L'unione fa la forza. Da questa convinzione nasce il progetto italo-francese Piano, una piattaforma curatoriale che favorisce la collaborazione di diverse istituzioni del mondo dell'arte contemporanea con scambi e mostre al di qua e al di là delle Alpi. Primi a beneficiare dell'iniziativa artisti e curatori, ovviamente, ma anche i fruitori e gli appassionati del settore hanno la possibilità di conoscere così tanti spazi e gallerie meno note al grande pubblico. Ma quali sono questi spazi italiani?
 
In ordine geografico sparso ci sono il Macro di Roma, museo che punta sulla ricerca e le novità, la Kunst Merano Arte, galleria che si contraddistingue per la sua intelligenza nello scovare creatività e sperimentazione. Stessa trasversalità si trova anche al Museion di Bolzano e nei progetti di Dolomiti Contemporanee la cui cifra stilistica emerge nella valorizzazione e nel racconto del territorio nel qual agisce. Punta sulla conservazione e diffusione di materiali sulle arti visive il Docva CareOf di Milano, centro di documentazione che svolge una funzione essenziale per studenti, studiosi e curiosi in genere.
 
Per concludere due fiori all'occhiello poco noti probabilmente, ma con collezioni e mostre temporanee molto interessanti. Fondata nel 2010, la Fondazione Giuliani di Roma, punta sui giovani artisti che non hanno mai esposto ma che dimostrano particolare talento con mostre personali e collettive. Vanta un'immensa collezione di arte astratta e arte grafica dello scorso secolo, invece, il museo d'arte contemporanea Villa Croce a Genova, una perla della cultura visiva italiana che merita di essere conosciuta anche all'estero. Per questo il progetto Piano non può che rivelarsi un ottimo tentativo di sinergia transnazionale che da Brest a Merano, da Tolosa a Roma e da Nizza a Milano si occupa realmente di promozione culturale. Sul sito tutti i progetti in corso e quelli futuri, da scoprire senza bisogno del passaporto. Alla faccia degli euroscettici.