In Puglia, si sa, il mare è stupendo. Ma che cosa riserva la regione, quanto a natura, oltre a spiagge incantevoli e scogliere che si tuffano nel blu? Provincia per provincia, da nord a sud, ecco quali parchi e aree protette visitare: scoprirete boschi, laghi, aree carsiche, paludi abitate da centinaia di uccelli, canyon profondissimi. Da visitare anche fuori stagione, per esempio in autunno, quando le temperature sono ancora miti. Una sorpresa dietro l'altra. Pronti a partire?
PROVINCIA DI FOGGIA
Iniziamo dalla provincia di Foggia, la più settentrionale della Puglia. Qui le aree protette sono forse le più note della regione: il Parco Nazionale del Gargano, innanzitutto, che tutela lo sperone che si protende nell'Adriatico e comprende anche le bellissime isole Tremiti. Tra gli innumerevoli ambienti del Gargano troviamo falesie straordinarie, formazioni carsiche, laghi litoranei e una foresta fittissima, chiamata Foresta Umbra proprio perché la luce del sole difficilmente riesce a penetrare tra le chiome dei faggi... Sempre all'interno del Parco Nazionale del Gargano, la Riserva Falascone custodisce proprio un frammento della Foresta Umbra tra aceri, carpini e faggi, dove vivono caprioli, tassi, ghiri e faine. Ma, come dicevamo, è proprio la varietà ambientale a stupire all'interno del parco: in pochi chilometri si passa dalla costa al bosco, fermandosi sulle rive dei laghi di Lesina e di Varano o visitando la Dolina Pozzatina, incredibile esempio di formazione geologica. E per i birdwatcher, da non perdere un giro nelle paludi di Manfredonia e nelle saline di Margherita di Savoia, appena a sud della penisola, dove vivono decine di specie di uccelli, fenicotteri in primis. 


Cutino d'Umbra - foto Gino Fusco​

PROVINCE DI BARI E BARLETTA ANDRIA TRANI 
Il secondo Parco Nazionale pugliese è molto meno conosciuto del Gargano. Custode dell’ultimo esempio di steppa mediterranea in Italia, il Parco Nazionale dell’Alta Murgia è esteso nella parte più interna delle due province, tutelando quello che è appunto il bellissimo altopiano delle Murge. Un ambiente spoglio e affascinante, costituito prevalentemente da rocce calcaree, tufi e depositi di argille, ricco di funghi, lampascioni, asparagi selvatici e cardoncelli; ma anche di boschi, come la Foresta del Mercadante, ricca di pini d’Aleppo, cipressi, lecci e querce. Tra campi e formazioni rocciose spiccano le costruzioni in pietra a secco che, durante la transumanza, servivano da ricovero per gli animali. Possenti e maestose le masserie, alcune fortificate come veri e propri castelli, erano i centri vitali dell’economia agricola locale dal XV secolo. E fiore all'occhiello il misterioso Castel del Monte, maniero ottagonale voluto da Federico II. In provincia di Bari troviamo anche le Grotte di Castellana, tra le più famose d'Italia, ricchissime di formazioni calcaree e luogo dove rimanere a bocca aperta.


Grotte di Castellana_Gruppo stalagmitico dei Ciclopi - foto Strade S.r.L.
 

PROVINCIA DI BRINDISI

Procedendo verso sud, tra campi di grano e coltivazioni di pomodoro, ecco il Parco Regionale delle Dune Costiere: esteso nei Comuni di Ostuni e Fasano, tra Torre Canne e Torre San Leonardo, tutela chilometri di spiagge e di ambiente costiero, dove si cammina o si pedala tra dolmen straordinari (come quello di Montalbano, risalente al II millennio a.C.), lame carsiche e specchi d'acqua popolati da aironi. Il parco, tra l'altro, ha accolto la sfida dell’economia sostenibile: presidio Slow Food, il pomodoro Regina viene coltivato dalle famiglie del luogo mentre, presso masseria Giummetta, è stata riportata in auge la coltura del grano duro della pregiata varietà Senatore Cappelli. Non lontano, ecco un altro parco che ha preservato un ambiente primigenio: la Riserva Statale di Torre Guaceto, comprendente dune, paludi e grandi uliveti secolari. Anche qui è bello camminare o pedalare alla scoperta del parco: punto di partenza è il moderno centro visite. Infine, segnaliamo la Riserva naturale Bosco di Cerano, estesa nei territori dei Comuni di Brindisi e San Pietro Vernotico, ultimo lembo della foresta che un tempo ricopriva gran parte della costa. Chiamato anche “Tramazzone” il bosco si sviluppa su una superficie di circa mille ettari all’ombra del leccio, dell’olmo e del carpino nero.


Parco Dune Costiere_ph Leonardo D'Angelo​

PROVINCIA DI LECCE
La punta di diamante delle aree protette leccesi è il Parco naturale regionale Porto Selvaggio e Palude del Capitano: un fitto bosco di pini, una scogliera affacciata sul blu del Mar Jonio e una palude ricca di “spunnulate” (grotte a cui è crollata la volta formando dei laghetti di acqua salmastra), estesi nel territorio di Nardò. Si cammina in un'area di grande bellezza, cercando di avvistare volpi, donnole, ricci, camaleonti, falchi. E tutte da ammirare sono la deliziosa spiaggetta di ciottoli nella baia di Porto Selvaggio, affollata meta estiva di bagnanti, e le grotte sommerse. Sull'altro versante della penisola, vicino a Otranto, è tutta da scoprire la Baia delle Orte, lambita dalle sfumature cangianti del mare, tra Punta Facì e il Faro di Punta Palascìa: appena qualche centinaio di metri di distanza dalla battigia spiccano le collinette scarlatte della cava di bauxite che abbraccia uno specchio d’acqua dalle sfumature verdi, uno scenario da cartolina incastonato nella scogliera.


Porto Selvaggio - foto Riccardo Malorgio

PROVINCIA DI TARANTO
Concludiamo la nostra carrellata delle meraviglie naturali pugliesi con la provincia di Taranto, che ospita alcuni tra i canyon più imponenti del Mediterraneo: si tratta delle gravine, gole carsiche ricche di biodiversità mediterranea dove l'uomo nel tempo ha abitato e costruito chiese rupestri straordinarie. Tra le maggiori gravine, comprese nel Parco Naturale Regionale Terra delle Gravine, ecco quella di Castellaneta, quella di Laterza (oasi Lipu dove vive l'avvoltoio capovaccaio), quella di Palagianello, quella di Massafra. Le Gravine di Petruscio e le Lame di Casalrotto, San Sabino, San Vito, Le Grotte, presso Mottola, custodiscono numerose chiese rupestri tra cui spiccano quella di Santa Margherita e di San Nicola, quest’ultima tanto ricca di icone e affreschi da meritarsi la definizione di “Cappella Sistina della civiltà rupestre”. Accanto alle gravine spesso si trovano boschi: come il Bosco delle Pianelle, che da rifugio dei briganti è diventato luogo di relax immerso nel verde, oasi di natura incontaminata adagiata lungo i versanti dell’omonima gravina.


Massafra - il santuario della Madonna della Scala nell'omonima gravina - foto Carlos Solito​
 

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