Le opere di Marc Chagall all’inizio ti fanno sorridere, con quei colori carichi di un’intensa allegria, poi ti fermi e fai due passi indietro per ammirare quella maestria nel catturare la luce e trasformarla in sogni. Alla fine, quando leggi la storia della vita di Chagall rivedi ancora quelle opere ma con occhi diversi, più malinconici.
Molte delle opere più note di Chagall ritraggono l’amatissima moglie Bella, morta al termine della Seconda Guerra Mondiale, quando lei e Marc furono costretti a fuggire dalla Francia. È lei infatti la donna con i capelli corvini ritratta ne “La passeggiata” (1917-1918) e nell’opera “Compleanno” (1915). Questo dipinto in particolare ha una storia da raccontare.  La stessa Bella ne parlò in un suo libro, spiegando l’origine del quadro. Disse che un giorno, mentre decorava la casa con dei fiori per festeggiare il compleanno del marito, lui le chiese di fermarsi, la baciò e disse che voleva ritrarla così, in quell’atto di amore. Accadeva prima della guerra, prima della persecuzione nazista, prima della morte di Bella. L’arte aveva bloccato in uno splendido istante ciò che anni dopo non sarebbe stato mai più.
Dal 17 settembre è possibile ammirare questa ed altre tra le più note opere del maestro bielorusso nella mostra “Marc Chagall. Una retrospettiva 1908 - 1985”, al Palazzo Reale di Milano fino all’1 febbraio 2015 (sconto per i soci del Touring Club Italiano). Ben 220 opere che ripercorrono la vita dell’artista e i diversi linguaggi in cui si è espresso.
Ma chi è Marc Chagall?
È di origini ebraichenato nell'Impero russo (nell'attuale Bielorussia) e in seguito naturalizzato francese. Nelle opere di Chagall convivono con forza le tematiche legate a queste tre diverse “patrie”, insieme all’amore sconfinato per la moglie Bella e quello malinconico per la sua infanzia. Le atmosfere oniriche, i mondi surreali e la tenerezza dei personaggi che popolano le sue opere hanno reso l’arte di Chagall un ponte tra la pittura e la poesia. Come ogni settimana, abbiamo provato a spiegare l’artista in 10 sintetici (s)punti.
LA VITA E LE OPERE DI MARC CHAGALL IN 10 (S)PUNTI
1. Marc Chagall (all’anagrafe Moishe Segal) è il più importante pittore che la Bielorussia abbia mai avuto.
2. Chagall nasce il 7 luglio 1887 a Vitebsk. Quel giorno il suo villaggio viene incendiato dai cosacchi. Negli anni della giovinezza è inoltre costretto a subire le politiche discriminatorie dello zar nei confronti degli ebrei russi.
3. Chagall partecipa attivamente alla Rivoluzione Russa, tanto che il ministro sovietico della Cultura lo nomina Commissario dell'arte nelle regione di Vitebsk. La sua carriera politica non dura a lungo.
4. Durante la Seconda Guerra Mondiale è costretto a lasciare la Francia con la moglie Bella, per fuggire ai rastrellamenti nazisti. È il maggio del 1941.
5. Nel 1944, l’amata moglie Bella, ritratta nelle sue opere più famose, muore a 49 anni per un’infezione virale. Per mesi Chagall smette di dipingere.
6. Nonostante i periodi difficili (le guerre, le persecuzioni e la morte della moglie), le sue opere, grazie ai colori brillanti ed energici, sono capaci di trasmettere ottimismo e felicità.
7. Nei dipinti di Chagall riecheggiano le radici russe ed ebraiche, filtrate da una sorta di ingenuità infantile che rende il suo linguaggio visivo genuino e di impatto immediato.
8. Chagall è stato considerato vicino a molte avanguardie (Cubismo, Fauvismo, Surrealismo) ma non ha mai aderito a nessuna di esse fino in fondo.
9. “Autoritratto con sette dita” (1913), “Il violinista” (1912) e “La Passeggiata” (1917-1918) sono alcune delle opere principali di Chagall.
10. Le opere di Chagall non si limitano ai quadri. È stato autore di bellissime vetrate (per la sinagoga dell'ospedale Hadassah Ein Kerem in Israele, per la sinagoga dello Hassadah Medical Center, presso Gerusalemme, e per la cattedrale di Metz) , murales (Metropolitan Opera House di New York). Ha curato le scenografie per “L’uccello di fuoco” di Stavinskij. Suo è inoltre il soffitto dell’Opéra di Parigi e il grande mosaico “Four Seasons” a Chicago.
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“Mia soltanto è la patria della mia anima.” (Marc Chagall)

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