Tra arte contemporanea, video e anche un po' di fotografia, le mostre a Milano ad aprile sono tutte da scoprire. Ecco una selezione di quelle programmateSono tutte grandi mostre, spesso scontate per i soci Tci. 

L'ordine in cui ve le proponiamo è cronologico, dalla prima a chiudere fino a quelle che, aprendo nel corso del mese, proseguono anche nelle settimane successive.​

1. Moroni (1521-1580). Il ritratto del suo tempo
Gallerie d’Italia, fino al 1° aprile
Per chi: vuole scoprire un artista rinascimentale

Una mostra che, attraverso nove sezioni, racconta l’esperienza artistica del bergamasco Moroni la cui eredità è stata tra le più importanti del rinascimento lombardo. Dai suoi esordi alla bottega del Moretto agli scambi creativi con artisti coevi come Lorenzo Lotto, Gerolamo Savoldo. La mostra si completa con opere di Tiziano, Veronese e Tintoretto per delineare la scena dell’epoca.

2. Fantasmagoria Callas
Museo Teatrale alla Scala, fino al 30 aprile 
Per chi: vuole celebrare un’icona intramontabile

A cento anni dalla nascita, Milano celebra la divina Maria Callas con questa mostra che esplora i diversi linguaggi del mito. Grazie alle idee di cinque creativi contemporanei chiamati e interpretare appunto il mito di Maria Callas, la sua magia rivive attraverso un abito realizzato da Giorgio Armani, un cortometraggio di Francesco Vezzoli, e altre interessanti sorprese. 

3. Bar stories On camera
Galleria Campari, Sesto S. Giovanni, fino al 30 aprile 
Per chi: apprezza un buon aperitivo

Realizzata in partnership con Magnum Photos, la mostra presenta 90 fotografie dagli anni Trenta agli inizi dei Duemila che raccontano il mondo del bar. Tra gli scatti esposti anche quelli dei grandi fotografi Magnum come Robert Capa, Elliott Erwitt, Martin Parr e Ferdinando Scianna. Un racconto originale, fatto di storie semplici ma in grado di raccontare moltissimo dell’evoluzione del nostro Paese e non solo.

4. Any questions?
Galleria Area\B, fino al 10 maggio
Per chi: vuole conoscere artiste contemporanee donne

Sono venti le opere esposte, in gran parte inedite, realizzate da Chiara Baima Poma, Irene Balia, Loredana Galante, Laura Giardino e Sarah Ledda. Il titolo della mostra fa riferimento al celebre romanzo di Margaret Atwood “Il racconto dell’Ancella” diventato simbolo di emancipazione femminile. Le artiste danno una loro visione su questi temi con modalità e poetiche differenti.

Sarah Ledda, Vi vedo piccoli

5. Brassai. L'occhio di Parigi
Palazzo Reale, fino al 2 giugno
Per chi: è appassionato di fotografia in bianco e nero

Henry Miller lo definiva "l'occhio vivo della fotografia" e, in effetti, Brassai ha saputo catturare l'atmosfera di Parigi di notte negli anni Trenta meglio di chiunque altro. La mostra presenta più di 200 stampe d'epoca, oltre a sculture, documenti e oggetti appartenuti al fotografo.

Una foto di Brassai scattata nelle notti parigine - Estate Brassaï Succession - Philippe Ribeyrolles

6. Alexander e Sasha Brodsky. Piazza senza nome
Fondazione Galleria Milano, fino all’8 giugno
Per chi: vuole scoprire due artisti e un nuovo spazio espositivo

Un architetto, Alexander e suo figlio artista visivo e musicista, insieme realizzano una originale installazione da spiare da apposite finestre. Uno scenario urbano con misteriosi obelischi attorno ai quali si raduna la folla. Un gioco di scatole cinesi, un’architettura a matrioska che sollecita a cambiare prospettive e a osservare nel dettaglio.

Piazza senza nome di Alexander e Sasha Brodsky - foto Sasha Brodsky

7. Adrian Piper. Race traitor
Pac, fino al 9 giugno
Per chi: vuole scoprire un’artista impegnata

Prima retrospettiva europea che ripercorre i 60 anni di carriera della newyorkese Piper, vincitrice del Leone d’Oro come miglior artista alla Biennale di Venezia 2015. La sua produzione solleva domande scomode sulla politica, sull’identità razziale e di genere e le opere in mostra fanno emergere l’analisi della “patologia visiva” del razzismo attraverso installazioni, video, fotografie, dipinti e disegni.

8. Piero della Francesca. Il Polittico agostiniano riunito
Museo Poldi Pezzoli, fino al 24 giugno
Per chi: cerca la perfezione di un classico

Nel 1454 Piero della Francesca inizia a dipingere il Polittico agostiniano per l’altare maggiore della chiesa degli Agostiniani a Borgo San Sepolcro, in provincia di Arezzo. Terminerà l’opera nel 1469 ma, nel giro di un secolo, la pala sarà smembrata e dispersa in giro per il mondo. Oggi ciò che resta del polittico, ovvero otto pannelli, si trova in musei europei e statunitensi, oltre che al Museo Poldi Pezzoli. La mostra riunisce tutte e otto le tavole per la prima volta nella storia dai tempi di Arezzo.

La ricostruzione provvisoria del Polittico agostiniano di Piero della Francesca

9. Picasso. La metamorfosi della figura
Mudec, fino al 30 giugno
Per chi: ama le rivoluzioni estetiche

Una caratteristica universalmente riconosciuta a proposito di Pablo Picasso è la sua perenne tendenza al cambiamento, alla rielaborazione intellettuale e la totale assenza di pregiudizi di qualsivoglia provenienza. La mostra propone oltre 40 opere tra dipinti, sculture, disegni e bozzetti preparatori che raccontano il suo perenne movimento. L’obiettivo è quello di mostrare al pubblico come Picasso abbia colto l’essenza e il significato dell’arte africana e l’abbia poi assimilata nella sua produzione a partire dal 1906 e poi fino agli ultimi lavori degli anni Sessanta.

Donna seduta di Pablo Picasso

10. Cézanne/Renoir. Capolavori de l’Orangerie e dal Musée d’Orsay
Palazzo Reale, fino al 30 giugno
Per chi: ama l’Impressionismo

Si celebrano anche a Milano i 150 anni dalla prima mostra con gli artisti Impressionisti a Parigi. La mostra a Palazzo Reale riunisce 52 capolavori che offrono un esaustivo spaccato sulla carriera dei due artisti. Dai grandi classici alle diverse traiettorie che hanno caratterizzato i due artisti. Dalle nature morte ai paesaggi ai ritratti, un grande evento.

Pommes et biscuits di Paul Cézanne - RNM Grand Palais/Hervé Lewandoski/RMN-GP/Dist. Photo Scala Firenze

11. David Horvitz. Abbandonare il locale
BiM – Dove Bicocca incontra Milano, fino al 30 giugno
Per chi: vuole scoprire una nuova rigenerazione urbana

La prima grande mostra personale dedicata all’artista americano che utilizza diversi media, dalla fotografia alla performance, dai libri d’artista al suono. La mostra milanese punta a sovvertire l’idea standardizzata di tempo e scardinare confini e limiti spaziali attraverso una ventina di opere.

The distance of a day, David Horvitz

12. Formafantasma. La casa dentro
Ica, fino al 19 luglio
Per chi: è modernista

Un corpus di lavori appositamente concepiti per questa mostra grazie alla quale si esplorano tematiche dell’identità persona e della sua relazione con la memoria collettiva. Una selezione di mobili e oggetti luminosi che affrontano criticamente l’eredità sia prpgettiale sia concettuale del modernismo.

L'allestimento della mostra di Formafantasma - foto di Andrea Rossetti

13. Hidetoshi Nagasawa. 1969-2018
Building Gallery, fino al 20 luglio
Per chi: vuole celebrare un artista poetico

Una grande retrospettiva che, attraverso una selezione di circa 40 opere, rende una sintesi della carriera dell’artista. Dai video che raccontano le performance degli inizi passando per le prime sculture fino alle sculture di grandi dimensioni spesso giocate su equilibri arditi.

Disegno con rame di Hidetoshi Nagasawa - foto di Ilaria Maiorino

14. Chiara Camoni. Chiamare a raduno. Sorelle. Falene e fiammelle. Ossa di leonesse, pietre e serpentesse
Hangar Bicoccafino al 21 luglio
Per chi: predilige paesaggi fantastici

La prima personale dell'artista Chiara Camoni è un'immersione in mondi fantastici nei quali perdersi. Disegni, sculture, installazioni, ceramiche offrono una riflessione sul femminile, sulla dimensione spirituale e artigianale della sua pratica artistica. La sua chiamata al raduno invita il pubblico a perdersi in una dimensione inaspettata.

15. Nari Ward. Ground Break
Hangar Bicocca, fino al 28 luglio
Per chi: ama gli intrecci espressivi

Noto per le sue installazioni realizzate con materiali d’uso quotidiano e di recupero dal forte valore simbolico, Nari Ward dà vita a una monumentale coreografia tra le opere degli ultimi trent’anni di carriera tra riferimenti sociali, richiamo ai traumi storici, sia passati sia recenti e contemporanei. Dalla storia coloniale alle questioni spirituali, un viaggio intenso nel suo mondo creativo.

Carpet angel di Nari Ward - foto Matthew Hermann

16. Dal cuore alle mani. Dolce&Gabbana
Palazzo Reale, fino al 31 luglio
Per chi: è sempre alla moda

Un progetto espositivo inedito che, oltre a raccontare la storia del brand di moda, vuole anche essere un tributo al valore del fatto a mano, essenza di Dolce&Gabbana sin dalle sue origini. Una narrazione che si dipana attraverso le numerose fonti di ispirazione del duo creativo, tra arte, artigianato, architettura e l’Italia delle tradizioni.

17. Pino Pascali
Fondazione Prada, fino al 23 settembre
Per chi: vuole scoprire un genio ribelle

Una mostra in quattro sezioni con 49 opere provenienti da musei internazionali e nazionali a da collezioni private per scoprire la genialità di Pascali. Nato a Bari nel 1935 e scomparso prematuramente nel 1968, ha contribuito a sviluppare la scena artistica nel secondo dopoguerra in modo innovativo e che ha lasciato una profonda eredità anche nelle giovani generazioni.

Pino Pascali con Bachi da setola e altri lavori in corso in uno scatto di Andrea Taverna. Courtesy Fabio Sargentini - Archivio L'Attico