Un grande centro di lavorazione delle pelli, il più grande impianto artigianale che serviva tutta la comunità di Pompei, sarà presto visitabile dal grande pubblico. Sono in corso i lavori di un imponente restauro per la conceria della Regio I,  messa in luce a fine Ottoce tk e situato nella Regio I degli scavi (Insula 5). L’impianto conciario fu installato intorno alla metà del I sec. d.C. in luogo di un’abitazione più antica, giungendo ad occupare la quasi totalità dell’insula.
La conceria della Regio ! / @Parco Archeologico di Pompei
A collaborare per l’importante restauro di uno dei siti più suggestivi dell’intera area sono il Parco Archeologico di Pompei e l’Unic – Concerie Italiane, un segno che se pubblico e privato uniscono le forze si può mirare a traguardi ambiziosi, anche in un settore come quello culturale che spesso finisce ai margini delle agende, a discapito del bene comune.

 

Ad oggi sono in corso interventi di risistemazione della strada che dà accesso all'edificio, il “vicolo del Conciapelle”, che ancora riporta i danni incalcolabili prodotti dalle bombe che tra l’agosto e il settembre del ’43 colpirono l’area archeologica di Pompei. Allo stesso tempo si sta procedendo al restauro conservativo dei locali e degli strumenti legati alla concia delle pelli, nonché la sala da banchetto in cui il proprietario del complesso artigianale accoglieva i propri ospiti.
Il Triclino del propietario della conceria / @Parco Archeologico di Pompei
A coronare il restauro sarà la realizzazione di un allestimento che illustrerà ai visitatori come si svolgeva in antico il processo di lavorazione delle pelli prevedendo anche l'esposizione o la riproduzione degli strumenti originali usati in antico, secondo il modello del "museo diffuso", già sperimentato con successo a Pompei.
Vasche cilindriche per la concia / @Parco Archeologico di Pompei
Come funzionava la concia delle pelli a Pompei? Le diverse operazioni occupavano parti distinte dell’edificio. Il lavaggio del pellame, che richiedeva l’impiego di sostanze maleodoranti, veniva effettuato sotto il porticato o, forse, lontano dal complesso sulle rive del Sarno. La concia vera e propria con la macerazione delle pelli avveniva, invece, all’interno delle quindici grandi vasche cilindriche conservate in uno degli ambienti dell’edificio. Infine, le pelli venivano battute al di sotto dell’area porticata e lavorate nei piccoli ambienti che si susseguono sul lato est del peristilio, divisi tra loro da bassi muretti trasversali.
La vasca per la concia / @Parco Archeologico di Pompei
INFORMAZIONI
Per saperne di più vai al sito ufficiale degli Scavi di Pompei