Il Giro d'Italia 2020, la cui partenza era programmata sabato 9 maggio a Budapest, è stato rinviato a data da destinarsi. Per non perdere la tradizione, una squadra di scrittori e illustratori appassionati di ciclismo - i "SenzaGiro" - ha deciso di far lavorare la fantasia e raccontare ogni giorno lo svolgimento delle tappe come se la corsa avvenisse davvero, destinando le donazioni di sponsor e privati a una cooperativa sociale della Bergamasca. Il Touring è con loro: giorno per giorno, fornisce i contenuti geoturistici a corredo del racconto della tappa. Trovate:
- sul sito di SenzaGiro il racconto del progetto e le tappe;
- sul nostro sito i contenuti geoturistici - qui la pagina che li raccoglie.
Buon Giro 2020!

 

Contenuti geoturistici TAPPA 14 GIRO D'ITALIA 2020 
CONEGLIANO - VALDOBBIADENE - 33,7 km
di Michele Lauro
Appena oltre il Piave, tra Conegliano e Valdobbiadene la plaga prealpina dell’alta Marca trevigiana si raggrinza in una serie di aree collinari discontinue, tra le quali indugia il tracciato della cronometro staccandosi ben presto dalla Provinciale 635 per valicare il Muro di Ca' del Poggio. In queste lande oggi dedite alla monocoltura del Prosecco ma un tempo poverissime, i richiami enogastronomici seguono la scia delle bollicine ma anche i sapori di asparagi e fragole, radicchi e funghi. Vigne e boschi a perdita d'occhio ricoprono i pendii talora impervi, interrotti qua e là dallo stelo di un campanile o di un cipresso isolato, e dai casolari dei vignaioli. Si attraversano lungo la statale piccoli agglomerati raccolti attorno a una pieve come San Pietro di Feletto, Refrontolo, Pieve di Soligo che diede i natali ad Andrea Zanzotto (1921-2011), luminare della poesia novecentesca legatissimo alla sua terra cui non risparmiò severe doglianze per la distruzione della cultura contadina, l'urbanizzazione selvaggia, la miseria omologante della globalizzazione. Ma come noi oggi teneva le antenne sempre pronte a captare segnali di speranza, in ogni fiore che sboccia dietro i «cento capannoni puzzolenti». Proseguendo sulla Provinciale 32, Farra di Soligo precede gli strappi in successione di Col San Martino, Guia e San Pietro di Barbozza – punto di partenza dell'Anello del Prosecco, itinerario naturalistico di 15 km fra il saliscendi dei vigneti – prima della discesa verso Valdobbiadene.
 
1. Conegliano
Risale al 1876 l’istituzione della Regia Scuola di viticoltura che avrebbe fatto di Conegliano una delle capitali enologiche italiane, rinomata nel mondo per la qualità dei suoi prosecchi. Allungata sulle pendici di un colle tra il torrente Ruio e il fiume Monticano, durante la breve dominazione scaligera (1329) venne dotata di una triplice cinta murata e di un canale che collegava i due corsi d’acqua: corso Vittorio Emanuele e corso Mazzini, asse dell’espansione moderna, corrispondono all’antico fossato interrato fuori le mura. Il nucleo antico, nella parte alta, mantiene garbate atmosfere venete con vie a portici e case affrescate. Appena fuori città, colline, castelli, colori e luci della campagna evocano gli sfondi dipinti da Cima da Conegliano (1459-1517 circa), che qui nacque e operò a lungo.
 
2. San Pietro di Feletto 
Il piccolo borgo si stringe attorno alla bella pieve di S. Pietro, in posizione panoramica nel verde dei colli. L'architettura del XII secolo, con rimaneggiamenti nel ’600 e nel ’700, conserva un corredo di antichi affreschi: tardomedievali quelli sotto il portico in facciata, tra cui un raro Cristo della domenica; del secondo ’400 quelli della cappella del Battistero; quelli alla parete sinistra della navata centrale sono databili tra il XIII e il XIV secolo, mentre alla fine dell’XI risale forse il S. Cristoforo nella navata centrale.
 
3. Farra di Soligo
Disteso in un delizioso paesaggio di vigne, il rustico paese è meta enogastronomica per le feste primaverili del Prosecco, della fragola e dell’asparago. Conserva affreschi duecenteschi la chiesetta della Madonna dei Broi che ha per campanile un’antica torre, forse longobarda, in cui è custodita una Campana della Pace. Sopra l’abitato svettano la cinquecentesca villa Savoini e villa Caragiani-Ricci, settecentesca, con parco e chiesetta annessa.
 
4. Valdobbiadene
Sulla sinistra del Piave ai piedi delle Dolomiti, è con Conegliano il terminale della Strada del Prosecco, in un tipico paesaggio di colli e vigne. Nel centro storico spicca il Duomo di fattezze neoclassiche, impreziosito da notevoli dipinti di Palma il Giovane e altri pittori veneti. La bella Villa dei Cedri, ottocentesco edificio liberty al centro di un parco pubblico, è teatro di popolari manifestazioni vinicole fra cui 'Calici di stelle' e, in settembre, il Forum Spumanti d’Italia. Sovrasta Valdobbiadene la frazione Pianezze, a 1150 metri di quota, cui si giunge percorrendo una strada a tornanti di circa 12 km con ampi panorami sul Piave e sul Montello. 
 
5. Strada del Prosecco e Vini Conegliano Valdobbiadene
Erede della Strada del Vino Bianco, primo tracciato enologico italiano inaugurato nel 1966, si snoda per circa 90 km nel paesaggio culturale che l'Unesco ha inserito fra i Patrimoni dell'Umanità: i ripidi declivi tramati di vigne e macchie di bosco che uniscono Conegliano e Valdobbiadene, le due 'capitali' del Prosecco Superiore Docg e di numerose altre etichette di pregio come Cartizze, Bianco dei Colli, Refrontolo Passito, Torchiato di Fregona ecc. Molti i percorsi tematici nell'area, organizzati dall'associazione (www.coneglianovaldobbiadene.it), e gli appuntamenti enoturistici con degustazioni nelle cantine, mostre, contorni culinari da Conegliano a San Pietro di Barbozza e a Fregona. 
 
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