Una via di fuga attraverso montagne impervie diventa oggi un sentiero turistico per gli escursionisti: è stato inaugurato pochi giorni fa, il 25 aprile. Siamo nel parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi e l'itinerario, che impegna gli escursionisti per 15 ore, parte da Fortogna, frazione di Longarone, per arrivare a Bolzano Bellunese attraverso le montagne.
LA STORIA DEL SENTIERO DEI BERSAGLIERI
La dedicazione del sentiero ai Bersaglieri trova la sua ragione nel fatto che il 19° reggimento Bersaglieri, durante la ritirata, dopo Caporetto – siamo nel novembre del 1917 – ricevette l’ordine di ripiegare sulla Carnia e di passare attraverso il passo della Mauria scendendo poi per la Valle del Piave. Avevano il compito di ritardare l’avanzata austro-ungarica per permettere agli altri reparti di organizzarsi in tempo. Dall’Alto Degano, per la Carnia poi a Sappada e ridiscendere il Piave, fino a Longarone; ma da qui non si poteva proseguire lungo la valle perché a Ponte nelle Alpi c’erano già i tedeschi. Ecco quindi la necessità di aggirare a monte.
Con l'aiuto di una guida alpina i Bersaglieri si inoltrarono attraverso la Cajada fin verso il monte Serva, raggiungendo la forcella Tanzòn per poi scendere a Bolzano Bellunese per la valle dell’Ardo. Da qui occorreva arrivare al punte sul Piave di Bribano prima di farlo saltare in aria per bloccare l'avanzata dei nemici. Fu uno corsa estenuante ma alla fine i Bersaglieri raggiunsero il ponte prima che la cariche di esplosivo fossero innescate. Passato il Piave finalmente erano sulla linea di difesa.
Lo stesso sentiero fu poi utilizzato nel 1944-45, durante la Resistenza, dai Partigiani per eludere i nazisti tra Belluno e Ponte nelle Alpi.
Longarone ai primi del Novecento
IL SENTIERO NELLA APP "SENTIERI PARLANTI"
La particolarità di questo sentiero è che è stato inserito nella App predisposta del Cai Veneto per smartphone chiamata “Sentieri parlanti”, la cui funzione è quella di audio guida che sviluppa, per ciascun sentiero tematico inserito, i temi “dove sei e dove puoi andare”, “storia e segni dell’uomo” e “geologia e paesaggio”. Scritti, audio registrati, immagini e video-clip veicolano i contenuti associati al percorso, rendendo l’esperienza escursionistica più ricca e radicandola nel territorio.
Il monte Serva e la valle del Piave
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