A distanza di tre mesi, torna l’Osservatorio Vacanze del Centro Studi Touring, questa volta per tirare le somme dell’estate e analizzare comportamenti, scelte e opinioni degli italiani: ecco i risultati degli oltre 5.300 questionari compilati on line.

La maggioranza dei connazionali che ha effettuato un periodo di ferie tra giugno e metà settembre è rimasta entro i confini nazionali (69,3%): in questo caso, le preferenze sono ricadute prevalentemente su Trentino-Alto Adige, Puglia e Toscana. Coloro che, invece, hanno optato per l’estero (30,7%) si sono recati soprattutto in Francia, Grecia e Spagna. Le vacanze 2013 sono durate mediamente 13 giorni: 14 per chi è rimasto in Italia e 11 per chi ha scelto una destinazione straniera.

Gli italiani sono soddisfatti delle ferie estive? Mediamente le risposte sono state positive: il valore più alto è stato registrato per la cortesia degli operatori e per la vacanza nel suo complesso. Il punteggio più critico, invece, ha riguardato il costo.

Nel questionario si è chiesto, inoltre, di indicare quali fossero le attività più praticate: data la stagione, le preferite sono quelle all’aria aperta (69,4%), seguite da visite a mostre, musei e aree archeologiche (57,4%) e dalla lettura di libri (46,9%). Dalla rilevazione emerge anche un grande interesse per le specificità e i prodotti del territorio in cui si soggiorna: nel complesso, infatti, sagre, feste locali, degustazioni e visite a cantine hanno raccolto il 43,9% di preferenze. E una volta a destinazione, gli italiani come si sono informati su cosa fare o su cosa visitare? Quasi il 56% ha utilizzato il web, seguono le guide cartacee (52,3%) e i punti informativi locali (24,8%). Le app sono risultate ancora poco utilizzate (11%). Oltre un quinto (21,9%), poi, non ha avuto bisogno di reperire informazioni: probabilmente tale percentuale include molte persone che hanno trascorso le ferie in luoghi già conosciuti.

Infine, si è indagato il ruolo dei social network in vacanza. La frequenza di utilizzo è fortemente correlata all’età: oltre la metà dei rispondenti (55%) tra i 18 e i 30 anni, infatti, ha riferito di averne fatto uso una o più volte al giorno e solo il 21% non li ha consultati. Come era ovvio aspettarsi, all’aumentare dell’età, aumentano anche coloro che non li hanno mai utilizzati: quasi la metà nella fascia 31-45 anni per sfiorare il 70% tra gli over 60.

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