Contrordine, stavamo scherzando: Budelli rimane privata. Parola della Sesta sezione del Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso presentato da Michael Harte contro la sentenza del Tar che l’assegnava allo Stato. Il magnate neozelandese aveva comprato l’isola sarda nel novembre 2013, aggiudicandosela - dopo il fallimento della società svizzera che la possedeva - a un’asta giudiziaria per 2,945 milioni di euro, salvo poi vedersela sottratta, dietro il risarcimento della cifra spesa. In extremis lo Stato, tramite l’Ente parco nazionale dell’arcipelago della Maddalena, aveva dichiarato di voler esercitare il diritto di prelazione acquistando a sua volta Budelli, e il Tar gli aveva dato ragione.
Ora si torna alla casella di partenza. La sentenza numero 1854 di lunedì scorso ha infatti annullato la prelazione del Parco perché «il diritto di prelazione ha carattere ablatorio della proprietà privata, ovvero sostanzialmente espropriativo. E come tale deve avere una base legale certa». Base legale che evidentemente il Consiglio di Stato ha ritenuto non sussistere. Una beffa? Le solite giravolte burocratiche di un Paese di azzeccagarbugli?
LA VICENDA
La vicenda è complessa. Volendo vedere l’isola di Budelli è come il figlio di una coppia di genitori separati di cui tutti vogliono prendersi cura, ma non si riesce a decidere a chi tocchi e alla fine è il bimbo a rimanere nel limbo.
Da un lato c’è Michael Harte, che non è uno speculatore senza scrupoli, ma un convinto ambientalista che vorrebbe fare di Budelli un paradiso naturalistico, tanto da aver già presentato progetti concreti di valorizzazione e gestione di quello che per legge è comunque intoccabile perché all'interno di un Parco nazionale. Dall’altro c’è l’Ente parco della Maddalena, che per statuto protegge e tutela l’ambiente e dovrebbe farsi carico della valorizzazione. Sopra c’è la legge. Che non si cura di chi sia materialmente la proprietà, ma sottopone l'isola di Budelli e il mare circostante a un vincolo totale, per cui non solo non si può edificare nulla, ma addirittura in una parte, la spiaggia rosa, non si può proprio metterci piede. La questione allora sembra essere più di principio che altro: volete che un bene naturalistico così importante sia nelle mani dello Stato, o rimanga in possesso di un pur rispettoso privato?
Il Touring ha sempre appoggiato l’idea pubblica, sottolineando l’importanza simbolica del gesto: lo Stato finalmente si prende cura del nostro patrimonio naturale. Certo è che se poi lo Stato è mancante nell’amministrazione e nella gestione del patrimonio allora anche le questione di principio vengono meno. Eh, sì perché il Consiglio di Stato nel giustificare la sua decisione ha specificato che la condizione per il legittimo esercizio della prelazione da parte dello Stato richiede che sia adottato un piano di tutela, «piano che - sottolinea il Consiglio di Stato - in questi lunghi anni non è stato adottato dall’amministrazione e la sua mancanza inesorabilmente impedisce l’esercizio del diritto di prelazione».
I COMMENTI
Come finirà? Per bocca del suo presidente, Giuseppe Bonanno, l’Ente parco promette di far ricorso alla giustizia europea. «Noi non molliamo, la vicenda non finisce qui». Più realistico il sindaco della Maddalena, Angelo Comiti, che ricorda come l’isola sia proprietà privata dalla metà dell’Ottocento e non si dice affatto preoccupato. «La tutela di Budelli sta nei vincoli imposti dalla legge che permangono a prescindere dalla proprietà». E comunque, se alla fine vincesse Harte la gestione, pare, verrebbe affidata a un'associazione ambientalista particolarmente sensibile e affidadabile. A questo punto non rimane che aspettare la prossima puntata.
LE FASI PRECEDENTI