La Carinzia è una delle regioni, insieme al Salisburghese, più visitate dell'Austria; per gli italiani, poi, è pure vicina perché appena al di là delle Alpi Friulane, dopo Tolmezzo e il confine di Tarvisio. Non si possono non visitare per esempio Klagenfurt, Villach, i numerosi laghi e la Lavanttal. Ma alle bellezze paesaggistiche della regione – i laghi, più o meno, sono circa 1.200, tra cui i celeberrimi Worther See e Ossiacher See – si unisce poi la particolarità di una gastronomia d'eccellenza a base di prodotti naturali spesso a chilometri zero.

Andiamo allora allo scoperta di questa regione con un occhio attento alla tavola. Ne vale davvero la pena. Intanto colpiscono nella Lavanttal i rigogliosi frutteti adagiati sul fondovalle, regno delle tipiche mele della qualità Maschanska, renetta e Bohnapfel, frutti da cui si ottiene il prezioso sidro della valle. In questi giorni di inizio primavera gli alberi da frutto sono pronti a esplodere con una cascata di candidi fiori che si possono ammirare da vicino, per esempio, percorrendo i 18 chilometri del sentiero del sidro chiamato qui Mostwanderweg. Restando nella Lavanttal occorre ancora segnalare l'opportunità di guastare nelle rustiche osterie paesane il rinomato asparago locale, uno degli emblemi dei prodotti a chilometri zero della regione.

La seconda valle carinziana da citare è la Jauntal; qui fortunatamente sopravvive una coltura che in Italia (in particolar modo in Valtellina) è pressoché scomparsa. Parliamo della coltivazione del grano saraceno, i cui campi all'inizio d'agosto diventano una festa di fiori bianchi e rosati. In occasione di questa fioritura si celebra la festa del grano saraceno, detta Hadnblütenfest, e in tutti i ristoranti locali si possono gustare gli svariati piatti a base di questo cereale.

Anche la Gailtal non è da saltare a piè pari durante il viaggio attraverso la Carinzia; qui si trovano due prodotti eccellenti per qualità di produzione: lo speck affumicato e il formaggio di malga. A tavola occorre poi provare la Kirchtagssuppe, detta anche saure suppe ossia zuppa acida, caratterizzata dall'avere nel brodo diversi tipi di carne, abbondante panna e svariate erbe aromatiche. Se la zuppa non vi attira, potete provare anche il famoso tortellone carinziano chiamato Kärntner Nudeln, con un ripieno di patate e ricotta o di pere secche. Concludete il pasto con la grappa di pino cembro, profumatissima. La migliore è quella prodotta nella zona del parco nazionale dei monti Nockberge, che è ricchissimo di estese foreste di conifere.

Passando poi da Klagenfurt non perdetevi l'antico e massiccio Landhaus e la piazza vecchia che conserva l'impronta medievale. Nella vicina Benediktinerplatz si trova invece il mercato contadino dove i piccoli e medi produttori espongono le loro specialità; passando tra le bancarelle (la stessa esperienza la potete fare anche al mercato di Villach prima di rientrare in Italia) sarete avvolti dai profumi emanati da speck, würstel, rafano, pane di segale e dai formaggi tipici come il Glundenen e la ricotta Broseltopfen.

Per maggiori informazioni e indirizzi consultare www.carinzia.at, il sito web (naturalmente in italiano!) dell'Ente turistico della Carinzia. Buon viaggio e... buona degustazione!

Sempre a Torino, Palazzo Madama celebra il 150° con la ricostruzione della Grande Aula del Senato (nella foto) che, dal 1848, ospitò il Senato Subalpino e poi, tra il 1861 e il 1864, il primo Senato del Regno d’Italia. Dalla sera del 16 marzo e fino all’8 gennaio 2012 il pubblico rivivrà le fasi cruciali del Risorgimento attraverso un percorso multimediale, della durata di 20 minuti, che farà conoscere le tappe più significative della storia del Senato con anche i supporti audio e video dei più importanti dibattiti presentati in aula.

Nelle Scuderie juvarriane della reggia di Venaria Reale, poco fuori dal capoluogo, quattro grandi mostre celebrano l'Unità nazionale. La prima, "La bella Italia. Arte e identità delle città capitali", (17 marzo-11 settembre), traccia il ritratto e il contributo delle capitali pre-unitarie – Torino, Firenze, Roma, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Napoli e Palermo – all’identità nazionale, esponendo opere d’arte dall’antichità al 1861. La mostra propone l’immagine delle diverse città viste da grandi artisti: Giotto, Beato Angelico, Donatello, Botticelli, Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Correggio, Bronzino, Tiziano, Veronese, Rubens, Tiepolo, Canova, Hayez, Parmigianino, Velazquez, Bernini e tanti altri.

Il 20 marzo, ampliato e rinnovato, riapre il Museo nazionale dell'automobile. E sempre il 20 marzo, dopo oltre mezzo secolo, saranno finalmente aperti al pubblico gli Appartamenti barocchi di Palazzo Carignano - che tra l'altro ospitarono lo studio del conte di Cavour –, progettato nel Seicento da Guarino Guarini e considerato uno dei capolavori del Barocco europeo. Proprio in questi ambienti sarà allestita fino a giugno una mostra dedicata a Stefano Maria Legnani detto il Legnanino (1661-1713), autore di quasi tutte le decorazioni a fresco di Palazzo Carignano. La mostra è inclusa nel circuito Musei Torino Piemonte: gli abbonati 2011 e i possessori della Torino+Piemonte Card avranno perciò diritto all’ingresso gratuito.