Sono passati 500 anni da quando Nicolò Macchiavelli scrisse Il Principe e da allora è uno dei più citati saggi di filosofia politica del mondo. Spesso pure a sproposito. Per celebrare l'autore e l'opera il sito www.florenceheritage.it ha messo on line un tour virtuale di Firenze che si propone proprio di andare alla scoperta dei luoghi che hanno fatto da sfondo alla vita del pensatore. Il viaggio è corredato da immagini ad altissima risoluzione che si possono osservare fin nei dettagli grazie alla tecnologia, nonché da un art book che racconta passo passo la sua vita e gli stessi luoghi. Dal Lungarno degli Archibusieri al Ponte Vecchio fino alla torre dei Mannelli Felicita, Palazzo Pitti e il giardino di Boboli.

Con pochi clic si va così a scoprire la cinquecentesca moda degli “studioli”, ma anche la nascita del collezionismo fiorentino legato alla famiglia dei Medici che ha condotto all'evoluzione successiva della Galleria degli Uffizi, uno dei primi esempi di museo moderno. “Florenceheritage.it è un portale che mette a disposizione percorsi di viaggio nel passato e nel presente di Firenze”, racconta Roberto Dinelli, responsabile del progetto per Linea Comune: “Si tratta di tour poco battuti che fanno anche conoscere gli scorci più suggestivi. I punti di interesse artistico, i monumenti e i palazzi sono visualizzati attraverso una mappa con il percorso e una scheda. Per ogni luogo si può cliccare poi sulla gallery”. Uno strumento utile per chi ha Firenze è in visita, ma soprattutto per chi non ci può andare ma vuole comunque scoprirne i segreti.

Il sito in questo senso è un'ottima fonte, insieme alla app, perché oltre al virtual tour dedicato a Macchiavelli ne ha uno anche sul Giambologna, scultore fiammingo che visse a Firenze nel 1500, su Giovanni Boccaccio e la carriera politica all'interno della Repubblica fiorentina, su Giuseppe Zocchi e i suoi disegni e incisioni e, infine, un tour sulle botteghe artigiane per scoprire l'anima commerciale della città. La tecnologia al servizio dell'esplorazione culturale è forse il vero anello di congiunzione tra passato e futuro. E per una volta non si tratta solo di una frase fatta.