Ci sono i manager in giacca e cravatta. Le ragazze con i tacchi alti e gli occhiali da sole all’ultimo grido. Le mamme che portano i figlioletti all’asilo. Gli studenti. Le casalinghe over 65 con la spesa nel cestino. Ci sono tutti gli abitanti di Copenaghen, su questa pista ciclabile in centro città. Li guardo a bocca aperta mentre sfrecciano uno dietro l’altro, un flusso continuo di ruote e pedali, uno sciame senza fine, in qualche minuto saranno passate un centinaio di biciclette. Un po’ frastornato, faccio l’errore di invadere - da pedone - la pista. Errore fatale: campanelli in concerto, occhiatacce, per poco non vengo travolto. Corro sul marciapiede. Sono loro, i ciclisti, ad avere la precedenza a Copenaghen.

Storie quotidiane di una capitale che ha fatto della bicicletta il suo simbolo e il suo vanto. I numeri parlano da soli: il 50% degli abitanti si muove sulle due ruote per andare a lavorare o a studiare; il 35% di chi lavora in città (ma magari vive in periferia) si sposta in bici; in centro ci sono più biciclette che abitanti (560mila contro 520mila!); e sul Dronning Louises Bro, uno dei ponti principali della metropoli, passano 36mila ciclisti al giorno. Non basta: l’obiettivo (politico) di Copenaghen è quello di diventare la città mondiale della bicicletta entro il 2015. Quasi inutile dire che i danesi ci riusciranno: è una questione di mentalità. La svolta green qui la sentono davvero (e bisognerebbe soltanto prendere spunto): basta vedere i genitori che noncuranti del vento o della pioggia portano i loro bambini nei fantastici carrellini attaccati dietro o davanti alle bicicette. E anche la politica dà l’esempio: il 63% dei membri del Parlamento va a lavorare in bicicletta (e guardate il sindaco).

Nessuna sorpresa dunque se si svolgono a Copenaghen, dal 19 al 25 settembre, i Mondiali di ciclismo su strada: non ci potrebbe essere luogo più indicato. Pensate: in occasione del grande evento, per tre giorni, da lunedì a mercoledì, tutto il centro cittadino sarà chiuso alle automobili (se succedesse in una qualsiasi città italiana...). E oltre alle gare, andrà in scena tutta una serie di eventi dedicati alla bicicletta: mostre, concerti, iniziative speciali per grandi e piccoli (un vero e proprio festival: il programma sul sito). Per i turisti, l’occasione ideale per vivere al meglio lo spirito della città, sfruttando i 390 chilometri di piste ciclabili. Infiniti i suggerimenti per una visita a pedali - il sito di Visit Copenaghen potrà fornire più di un’indicazione (ci sono tutti gli indirizzi per noleggiare i mezzi e per farsi accompagnare da una guida alla scoperta degli angoli più o meno noti della capitale). Citiamo solo un’iniziativa davvero meritevole: affitando una bicicletta con Baisiskeli Bike Rental si contribuisce a finanziare un programma che prevede di inviare in tre Paesi africani centinaia di biciclette usate.

Per i bike-lovers che invece i Mondiali li guarderanno da casa segnaliamo qualche altro sito cui dare un’occhiata, a dimostrazione di quanto i danesi ci tengano ai pedali. Ci sono infatti gli ambasciatori della bicicletta, formata nel 2009 da un gruppo di esperti con lo scopo di promuovere il ciclismo e comunicare soluzioni e know-how (Cycling Embassy of Denmark). C’è un blog che dice che pedalare è quanto mai alla moda: partita da Copenaghen cinque anni fa, l’idea di Cycle Chic ha contagiato ben 25 città del mondo. E in questi giorni nella capitale c’è anche Index - design to improve life, una manifestazione che promuove progetti di design che abbiano l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita nel mondo (i progetti sono in mostra sul lungomare, poco lontano dal famoso Nyhavn). Che cosa c’entra la bicicletta? Semplice: il primo premio della sezione Play è stato assegnato a Hövding, che altro non è che un air-bag per ciclisti. Si indossa come un collare e entra in funzione in caso di incidente. Quando si dice la passione unita all'ingegno.

Info generali su Copenaghen sui siti di Visit Copenaghen e Visit Denmark.