Fino a un secolo fa conservare la neve per mantenere il freddo era sapere comune, specie nelle vallate alpine. Dove magari poi si scendeva a valle per rivenderla durante l'estate nelle città di pianura. Poi sono arrivati i frigoriferi. E la storia sembrava finita lì. Gli operatori turistici e i tecnici della Val Martello, valle laterale della Venosta nel Parco nazionale dello Stelvio in provincia di Bolzano, avendo a disposizione uno tra i migliori centri sportivi per biathlon (sci di fondo e tiro) delle Alpi, desideravano però farne tesoro senza troppo dipendere dalla neve fornita dal cielo.
 
Ecco quindi che, dotati di un buon impianto di innevamento artificiale, nell'ambito dello Snow Farming Project in collaborazione col centro studi nivologico di Davos (CH) lo scorso inverno hanno deciso di spremerlo fino in fondo: facendo leva sul poter disporre durante la notte di corrente di origine idroelettrica a basso prezzo, nel mese di febbraio hanno accumulato in un angolo ombroso della vallata una vera e propria collina di neve, con un volume di oltre cinquemila metri cubi. Poi, ricordando come facevano i loro nonni, l'hanno protetta dal sole estivo con uno spesso strato di scarti di legno, di quelli attualmente utilizzati per alimentare la locale centrale termica. E hanno aspettato.
 

Il caldo di luglio e agosto ha ridotto di quasi il 30 per cento il volume della neve accumulata, ma la massa è stata sufficiente perché, la scorsa settimana, rimossi i trucioli e avviatili al bruciatore, si potesse già allestire un primo anello per lo sci da fondo della lunghezza di un paio di chilometri. E oggi chi va sul sito del centro biathlon della Val Martello trova l'annuncio della riapertura dell'impianto. Perché dallo scorso finesettimana sono cominciate ad arrivare per gli allenamenti squadre sportive da tutta Europa. Grazie alla sapienza dei bisnonni, gli ingranaggi dell'economia turistica in Val Martello si stanno rimettendo in moto con almeno un paio di settimane d'anticipo rispetto al consueto, per la gioia degli sportivi ma anche degli operatori locali. E, a quanto pare, la titolatissima Davos avrebbe intenzione di imitare la Val Martello già a partire dalla prossima stagione...