È appena uscita la nuova edizione della Guida Verde Touring "Umbria", arricchita dei percorsi d'autore di Angelo Ferracuti. Scrittore, reporter e autore poliedrico, Ferracuti è sempre partito da Fermo, la sua città natale, per raccontare geografie e umanità. Ha collaborato con "Diario" e con "il manifesto". Ha pubblicato, fra le molte opere: Viaggi da Fermo (Laterza 2009), Il mondo in una regione (Ediesse 2009), Il costo della vita (Einaudi 2013), Andare, camminare, lavorare (Feltrinelli 2015), Addio (Chiarelettere 2016), Giovani leoni (Minimum fax 2017), La metà del cielo (Mondadori 2019); in quest'altro articolo trovate uno dei suoi percorsi d'autore, insieme a una presentazione generale della guida.

 

In Umbria non c’è il mare, ma non se ne sente la mancanza. Parola dello scrittore Angelo Ferracuti, che umbro non è – è nato e vive a Fermo, nelle Marche –, ma ogni volta che ci arriva, e non accade di rado, racconta che «è come se lo sguardo e i sensi si pacificassero, subisco un certo rilassamento». Perché? «C’è un paesaggio particolarmente armonico nella regione italiana con la maggiore misura umana e un rapporto ideale tra urbanizzazione e paesaggio naturale. La natura dell'Umbria fa davvero questo effetto corporale, di rilassamento dei sensi nel guardare, percepire, vivere e attraversare i suoi spazi. È ancora un'Italia arcaica, profonda, direi classica, con una sua bellezza semplice» spiega.
Ferracuti ha scritto i contributi d’autore per la nuova edizione della Guida Verde Umbria raccontando della bellezza mite di questa terra in cui scappare dalle nevrosi e dai rumori contemporanei, dal caos dei luoghi troppo urbanizzati dove è impossibile sentire il fruscio del vento e il frinire delle cicale. Un paesaggio pacifico la cui idea rimanda immediatamente a San Francesco o a San Benedetto, le cui esperienze hanno segnato e continuano a segnare il territorio umbro.
Castelluccio di Norcia / foto Getty Images
«Restano molte e fondamentali esperienze significative del cristianesimo, a cominciare da Assisi, per esempio, un luogo di grandissima spiritualità ancora oggi, ma anche di azione civile, si pensi alla marcia della pace, oppure le zone popolate da eremiti contemporanei come Norcia e Cascia, come il polacco Tasdeus Wrona che vive nell'eremo di San Fiorenzo, i monaci benedettini americani che si rifanno all'esperienza della Regula. Questo conio spirituale in Umbria è ancora molto radicato ed espressione della sua cultura profonda».
Sarà per questo che uno dei modi migliori per scoprire l’Umbria è camminando. «Camminando, oppure pedalando. Certo la Marcia Perugia-Assisi, che racconto nella guida, è una esperienza da fare per scoprire i paesaggi, la natura, e condividere le ragioni della pace dei popoli, l'avversione a qualsiasi conflitto bellico e violenza».
Assisi / foto Getty Images
Eppure ci sono luoghi inaspettati, che escono da questo disegno “bucolico”. «Il Museo della boxe ad Assisi, per esempio. Con tutti i cimeli della noble art italiana, che certo uno non si aspetterebbe nella città di San Francesco. Dentro è conservata la memoria della boxe italiana di tutti i tempi, il ring dove combattè Classius Clay, medaglia d'oro alle Olimpiadi del 1960, i cimeli che ricordano campioni come Benvenuti, Mazzinghi, Arcari, opere d'arte, filmati. È un luogo di raro fascino. E sotto il museo c'è la palestra dove si allena la nazionale italiana» racconta.
 
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