“C’è una veggenza nel colore, il quale esplode in tutta la sua gioiosa ebbrezza… Potrei forse suggerire Kandinsky per una uguale potenza poetica”, scriveva così Peggy Guggenheim delle opere di Edmondo Bacci, artista veneziano supportato e collezionato dalla mecenate americana nel corso degli anni Cinquanta, una volta trasferitasi definitivamente a Venezia.
 
Fino al 18 settembre 2023, la Collezione Peggy Guggenheim rende un doveroso omaggio a Bacci, con la mostra "Edmondo Bacci. L'energia della luce", a cura di Chiara Bertola, Responsabile del programma di arte contemporanea alla Fondazione Querini Stampalia, Venezia. Con un’ottantina di opere, molte delle quali mai esposte prima, tra dipinti e disegni inediti, provenienti dall’Archivio Edmondo Bacci, collezioni private e musei internazionali, tra cui il Museum of Modern Art di New York e l’Art Museum di Palm Springs, si tratta della prima e più esaustiva personale dedicata allo spazialista veneziano, che fu amico di Emilio Vedova e Tancredi.


Edmondo Bacci nello studio, Venezia, 1961. Sul cavalletto, Senza titolo (1957 c.), proseguendo verso destra, Avvenimento #316 (Omaggio a Gagarin) (1958), Avvenimento #328 (1959 c.). - Archivio Edmondo Bacci, Venezia
 

“Per me questa mostra rappresenta un ritorno a casa di Edmondo Bacci, a casa di Peggy Guggenheim, collezionista sensibile e rara, che aveva intuito come, dietro a una figura così timida e schiva, quale era Bacci, si celasse un grandissimo artista”, sostiene la curatrice Bertola. “Fu lei, per prima, a capire che l’energia del colore delle sue opere era qualcosa di speciale, di unico”. Partendo dalle opere degli anni Quaranta, per arrivare ai lavori degli anni Settanta, l’esposizione intende approfondire la parte più lirica dell’opera di Bacci, nel momento più internazionale della sua carriera, ovvero gli anni Cinquanta, quando, già affermato negli ambienti espositivi legati allo Spazialismo e tra gli artisti contemporanei più innovativi a livello nazionale, viene notato da Peggy Guggenheim ed emerge evidente agli occhi della critica tutta la novità del suo dipingere: un linguaggio pittorico nuovo, caratterizzato dalla forza generativa del colore, dalla rottura dei piani spaziali, dal ritmo circolare della pennellata, tanto energica quanto poetica. 


Una sala della mostra dedicata a Edmondo Bacci - foto Matteo De Fina
 

La mostra propone una serie di opere fondamentali per comprendere l’evoluzione di quel linguaggio del colore-luce che tanto colpì la mecenate americana, nonché Alfred H. Barr Jr, allora direttore del Museum of Modern Art di New York, che acquistò dall’artista Avvenimento #13 R, del 1953. La tela, oggi parte della collezione del museo newyorkese, ritorna eccezionalmente in Italia, per essere esposta per la prima volta al pubblico. La mostra è accompagnata da un ricco programma di Public Programs gratuiti. 


Edmondo Bacci - Avvenimento #13R (Avvenimento plastico), 1953 - Tempera grassa su tela 83,1 x 142,9 cm - Museum of Modern Art, New York​

INFORMAZIONI
Collezione Peggy Guggenheim, Palazzo Venier dei Leoni, Dorsoduro 701, Venezia
Orario: apertura 10-18 tutti i giorni; chiuso il martedì. La biglietteria chiude alle ore 17.
Informazioni generali: tel: 041.2405.411; www.guggenheim-venice.it.
Ingresso ridotto per i soci Tci.