Nei padiglioni del Palexpo di Ginevra, a pochi metri dall’aeroporto di Cointrin e dal confine francese, i primi tra i 700 mila visitatori previsti fino al 13 marzo per l'edizione numero ottantuno del Salon International de l'Auto cominceranno a mettere piede dal mattino di giovedì 3. Da oggi, invece, ha inizio l’assalto dei giornalisti, sguinzagliati tra i 700 marchi esposti su una superficie di oltre 100mila metri quadrati per capire “dove va l’auto”.

Fino a pochi anni fa, infatti, la manifestazione elvetica era più che altro una passerella di sogni per appassionati, le dream car firmate da grandi nomi come Pininfarina e Giugiaro. Oppure di proposte per il bel mondo che frequenta il Lemano: la prima Rolls col radiatore laminato in oro si è vista proprio a Ginevra. E anche nomi come Ferrari e Maybach hanno sempre avuto un occhio di riguardo per una manifestazione che non si è mai conclusa senza un ricco portafoglio di contratti firmati.

Da tempo però è il Pavillon Vert a tenere banco: prima tensostruttura, poi padiglione ad hoc, vi si riuniscono concept car e prototipi a basso (o nullo) impatto ambientale in arrivo dai quattro angoli d’Europa. E per il 2011 se ne annunciano ben 36, senza dimenticare che tutti i costruttori presenti non faranno mancare nei propri stand le proposte, più o meno di serie, di veicoli con emissioni ridotte e propulsori alimentati a gas naturale o a corrente elettrica.

Giusto per fare degli esempi, se Toyota ha scelto Ginevra per svelare la nuova generazione della compatta Yaris, declinata anche a partire da una piattaforma ibrida simile a quella della Prius, un marchio premium come Bmw dovrebbe portare al Palexpo un’intera linea di vetture a basso impatto ambientale, caratterizzate da un’inedita scocca ultraleggera in materiale composito. E Tesla ha deciso di portare la scocca della nuova berlina "Full electric", finanziata dal suo proprietario - Elon Musk - con la vendita del sistema di pagamento elettronico PatPal.

Auto “green” che non dovrebbero mancare neppure sugli stand di marchi con ben altro pedigree, visto che si annuncia nel prototipo 102EX una versione del tutto elettrica di un icona delle vetture di prestigio come la Rolls Royce Phantom. Quanto a Ferrari, l’innovativa FF – la prima nella storia con trazione integrale e portellone per i bagagli – dovrebbe sfoggiare emissioni da record. Per la categoria di riferimento, ovviamente...

Proprio le vetture elettriche, peraltro, sono nell’occhio del ciclone delle polemiche. E all’ottantunesima edizione del Salon de l’Auto di Ginevra tutti i giornalisti sono in attesa di importanti chiarimenti in merito. All’Auto dell’anno 2011, la sgraziata Nissan Leaf che ha vinto il titolo in virtù della propulsione elettrica, si contestano non solo risibili dati di immatricolazione (poche decine e per ora solo negli Usa) ma anche volumi produttivi ridotti: tremila all’anno nello stabilimento nipponico di Oppama e numeri da definire per gli impianti in Tennessee (dal 2012) e Gran Bretagna (dal 2013).

A peggiorare la situazione è un recentissimo studio dell’agenzia britannica per la tutela dei consumatori Which, secondo il quale l’impatto ambientale dei mezzi elettrici sarebbe paragonabile a quello dei veicoli a benzina, nel momento in cui si tenga conto delle emissioni delle centrali elettriche che ne alimentano la ricarica. Di fatto le auto elettriche avrebbero solo l’effetto di “delocalizzare” l’inquinamento dal tubo di scarico del veicolo alla ciminiera della centrale.