In effetti non si era mai vista un'operazione simile: un grande archivio che viene mostrato in uno spazio espositivo digitale in 3D. In altre parole, una mostra virtuale su una collezione archivisitica senza che sia mai esistita una mostra reale. È l'esperimento lanciato da Enit-Agenzia Nazionale del Turismo, che ha aperto virtualmente le porte del proprio archivio storico in un'esposizione globale totalmente digitale e anche in inglese intitolata "Enit e l'Italia. Una gran bella storia"
   
La mostra è un unicum perché è il risultato di un progetto di innovazione digitale dove un archivio storico dialoga con una piattaforma 3D. Questo permette ad Enit di avere uno spazio virtuale di proprietà - come se realmente fosse un luogo espositivo - dove organizzare e allestire infinite mostre attingendo direttamente dal proprio patrimonio culturale. Basta recarsi sul sito www.mostrevirtuali.enit.it per fare una passeggiata nelle sale della mostra, muovendosi con il mouse e con i cursori tra le varie sale. Entrando negli spazi, si attivano commenti sonori; cliccando sulle opere esposte si possono ingrandire le immagini e leggere le didascalie correlate. Ogni oggetto in mostra, all'interno della sua scheda, contiene pure un approfondimento sul contesto storico e artistico relativo. In basso a sinistra c'è anche una piantina con la planimetria della sala, per agevolare la comprensione degli spazi e capire come visitarli.  
 

 
Nello specifico, questa prima mostra punta su materiali che interagiscono tra loro a celebrare il genio italiano e l'evoluzione sociale della Penisola, influenzata dallo sviluppo turistico. Sono quattro le sezioni tematiche e sei le stanze virtuali, per un viaggio lungo l’Italia e una panoramica fotografica tratta dall’Archivio che ripercorre la Penisola dal Nord a Sud. Tra le opere che si incontrano anche i manifesti storici e le foto con estratti dei lavori documentaristici cinematografici commissionati da Enit al celebre regista italiano Luciano Emmer, che raccontano le bellezze dell'Italia attraverso lo storytelling dei sentimenti. E poi le campagne pubblicitarie firmate dai migliori designer degli anni ’30-’40-’50, che hanno indirizzato l'Italia verso la ripresa post bellica e siglato alleanze strategiche con importanti enti statali del comparto turistico, promosso concorsi e campagne fotografiche per documentare lo stato d’essere delle risorse italiane.

Nella sala 4, dedicata alle copertine, è presente anche quella de Le vie d'Italia, XXXI, 1, gennaio 1925, proveniente dall'Archivio del Touring Club Italiano. Nata nel 1917 come rivista del Touring Club Italiano, nel 1919 (anno della fondazione dell'ente) Le Vie d’Italia diventava organo ufficiale dell’Enit, testimoniando la stretta collaborazione tra i due enti. Al suo interno, oltre a rubriche e articoli vari, venivano pubblicati anche gli atti ufficiali dell’Enit. 

Enit ha avviato la digitalizzazione di oltre 30mila reperti su un patrimonio di circa 100mila ritrovamenti, una parte di quali sono contenuti nel libro "Promuovere la Bellezza", il libro-evento curato dal ricercatore Manuel Barrese con cui Enit ha festeggiato i 100 anni. 

INFORMAZIONI
Sito web www.mostrevirtuali.enit.it.