La provocazione più recente arriva da Mantova. Dove nei giorni scorsi è stato attivato il Milano Express, un servizio gran turismo che collega la città col capoluogo regionale: 20 euro per due ore e un quarto di percorso, compresi caffè, quotidiano e tessera giornaliera di circolazione sui mezzi pubblici di Milano.

Una scelta che ha messo a rumore il mondo dei trasporti: perché spendere più del doppio rispetto al treno, che collega le due città almeno sei volte al giorno con un convoglio diretto che impiega meno di due ore? Prezzo, regolarità del servizio (indipendente da ingorghi e nebbie invernali) e frequenza delle corse sono tutti a favore del treno. Sebbene sulla linea Milano-Verona i 160 chilometri di distanza si percorrano in un’ora e 22 minuti e non in un’ora e 56 minuti come sulla Milano Lambrate-Mantova. Merito dell’alta velocità.

Senza dimenticare l’impatto ambientale. Come mette in luce un’analisi realizzata da Qui Touring e pubblicata sul numero di aprile in corso di distribuzione ai soci Tci, l’impronta ambientale del treno può essere stimata in 55 grammi di CO2 emessa per passeggero trasportato e chilometro percorso. Per l’autobus gran turismo il valore di riferimento è 89 g/km, superiore di oltre il 60%.

Polemiche a parte, visto che il primo giorno il Milano Express ha trasportato un solo passeggero (un giornalista della cronaca locale!), va chiarito che il pubblico di riferimento è radicalmente differente. Fermo restando che solo il tempo – e l’attivazione del servizio reciproco Milano-Mantova - dimostreranno se l’iniziativa sta in piedi, è chiaro che a scegliere l’autobus gran turismo al posto del treno non saranno certo i pendolari.

Ma, per esempio, i turisti stranieri che vogliono fare una gita in giornata senza cimentarsi con i noti problemi dei servizi ferroviari regionali: biglietterie ove non si parla inglese, indicazioni e annunci di binari indecifrabili, comfort dei vagoni discutibile, scarsa sicurezza delle stazioni. Per chi arriva dalla Corea o dall’India e non parla italiano, non è solo il prezzo del biglietto il fattore decisivo per scegliere a favore del bus.

Proprio la maggiore sicurezza e la certezza del comfort offerti dall’autobus gran turismo, peraltro, assumono sempre più rilevanza nel decretare il successo che fanno registrare, per esempio, i collegamenti a lunga percorrenza proposti dalla società di autolinee Marino, specializzata nel collegare la Puglia e in genere il Meridione con Milano e l’Europa settentrionale.

Chi sceglie il bus per andare da Lecce a Como, impiegando cinque ore di più di un treno notturno (si parte alle 17 e si arriva alle 9.20 del giorno dopo), non lo fa soltanto per risparmiare sul biglietto. Ma soprattutto per evitare i rischi di coincidenze e cambi di treno, magari con bagagli ingombranti al seguito e in stazioni poco sorvegliate, senza dimenticare – per chi viaggia con bambini piccoli o anziani, il senso di protezione ispirato dal contatto diretto col pool di autisti cui è affidato il bus e – non ultima – la possibilità di salire e scendere in località intermedie ignorate da Trenitalia: Grottaglie o Malnate nel caso del Lecce-Como, ma anche Castellucchio e Bozzolo per il Mantova-Milano.