Come un'opera messa in scena al teatro Regio è un'esperienza in due atti quella che va in scena per le strade di Parma durante il weekend della seconda tappa di Io sono il Po. Prima si cammina alla scoperta della città; poi ci si ferma in una delle salamenterie del centro per conoscere i prodotti tipici della zona e gustarli nei locali storici dove da sempre vanno i parmigiani.
Così se al mattino di sabato il convegno dedicato al tema «Il cibo è cultura» è servito per riflettere sul rapporto intimo ed intricato tra produzioni alimentari, gestione del territorio e sviluppo turistico, il pomeriggio di sabato e tutta la domenica sono serviti per passare dalla riflessione all'atto pratico. Da piazza Garibaldi a intervalli regolari di mezz'ora sono partiti i gruppetti che in sessanta minuti si sono fatti una prima idea (da approfondire) del centro storico della città ducale. Dal Duomo romanico all'attiguo battistero in marmo rosa di Verona, passando per il palazzo della Pilotta con lo spazio antistante trasformato in un giardino dall'architetto svizzero Mario Botta che ha fatto ricostruito il profilo di una basilica grazie a fontane e alberi, fino al teatro Regio che fu casa di Verdi e di Bellini, è un'immersione che sa di infarinatura la passeggiata guidata alla scoperta del centro. Mentre i gruppo con il bollino Tci camminano per le strade di Parma, intorno la vita del sabato pomeriggio si anima: si chiudono i banchi del mercato, si aprono i tavolini in strada Farini. Tra una bicicletta e una stretta di mano, un calice di Malvasia secca e uno sguardo al titolo della Gazzetta di Parma per strada si dispiega in piccoli gesti quotidiani il mito nostrano del saper vivere di provincia.
Un mito che si comprende ancor meglio nella seconda parte dell'esplorazione metropolitana offerta dal Touring a soci e non in questi due giorni. Il giro a piedi infatti ha sempre una coda in salsamenteria, dove si assaggiano salame felino e scaglie di parmigiano, coppe e ovviamente prosciutto perché il modo migliore, più diretto per entrare in contatto con la cultura di un luogo è proprio questa: sedersi e assaggiare quello che il territorio ha da offrire. Ed è ancora più vero in Emilia Romagna: qui con i forestieri si finisce ben presto a parlare di quel che si mangia, perché l'identificazione con il cibo è più forte che altrove. Per capirlo bastava esserci sabato pomeriggio in piazza Garibaldi durante l'aperitivo in piazza preparato dal laboratorio gastronomico dell'Antica corte Pallavicina di Polesine Parmense: focaccine alla spalla cotta di San Secondo, bocconcini di salame e pane casereccio, prosciutti di Parma con torta salata, torte di parmigiano e verdure e Parmigiano Reggiano. E se non è un'opera trionfale degna del Regio questa.
VOI SIETE IL PO
E questo secondo weekend di Io sono il Po è anche momento per contribuire con le vostre fotografie al racconto del fiume. Durante questi quattro mesi infatti ognuno può caricare su instagram la sua visione del Po con l’hashtag  #iosonoilpo. Le più belle saranno riprese dal canale instagram del Touring, dal mensile e dal sito Touring e infine esposte in una mostra conclusiva.
LA CRONACA DELLA PRIMA GIORNATA A PARMA.
IO SONO IL PO