Si chiama Great Limpopo Transfortier park ed è una visione. Una di quelle visioni che vanno a braccetto con i sogni. Il sognatore in questo caso è Nelson Mandela che negli anni Novanta inizia a pensare alla costruzione di un parco della pace, ovvero una realtà naturalistica transfrontaliera che non solo avesse il compito di tutelare ambiente naturale e fauna abbattendo i confini e favorendo la migrazione dei grandi animali tra i Paesi. Ma anche di avvicinare i popoli del cono australe, favorendo i rapporti tra i governi.
A regime il Great Limpopo dovrebbe coprire una superficie di oltre 35mila chilometri quadrati a cavallo di tre Stati: Sud Africa, Mozambico e Zimbabwe, unendo riserve storiche come il Kruger Park sudafricano con il parco mozambicano del Limpopo (prima conosciuto come Coutada 16) e tre parchi dello Zimbabwe: Gonarezhou National Park, Manjinji Pan Sanctuary e la Malipati Safari Area. I trattati sono stati firmati nel 2000. A oggi sono stati in parte abbattuti gli steccati che separavano le zone protette del Sud Africa da quelle del Mozambico, mentre in Zimbabwe è tutto fermo.

IL CESVI E IL LIMPOPO
Da molti anni l’ong italiana Cesvi lavora nel parco a fianco della Cooperazione italiana creando opportunità di sviluppo per le comunità locali attraverso forme di turismo sostenibile. L’obiettivo è far sì che la conservazione delle risorse naturali vada di pari passo con lo sviluppo comunitario, intervenendo sullo sviluppo del turismo, dell’agricoltura e dell’allevamento, per favorire l’aumento di lavoro e ridurre la povertà.
Al Great Limpopo Transfortier park è dedicata la mostra del fotografo dell'agenzia Luz Andrea Frazzetta «Limpopo. Viaggio nel Parco della Pace al confine tra Sudafrica, Mozambico e Zimbabwe» che Cesvi organizza a Milano, con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dall’8 al 18 ottobre al Palazzo dei Giureconsulti, Camera dei Notari, in Piazza Mercanti 8.
Info: da Lunedì a Domenica, 9.30-18. Ingresso gratuito.