Sabato 26 ottobre alle 18, con qualche ora di anticipo sul programma originale, è previsto il primo atterraggio di un volo Alitalia da Roma sulla storica pista 36. Poi, nel giro di un paio di giorni, l’aeroporto di Milano Linate tornerà ad essere pienamente operativo, mettendo la parola fine all’operazione Bridge che dallo scorso 27 luglio aveva trasferito tutti i voli nello scalo di Malpensa che, in questo periodo, ha visto transitare quasi due milioni e mezzo di passeggeri in più.


Un rendering della nuova facciata di Linate

Motivo della chiusura di Linate, il rifacimento totale della pista, ricostruita fin dalle fondamenta e dotata di un innovativo sistema di luci di orientamento a led, migliorandone da un lato la visibilità e dall’altro minimizzando i consumi di elettricità. Motivo sacrosanto seppure i passeggeri in transito da Malpensa, oltre al disagio per la maggiore distanza dalla città, abbiano “pagato pegno” con un indice di puntualità degli atterraggi calato di quasi 10 punti, dal 72,7 per cento al 63,6 rispetto allo scorso anno.
 

I lavori a Linate, comunque, sono ben lontani dall’essere conclusi e si inquadrano in un piano di investimenti da decine di milioni di euro (alla fine potrebbero essere quasi 70) per farne uno scalo ad alta tecnologia in vista del collegamento diretto con il centro di Milano offerto dalla linea metropolitana automatica 4 a partire dal gennaio 2021. Per i prossimi tre anni, quindi, i viaggiatori da e per il city-airport milanese dovranno convivere con i cantieri.

Prima sorpresa della nuova aerostazione, un edificio provvisorio che sostituisce i gate con braccio di imbarco diretto dall’1 al 9 in vista dell’ampliamento del corpo F, quello verso l’hangar Armani e l’Idroscalo per i clienti più affezionati di Linate. Entro aprile 2020, poi, si dovrebbe vedere anche il risultato del restyling esterno degli edifici e in particolare della facciata, firmato dall’architetto Luigi Cerri, nonché il rinnovo della zona arrivi e dell’area ritiro bagagli. Seguiranno poi un hotel dell’aeroporto, uffici e, a ridosso del capolinea della metropolitana, nuovi parcheggi multipiano con accesso diretto all’area partenze.
 


Un rendering dei nuovi interni di Linate

La svolta più importante, per il city-airport di Milano, dovrebbe arrivare da un’iniezione straordinaria di alta tecnologia. L’obiettivo è quello di rivoluzionare completamente le procedure di imbarco accorciando drasticamente le procedure di controllo grazie all’uso di nuovi dispositivi per il controllo del bagaglio a mano, così da evitare lo stillicidio di sequestri di bottiglie d’acqua oltre i 100 ml, dentifrici e creme in confezioni oversize e il controllo extra per computer portatili e tablet.
 

In parallelo, sempre per accelerare i controlli senza abbassare i livelli di sicurezza, sarà adottata la cosiddetta Face Spot Security per la verifica dell’identità dei passeggeri. Nel settore partenze saranno installati dei chioschi dove ci si potrà registrare, associando i dati biometrici di viso e occhi ai propri documenti di identità. Una volta inserito in memoria il profilo del passeggero, sarà possibile presentarsi all’imbarco percorrendo un corridoio aperto lungo il quale le telecamere del sistema di sicurezza potranno verificare da sole chi ha diritto e chi no a entrare nell’area di partenza.


Un rendering dei nuovi interni di Linate

Le Olimpiadi invernali del 2026 non sono lontane e lo scalo di Linate si prepara al meglio per giocare il ruolo di spalla per Milano Malpensa, scalo intercontinentale che a sua volta si prepara a un profondo restyling per accogliere nel migliore dei modi le delegazioni e le squadre in arrivo da tutto il mondo.

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