È appena uscita la nuova Guida Verde "Firenze", disponibile sul nostro Store on line, in tutte le librerie e nei Punti Touring. Completamente aggiornata, arricchita di nuovi contributi, è ideale per iniziare a pianificare una vacanza o un weekend, ma anche per scoprire nuove realtà, documentarsi, sognare a occhi aperti. Merito anche dei percorsi d'autore di Vanni Santoni, di cui vi offriamo un'anticipazione dell'introduzione "Firenze capolavoro compiuto". 

La nuova Guida Verde illumina la grazia architettonica e ambientale che si diffonde sui colli e nelle campagne: a Firenze l’arte esce dai musei, pervade le strade, viene incontro a ogni passo. Le icone dell’Umanesimo e del Rinascimento – racconta la Guida Verde – sono incastonate in un tessuto urbano che cambia, a suo modo, inglobando gioiosamente mercati, vetrine di alta moda e raffinati mestieri, antiquari, tavole per saporose minestre, segreti giardini, salite e discese dal fiume alla collina. Ecco alcune chicche di questa nuova edizione, corredata da una selezione di Indirizzi utili e dalla cartografia Touring con il consueto dettaglio:

● un flâneur tra gli spettri dei giganti: la città fuori cartolina narrata dallo scrittore fiorentino Vanni Santoni;
● dalla cupola del Brunelleschi al Torrino della Specola, una rassegna degli impareggiabili belvedere fiorentini;
● gli Uffizi ai raggi X, con un focus sulla riorganizzazione degli spazi espositivi di uno dei templi dell’arte occidentale;
● antiquariato, modernariato, agricoltura, cianfrusaglie: tra i banchi delle fierucole, voci odori e sapori dei mercati fiorentini;
● i palchi delle grandi griffe da Palazzo Pitti a via de’ Tornabuoni, alla Fortezza da Basso: boutique, empori, raffinati musei;
● passeggiate lungo l’Anello del Rinascimento, 170 km di sentieri e carrarecce sui colli fiorentini con partenza da piazzale Michelangiolo.
Firenze / Foto Getty Images
Scrittore, editor, critico con quartier generale a Firenze, Vanni Santoni ha esordito nel 2007 con Personaggi precari, cui sono seguiti numerosi altri romanzi fra cui Se fossi fuoco, arderei Firenze (Laterza 2011), la trilogia di Terra Ignota (Mondadori 2013-2017) Muro di casse (Laterza 2015), La stanza profonda (Laterza 2017, candidato al premio Strega) e I fratelli Michelangelo (Mondadori 2019), ambientato in gran parte a Vallombrosa. Per minimum fax nel 2013 ha coordinato il romanzo collettivo In territorio nemico e nel 2020 ha pubblicato il saggio La scrittura non si insegna. È una delle firme del Corriere della Sera e della "Lettura". In questa intervista ci ha portato nella sua Firenze e nella Toscana da riscoprire.
FIRENZE CAPOLAVORO COMPIUTO
Stai ancora a Firenze, ti chiedono, come se uno dovesse per forza volersene andare. Ancor più oggi che è deserta per via del lockdown e del suo strascico. E poi, Scrivine! Come a dire, ti ostini a starci, almeno raccontala. Ancor più oggi che è vuota e mentre da un lato si riscopre bella, dall’altro si scopre per la prima volta povera. È pur vero che per chi ci vive è sempre un po’ una sorpresa che Firenze continui ad attirar gente, e che alcuni poi ci rimangano pure. Non solo quindi la gente, oggi rarefatta, che ogni giorno veniva scaricata sul Lungarno della Zecca Vecchia e avviata al consueto tour tra Ponte Vecchio, Uffizi e Duomo. A volte arriva qualcuno a dire che Firenze dovrebbe liberarsi dell’ingombro del passato, smettere di vivere alle spalle dei forestieri, e tornare a essere culla d’ingegni. Ma chissà poi se ne sarebbe in grado. Pare di no, a vederla oggi, sparuta e tremante nello scoprirsi vuota. Farà qualcosa, finalmente, per darsi un po’ di vita vera? No, continuerà come ha sempre fatto negli ultimi quattro secoli, e infatti più che l’arrivo del turista ci sorprende quello delle frotte di aspiranti artisti, poeti, architetti, anche da altri continenti, che la eleggono a propria destinazione, aspirando a cavarne un’educazione spirituale. 
Non è tanto una scelta curiosa perché a Firenze il substrato culturale è più ristretto di quello di una metropoli: rispetto ad altre città di pari dimensioni, ci sono più eventi, più riviste, più esposizioni, pure più giro internazionale. È curiosa perché tutto ciò che Firenze offre, in ultima istanza, è se stessa, e il suo succo non è immediato da afferrare. Perché i capolavori non si riproducono e non si raccontano, Ponte Vecchio o Santo Spirito o anche solo la chiesa del Cestello non sono rappresentabili senza finire nell’oleografia.  (continua nella guida).
Vanni Santoni
Firenze, l'Arno e il Ponte Vecchio / foto Getty Images
INFORMAZIONI
La Guida Verde Firenze è disponibile sul nostro store online, in tutte le librerie e nei Punti Touring.
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