È appena uscita la nuova Guida Verde "Sicilia", disponibile sul nostro Store online, in tutte le librerie e nei Punti Touring. Completamente aggiornata, arricchita di nuovi contributi, è ideale per iniziare a pianificare una vacanza o un weekend, ma anche per scoprire nuove realtà, documentarsi, sognare a occhi aperti. Merito anche dei Percorsi d'autore di Massimo Onofri e Nadia Terranova. Della scrittrice messinese, che ci ha concesso una interessante intervista, vi offriamo poco oltre un brano d'autore. Intanto, ecco qualche anticipazione sui contenuti della nuova guida.
Da Palermo a Messina, girando in senso antiorario, oltre 30 itinerari per un tuffo nella storia, nella geografia e nella natura mediterranea coi suoi colori, sapori e fragranze, con la sua umanità generosa e schiva. Dove i paradigmi della classicità greca, fenicia, bizantina, normanna dialogano con le memorie del Novecento e i set di Montalbano in un melting pot – sociale, culturale, generazionale – che costituisce da sempre l’essenza della Sicilia. Fra le tante novità di questa edizione, corredata da una corposa selezione di indirizzi e dalla cartografia Touring con il consueto dettaglio:
● Come si può essere siciliani? Il dilemma delle radici nei Percorsi d’autore di Nadia Terranova
● Passaggio in Sicilia: le suggestioni di un’isola letteraria e dei suoi luoghi – da Giovanni Verga ad Andrea Camilleri – narrate da Massimo Onofri;
● Palermo bella: a spasso per vicoli, musei, orti, mercati nelle vie tirate a lucido della Capitale italiana della Cultura 2018, città delle contaminazioni;
● Sui vagoni della Circumetnea, poesia di un viaggio d’altri tempi dal vulcano al mare;
● Spiagge, fioriture, lapilli, tramonti nelle isole dell’isola: il caleidoscopio di colori e paesaggi vulcanici delle Eolie, gli incanti marini e subacquei di Ustica Lampedusa, un giorno in dammuso nella spa en plein air di Pantelleria;
● Trekking nella Riserva dello Zingaro, canyoning nelle gole dell’Alcantara, birdwatching nelle macchie palustri, ciaspolate sui Nebrodi: i mille sentieri della Sicilia interna.
Licata (Ag), la Mollarella / foto Getty Images
CATANIA, SOLE SUL LIOTRU
di Nadia Terranova
La prima volta fu sulla Panda bianca, nell’autostrada dagli oleandri rosa, quella Messina-Catania che avrei percorso centinaia, migliaia di volte, forse il collegamento più battuto della mia vita, tanto da sapere le uscite a memoria, da riconoscere ogni increspatura dello Jonio. La prima volta eravamo io e lei, io e mia madre, che aveva appena ottenuto una cattedra da ricercatrice a Catania, approdando infine, dopo un’odissea durata tutta la mia infanzia, al lavoro che voleva fare e alla persona che voleva essere: un’accademica. La prima volta eravamo noi, e lei – giovane e bellissima – guidava come guidano le madri single: come una pazza. Quanto a me, ero nervosa come sono nervose le figlie adolescenti abituate a prendersi cura dei genitori: vai piano, sibilavo, piano, attenta! Mia madre nemmeno mi sentiva, la sua strada aveva preso a farla con l’allegria della conquista, si passava il gloss sulle labbra guardandosi nello specchietto e lanciava la borsa all’indietro sul sedile posteriore. 
Il Liotru, simbolo catanese / foto Getty Images
Così arrivavo a Catania mezza pallida e mezza morta, giurando che era l’ultima volta. Arrivavo e lei saliva per via di san Giuliano verso il monastero dei Benedettini, mentre io, con addosso l’invidia per i miei coetanei che potevano studiare in un posto così bello, me ne andavo a scoprire la città nera di lava, la città gialla di certi tramonti che la fanno infuocata, con il sole che taglia la schiena al Liotru, l’elefantino di piazza Duomo. E mentre mia madre teneva lezioni e interrogava agli esami, timbrava libretti, rimproverava, elogiava, rimandava a casa, esortava a fare meglio, a fare di più, io semplicemente camminavo, con l’allegra aria di vacanza di chi passeggia nei giorni feriali. L’ho fatto per anni, su e giù per via Etnea, e in alto su via Crociferi, e a sbirciare il giardino di Villa Cerami (ma tutte belle sono le facoltà a Catania?, mi meravigliavo).
Camminavo, e camminavo: a sedici, venti, venticinque anni. Non ho mai smesso di camminare a Catania: da sola, con la mia amica Sara, con chiunque mi piaccia di portarvi come si portano gli ospiti a casa della cugina bella, quella che tutti vogliono sposare e solo qualcuno, per denigrarla apposta, dice: com’è brutta, è nera nera, a me non piace. Non gli crede nessuno, a quel denigratore solitario. Catania, lava sfavillante in giorni tirati a lucido, cenere sparpagliata di vulcano, muntagna borbottona. Catania, fimmina sfrenata, come si fa a non volerti bene? Vicolo brulicante quello di Santa Filomena, letteraria la mia piazza Verga, maestosa una storica villa Bellini, e ovunque librerie antiche e gradinate punk e multicolore: chi non vuole bene a Catania non ne vuole alla vita. «C’è del Brancati in natura», diceva Leonardo Sciascia di questa città, per tirarne fuori l’anima vitellona e lasciare intendere che l’ironia greve dei suoi nativi si scioglie insieme al sole sul basalto dell’elefante.
Nadia Terranova, scrittrice messinese (1978) che racconta la sua terra dalla parte delle donne, con lirismo e impegno civile. Tra le sue opere di narrativa, i romanzi “Gli anni al contrario” (2015, vincitore di numerosi premi tra cui il Bagutta Opera Prima, il Brancati e l’americano The Bridge Book Award) e “Addio fantasmi” (2018, finalista al Premio Strega), e la raccolta di racconti "Come una storia d’amore" (2020). Ha scritto anche diversi libri per ragazzi, tra cui “Omero è stato qui” (2019, selezionato nella dozzina del Premio Strega Ragazzi) e "Il segreto" (2021, illustrato da Mara Cerri), e il racconto “La frontiera raccontata ai ragazzi che sognano un mondo senza frontiere” (2021), ispirato a un reportage di Alessandro Leogrande.
INFORMAZIONI
La Guida Verde "Sicilia" è disponibile sul nostro store online, in tutte le librerie e nei Punti Touring.