favore di ciclisti e motociclisti.
Il report del 2022 è il sesto in ordine di apparizione, ma è il primo che si basa su dati raccolti in “epoca Covid”. I risultati del monitoraggio sono infatti il frutto di un questionario rivolto nel corso del 2020 a 106 municipi, cui hanno risposto 94 amministrazioni comunali.
Su tutto impressiona il vero e proprio boom delle due ruote, con il settore bici che si avvia molto probabilmente a replicare il successo del 2020 con oltre 2 milioni di pezzi venduti e quello moto che segna un sorprendente + 21,2%, immatricolando quasi 290mila veicoli.
Alla tendenza marcata del mercato le amministrazioni non si sono sottratte, modellando sempre più regole e servizi a misura delle due ruote. Cresce così la disponibilità media di piste ciclabili in città (+ 65,5 km soltanto a Milano), cala il ricorso degli italiani al bike-sharing (-47% rispetto al 2019), a causa del lockdown e in parte della concorrenza dei nuovi servizi di monopattino-sharing, e cresce l’attenzione dei Comuni al miglioramento della sicurezza in bici, mentre per il 51% di essi quella legata ai motocicli non è ancora una priorità: questa la sintesi. stringiamo sui dettagli della ricerca.
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CRESCONO LE CICLABILI NELLE CITTÀ, CROLLA L’UTILIZZO DEL BIKE SHARING
Ben 31 Comuni, anche per sopperire ai problemi di circolazione legati al Covid, hanno realizzato complessivamente 224,5 km di nuove piste ciclabili: la maggior parte delle amministrazioni locali intervistate ha introdotto più di 2 km di piste ciclabili, mentre 7 più di 10 km. La disponibilità media di piste ciclabili, ciclopedonali e zone con moderazione di velocità a 20 e 30 km/h sale anche nel 2020.
Cresce anche il numero di Comuni in cui è consentito il trasporto di biciclette sui mezzi pubblici (52%), in lieve aumento rispetto al 2019 e in netta crescita rispetto al 31% del 2015.
Stabile invece il dato delle amministrazioni che hanno allestito postazioni di interscambio bici in tutte o almeno una stazione ferroviaria (74%), oppure presso scuole e università (80%), mentre cala la percentuale delle città dove sono disponibili punti di ricarica elettrici delle biciclette a pedalata assistita, che passa dal 38% del 2015 al 33% del 2020 (era il 35% nel 2019).
Impressiona invece il dato che riguarda l’utilizzo del bike-sharing. Anche se il 54% dei comuni ha introdotto servizi di condivisione delle biciclette, allestendo una flotta complessiva di circa 35 mila mezzi, il numero di prelievi totali annui diminuisce del 47% rispetto al 2019, così come la percorrenza totale che scende del 51% rispetto al 2019.
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MOTO E SCOOTER NON RALLENTANO, MA C’È ANCORA POCA SICUREZZA
Passiamo al capitolo due ruote motorizzate, un capitolo che si svolge tra luci e ombre. Mentre infatti i comuni stanno lasciando sempre più libertà di movimento a moto e scooter, non altrettanto si stanno impegnando per garantire la sicurezza dei cittadini che ne fanno un utilizzo quotidiano.
Nel dettaglio, la media di moto ogni 100 abitanti si attesta 13 unità e sono in aumento sia il numero di città in cui è consentito l’accesso alle corsie riservate ai mezzi pubblici (anche se nell’84% delle Comuni intervistati non è ancora permesso), sia quelle che consentono il libero accesso alle ZTL (56%).
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Le note stonate, come detto, riguardano i parcheggi e soprattutto la sicurezza. Un Comune su tre dedica infatti alle due ruote una percentuale di stalli non superiore al 5%, mentre a fronte di una diminuzione del numero di incidenti e dei decessi sulle strade italiane, nei due principali strumenti di pianificazione della mobilità urbana (PUM e PGTU) la sicurezza non è infatti considerata una priorità dal 51%.
Fanno ben sperare invece i municipi che dichiarano di avere installato i guard-rail dotati di protezioni a tutela dell’incolumità dei motociclisti, che passano dal 17% del 2015 al 28% nel 2020, mentre un altro 25% dichiara di volerli ampliare o utilizzare in futuro.
Anche per le due ruote motorizzate il fronte caldo è quello dello sharing elettrico, soprattutto nei capoluoghi. Nel 2020 il noleggio green è infatti disponibile in 9 Comuni (Brescia, Genova, Grosseto, Firenze, Milano, Lecce, Rimini, Roma e Torino): due in più rispetto al 2019 e 5 in più rispetto al 2015. Seppur limitato a poche città, il numero complessivo di veicoli comincia così ad avere una certa consistenza con 4.532 unità a Milano, circa il doppio rispetto all’anno precedente (2.360), 1.000 a Rimini, 580 a Torino, 560 a Roma e 100 a Genova e Firenze.
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Le amministrazioni comunali sono ora di fronte a un senso unico che riguarda l'utilizzo virtuoso dei fondi del europei. A questo proposito è stato avviato oggi un confronto tra ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Anci e Città Metropolitane sul tema rigenerazione urbana e PNRR.

Il tavolo nasce per definire le priorità nelle città metropolitane in materia di infrastrutture e mobilità, per far sì che le risorse del Pnrr, del Fondo complementare e dei fondi ordinari di bilancio vengano finalizzati al perseguimento del processo di transizione digitale ed ecologica.

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