Quest'articolo è frutto dalla convenzione stipulata dall’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia (AIIG) e Touring Club Italiano. Sandra Leonardi è docente a contratto di Geografia e Turismo Sostenibile e valorizzazione del territorio presso la Facoltà di Lettere - La Sapienza Università di Roma, oltre a essere Consigliere Nazionale dell’AIIG.
Nel 2019 non si festeggiano soltanto i 500 anni dalla morte di Leonardo. C'è un altro grande nome della cultura mondiale che celebra un importante anniversario: sono infatti passati 250 anni da quando nacque "l'inventore" del concetto stesso di natura. Il 14 settembre 1769 a Berlino vide infatti la luce Alexander von Humboldt, studioso troppo spesso dimenticato che in realtà è da sempre uno dei riferimenti più illustri per geografi, naturalisti, viaggiatori ed esploratori.


Frédéric Christophe de Houdetot. Ritratto di Humboldt, 1807
 

La vita di Humboldt è stata un appassionante ‘cammino’ alla scoperta del mondo. Mosso da un grandissimo interesse di cogliere e catturare ogni più intimo dettaglio della natura, è considerato il geografo per eccellenza, in quanto è colui il quale ha cercato di spiegare fatti e fenomeni andando alla ricerca delle cause scatenanti, immergendosi totalmente nel loro studio. Con l’inquietudine e l’irrequietezza tipica di chi è mosso da una fervente curiosità, Humboldt si spinse fino in sud America, risalendo fiumi tra i quali l’Orinoco, scalando montagne inesplorate, raccogliendo e catalogando un’infinità di materiali.
 
Una delle sue imprese più appassionanti fu l’ascesa al Chimborazo che con i suoi 6.310 metri di quota è la montagna più alta delle Ande ecuadoriane e, al tempo di Humboldt, era la vetta più alta fino ad allora nota. Quell’impresa fu determinante per lo studioso, poiché dalla sua diretta osservazione egli arrivò a descrivere la Naturgëmalde, la natura come una rete in cui tutto è connesso.


Friedrich Georg Weitsch. Humboldt e Aime Bonpland ai piedi del vulcano Chimborazo
 

La vita di Humboldt fu ricca di incontri importanti con i protagonisti della scena politica, letteraria e scientifica dell’Europa allora in grande fermento. Strinse rapporti di amicizia con Goethe, con il quale disquisiva di scienza e arte. Era affascinato dagli indigeni che incontrava per il loro culto della natura, definendoli geografi eccellenti. Fu accolto a Washington dal Presidente Jefferson che, mosso da una grande curiosità personale e da interessi strategico politici, si fermò ad ascoltare con passione i suoi racconti: Humboldt era l'unico interlocutore del tempo che poteva vantare la conoscenza dettagliata delle caratteristiche di territori a confine con il Messico, territori che il Presidente americano si accingeva ad annettere ai suoi stati federati. Humboldt spiegava carte e cartigli, elargiva dettagli poiché era fermamente convito che la conoscenza doveva essere condivisa.

La sua produzione scientifica fu molto proficua e soprattutto particolareggiata: ne sono testimonianza i Quadri della natura, importante opera della letteratura scientifica che dovevano «fornire al lettore una parte del piacere che una mente ricettiva trova nella contemplazione della natura. E poiché tale piacere risulta moltiplicato dalla comprensione dell'intima connessione delle forze naturali, a ogni saggio sono state accluse delle spiegazioni e delle aggiunte scientifiche».


Le pagine dedicate alla geografia delle piante equinoziali nei "Quadri della Natura" di Humboldt
 

La sua fama era talmente vasta e soprattutto riconosciuta ai suoi tempi che il suo nome fu dato a circa 300 specie di piante, a centinaia di animali e persino a un mare sulla luna (Mare Humboldtianum). Per approfondire la conoscenza di questo illustre studioso, Andrea Wulf nel suo volume "L’invenzione della natura. Le avventure di di Alexander Von Humboldt, l’eroe perduto della scienza", edito da LUISS, ne descrive ampiamente le imprese facendo conoscere aspetti inediti di un personaggio che è considerato uno dei padri fondatori della geografia moderna. Humboldt morì nella sua Berlino a 90 anni, nel 1859. 
INFORMAZIONI
Per celebrare i 250 anni dalla nascita, il 28 e il 29 novembre si terrà a Cagliari un Convegno internazionale dedicato a Humboldt. Il titolo è "Raccontare il mondo, descrivere la natura. Alexander von Humboldt a 250 anni dalla nascita"; si prevede la partecipazione, tra gli altri, di geografi insigni come Franco Farinelli e Juliet Fall.