Un Patrimonio dell’Umanità certo, ma anche un tesoro intimo riposto nella memoria di molti di noi che ancora bambini, in gita scolastica, dopo le curve in pullman e un panino al formaggio ci allungavamo sulle protezioni per vedere meglio i tratti di quelle forme incise nella roccia che sembravano così familiari, quasi le potessimo ritrovare nei nostri quaderni: cervi, scene di duelli e di caccia, e quella rosa (camuna) che sarebbe diventata simbolo di una intera comunità e poi di una regione.
Ci si deve spingere nel cuore della lombarda Valle Camonica, che nelle Alpi orientali si estende per circa 100 chilometri dalle rive settentrionali del lago d’Iseo al passo Gavia, per trovare il Parco delle Incisioni Rupestri di Naquane. Tra boschi di abeti, castagni e betulle, antichissimi abitanti della valle scelsero pietre di arenaria levigate dai ghiacciai per le loro incisioni. Sono storie scolpite nella roccia scoperte dallo studioso bresciano Gualtiero Laeng, che nel 1914 pubblicò la notizia sulla primissima edizione della Guida d’Italia a cura del Touring Club Italiano.
Dopo molto scetticismo, si sarebbe dovuto attendere mezzo secolo per vedere nel 1979 l’Arte rupestre della Valcamonica riconosciuta come primo sito italiano iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. E ora, in questa estate che ci sta restituendo l’entusiasmo di muoverci, c’è molto per cui programmare una o più giornate tra le Prealpi e le Alpi lombarde.
Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane
NELLA VALLE DEI SEGNI CON UN UNICO PASS
Un primo, validissimo motivo è l’opportunità di visitare i parchi archeologici di arte rupestre con un unico biglietto, acquistabile solo online e valido fino a fine 2021. Sul sito di Musement e sui portali delle istituzioni coinvolte si può acquistare infatti il nuovissimo Valle Camonica Pass Incisioni, una sorta di passpartout pensato dalle istituzioni regionali e locali con cui accedere ai molti siti che compongono il mosaico della “Valle dei Segni”. Il costo è di soli 11 euro.
 
Si può partire proprio dal Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane per andare al Parco Archeologico Nazionale dei Massi di Cemmo. E sempre nei dintorni si trovano il Parco Archeologico Comunale di Seradina-Bedolina (con all’interno la raccolta museale “Battista Maffessoli”) e il Museo Nazionale della Preistoria della Valle Camonica. Non lontano, si arriva alla Riserva Naturale delle Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo (che esprime anche un museo didattico). E in ultimo si può programmare una sosta al Parco Archeologico Comunale di Luine, a Darfo Boario Terme.
 
Riserva di Ceto Cimbergo Paspardo / foto Distretto Culturale di Valle Camonica
 
IL NUOVO MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE A CIVIDATE CAMUNO
Spostandosi sulla linea del tempo, si trova il secondo motivo per programmare una gita in valle. Dall’11 giugno ha riaperto, dopo tre anni di lavori che lo hanno completamente rinnovato, il Museo Archeologico Nazionale della Valle Camonica. La nuova sede del museo sorge nel centro storico di Cividate Camuno, in un ex convento, poi sede anche di un incubatore d’imprese, proprio di fronte alla Chiesa Parrocchiale, nel cuore della Civitas romana e dell’abitato medioevale, come dimostrano i resti rinvenuti nel cortile.
 
Varcato l’ingresso si scoprono i reperti di età romana trovati a Cividate Camuno e nel territorio: materiali degli insediamenti tradizionali, una ricca collezione epigrafica, monumentali elementi architettonici e scultorei, raffinati affreschi dalle domus e ricchi corredi funerari dalle necropoli, con pendenti e amuleti anche in oro e argento, carichi di valenze simboliche.
 
Da una lunga apertura vetrata anche chi è fuori, sulla piazza, può vedere uno dei capolavori del museo, la statua di Minerva, in un dialogo che si concretizza, una volta usciti dal museo, nella possibilità di  seguire un percorso più articolato sulle tracce della Valle Camonica romana. Tappe irrinunciabili a Cividate sono lo spazio del foro in parte visibile nell’area archeologica in via Palazzo e il Parco Archeologico del teatro e dell’anfiteatro. Infine, poco più lontano, si raggiunge il Parco Archeologico del Santuario di Minerva da cui proviene l’imponente scultura della dea.
 
Museo archeologico nazionale della valle Camonica a Cividate Camuno
IN VAL CAMONICA SULLA CICLABILE CAMUNA
È un consiglio spassionato per chi preferisce attraversare il paesaggio dolcemente e senza fare troppo rumore. Con una bicicletta si può infatti avvicinarsi a molti dei luoghi che vi abbiamo descritto. L’opportunità la offre la bellissima Ciclabile Camuna (piccolo tratto della Ciclabile dell’Oglio, che ambisce a collegare Ponte di Legno a Mantova per oltre 280 chilometri di percorso).
La “Camuna” inizia a Capo di Ponte e alternando paesaggi naturali e urbani prosegue in sede propria per oltre 40 chilometri, incontrando i centri di Breno, Darfo Boario Terme, Pisogne, arrivando a lambire la riva orientale del Lago d’Iseo.
Tutta la ciclabile della Valle Camonica, eccezion fatta per il tratto a nord di Edolo, è servita dalla linea ferroviaria di Trenord “Brescia-Iseo-Edolo” che consente ai meno allenati di alleggerire andate o ritorni tutte caricando la propria bicicletta sui vagoni. E ora non resta che partire!
La ciclabile della Val Camonica nei pressi di Breno / foto Luca Zironi
INFORMAZIONI UTILI
- Puoi acquistare il Pass Incisioni sul sito di Musement
- Scopri di più sulla Ciclovia dell'Oglio