Il Giro d'Italia 2020, la cui partenza era programmata sabato 9 maggio a Budapest, è stato rinviato a data da destinarsi. Per non perdere la tradizione, una squadra di scrittori e illustratori appassionati di ciclismo - i "SenzaGiro" - ha deciso di far lavorare la fantasia e raccontare ogni giorno lo svolgimento delle tappe come se la corsa avvenisse davvero, destinando le donazioni di sponsor e privati a una cooperativa sociale della Bergamasca. Il Touring è con loro: giorno per giorno, fornisce i contenuti geoturistici a corredo del racconto della tappa. Trovate:
- sul sito di SenzaGiro il racconto del progetto e le tappe;
- sul nostro sito i contenuti geoturistici - qui la pagina che li raccoglie.
Buon Giro 2020!

 

Contenuti geoturistici TAPPA 10 GIRO D'ITALIA 2020 
SAN SALVO-TORTORETO - 212 km
di Michele Lauro
 
Il tracciato risale l'Abruzzo marittimo da San Salvo a Martinsicuro, che guarda le Marche di là dal fiume Tronto. Il rapido passaggio a Vasto sul bel lungomare sorvegliato dapalazzo D’Avalos apre ai panorami dell'Adriatico fino a Francavilla al Mare, in un tratto costiero tutelato da riserve naturali dai nomi suggestivi: Punta Aderci, Lecceta di Torino di Sangro, Grotta delle Farfalle, Punta dell'Acquabella. A fianco della pista ciclopedonale che costeggia la strada i trabocchi penetrano nel mare come palafitte ferrose facendo pensare al brodetto di pesce, specialità della casa. Superata Ortona, borgo cui si legano drammatiche memorie della guerra – quando questa parte di Abruzzo fu attraversata dalla linea Gustav con la sua scia di distruzioni, fughe e Resistenza – da Francavilla al Mare il tracciato piega verso l'interno verso la dorsale di Chieti, tra lo sfumare delle colline disseminate di vigne, uliveti, borghi e castelli, e panorami struggenti del Gran Sasso e della Maiella. Circumnavigata la periferia di Pescara, dal colle di Montesilvano si intravedono a sud i pini d'Aleppo della pineta di Santa Filomena, a nord il lungomare di Montesilvano Marina e il complesso della ex colonia marina Stella Maris (1938-39), dalla pianta ispirata al mito futurista dell’aeroplano. Silvi Marina, con i suoi bassi cordoni di dune orlati dai pini, apre alle eleganti località balneari della costa teramana: Pineto, Roseto degli Abruzzi, Giulianova Lido, Tortoreto. Dal borgo alto di quest'ultima gli ultimi 50 km scivolano verso i lidi di Tortoreto, Alba Adriatica e Martinsicuro, per poi sterzare bruscamente nell'entroterra e salire a tornanti sui poggi di placide frazioni di cui si intuisce la storia militaresca (Colonnella e Controguerra), prima dell'arrivo sempre in quota a Tortoreto.
 
1. Riserva naturale di Punta Aderci
Istituita nel 1998, la riserva occupa circa 285 ettari di fascia costiera a protezione del litorale a falesia, dune e lido sabbioso tra la foce del Sinello e la spiaggia di Punta Penna, attigua al porto industriale di Vasto (da cui si accede). Tutte le spiagge dell'area, percorsa da sentieri segnati, sono libere: dall'anfiteatro sabbioso di Punta Penna, con fondale dolcemente digradante e il verde alle spalle, presso il quale si noleggiano canoe e mountain bike, alla sassosa spiaggia dei Libertini, verso Punta Aderci. Uccello simbolo della riserva è il fratino, timido trampoliere che nidifica sulle coste mediterranee, mentre al largo di Punta Aderci capita di veder nuotare i delfini. 
 
2. Costa dei Trabocchi
Da Ortona a Vasto la cosiddetta Costa dei Trabocchi è stata valorizzata ristrutturando in chiave turistica alcune delle antiche macchine da pesca issate su palafitte di legno, simili a ragni ancorati sul fondo del mare o sugli scogli. Collegati alla riva con esili passerelle composte da tavole e travi non completamente connesse, i trabocchi hanno un aspetto in apparenza precario ma garantiscono leggerezza, equilibrio e resistenza alla forza del mare, in un tratto di costa splendidamente preservato. Calette, promontori, scogliere frastagliate si alternano a spiagge sabbiose (Ortona, Casalbordino, Vasto e San Salvo) o ciottolose (Fossacesia, Torino di Sangro). Sul sedime della ferrovia in disuso corre la spettacolare pista ciclopedonale Via Verde Costa dei Trabocchi, dal Lido di Francavilla a San Salvo Marina.
 
3. Chieti 
Su una dorsale che divide le acque affluenti nel fiume Pescara da quelle del bacino dell’Alento, col mare all’orizzonte e le montagne alle spalle, Chieti dispiega su un panoramico crinale l’armonico tessuto urbano di sapore ancora medievale. L'asse centrale di corso Marrucino – che ricorda nel nome l’antica popolazione italica dei marrucini  – si snoda tra la Cattedrale e la Civitella, la collina più alta della città che ospita il sito dell'antica Cittadella, sede di un Parco archeologico. Spiccano nel nucleo storico palazzi antichi, musei e istituti culturali, fra cui la pinacoteca di Palazzo de' Mayo, il Museo d’arte «Costantino Barbella» nel seicentesco palazzo Martinetti-Bianchi, il Museo archeologico nazionale d’Abruzzo, custode di un'icona del VI secolo a.C. ascrivibile alla cosiddetta cultura picena: il Guerriero di Capestrano.
 
4. Area marina protetta Torre del Cerrano
La torre del Cerrano, costruita nel 1568 su una più antica torre di avvistamento, sorveglia il tratto di costa tutelato dall'area protetta, tra la foce del torrente Calvano a Pineto e piazza dei Pini a Silvi Marina: circa 7 km di litorale sabbioso contornato da bassi cordoni di dune e filari di pini. Sui fondali antistanti giacciono i resti sommersi dell’antico porto romano di Hatria. Spedizioni di snorkeling, birdwatching e altre attività sono organizzate dal Centro visite ospitato nella torre con il Museo e la Biblioteca del Mare, che promuove la cultura della sostenibilità ambientale.
 
5. Ciclabile della costa Teramana
Dal molo di Martinsicuro, sulla sponda meridionale del Tronto, fino alle porte di Pescara è quasi conclusa una lunga, spettacolare green way marina. Varcato un piccolo ponte sul torrente Vibrata, si attraversa Alba Adriatica costeggiando la passeggiata davanti agli chalet sul mare. Il polmone della pineta conduce a Tortoreto Lido e dopo 14 km a Giulianova, oltre il ponte sul Salinello. Proseguendo verso sud, il lungomare comincia a regalare scorci maestosi sul Gran Sasso, mentre la riserva naturale del Borsacchio annuncia il tratto di pista più selvaggio: due chilometri di sterrato ben curato tra canneti, macchia mediterranea e piccole spiagge libere dalle acque cristalline. 
 
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