Si chiama Treno delle Ville pontificie, ma è stato subito ribattezzato con affetto “la freccia del Papa”. E’ il neonato convoglio che collega il Vaticano a Castel Gandolfo e Albano Laziale in poco meno di un’ora, consentendo per la prima volta nella storia di visitare un luogo finora più segreto del Cremlino: la residenza estiva dei Papi, conosciuta come il “secondo Vaticano”.

IN VISTA DEL GIUBILEO
Il motore primo di questa sorprendente apertura, che fa coppia con la recente operazione Porte aperte del Quirinale, è lui, Papa Francesco, che qualche tempo fa aveva espresso il desiderio di mettere a disposizione della collettività le bellezze e le ricchezze di queste ville. “Ho troppo da fare a Roma - aveva detto - a Castel Gandolfo non ci vado”. E così il direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci si è dato da fare per aprire al pubblico “la casa- vacanza” più bella del mondo, sugellando uno strategico accordo con le Ferrovie dello Stato.
L’itinerario, pensato anche in vista del Giubileo, parte dall’antica Stazione Vaticana e si snoda tra quelle di San Pietro, Ostiense, Tuscolana e Casilina lambendo gli acquedotti della Via Appia e tuffandosi in mezzo al fitto verde dei lecci, che di colpo si tinge dell’azzurro del lago Albano, su cui si affaccia Castel Gandolfo (nella foto sotto). Un occhio puntato sui Castelli romani. Ed ecco il Palazzo Apostolico, storica dimora estiva dei papi, lievitare sul borgo di Castel Gandolfo con sobria eleganza, con la nuova Galleria dei ritratti dei pontefici, che si schiude al pubblico con l’iconografia dei papi avvicendatisi dal 1500 a oggi sul Soglio di Pietro. Un’occasione per conoscerli più da vicino, con la loro storia, l’araldica, gli stemmi, il casato di appartenenza. In esposizione anche gli abiti pontifici, la sedia gestatoria di Pio XI, le divise del personale.

IL GIARDINO BARBERINI
All’esterno, il Giardino Barberini, aperto da circa un anno e mezzo, con oltre 10 mila visitatori, è un tripudio di bellezza: con il Viale delle rose e quello delle erbe aromatiche, i cipressi pettinati che sembrano di velluto, il paesaggio dipinto oltre le colline, vivificato da un ponentino che a Roma non soffia più, si ha l’impressione di essere già in paradiso. “Andate a vedere il criptoportico di Domiziano che qui aveva la sua reggia – consiglia Paolucci - la sua pozzolana grigio e viola che spunta dai lecci ricorda i quadri di Salvator Rosa”.
La celestiale area si estende per 55 ettari di cui 30 tenuti a giardino e 25 destinati all’attività agricola, con una produzione a marchio “Fattoria Ville Pontificie” di miele, ricotta, latte, olio, vino e formaggi, dal sapore - manco a dirlo - paradisiaco.
OGNI SABATO FINO A DICEMBRE
La “freccia del Papa” è attiva ogni sabato fino alla fine di dicembre, ma i 300 posti a sedere delle carrozze, per le corse di settembre sono già esauriti. E già si pensa di prolungare lo specialissimo collegamento ferroviario anche per il 2016 e, se ci sono le risorse, programmare il viaggio due o tre volte l’anno con un treno storico a vapore come quello che è stato utilizzato per il viaggio inaugurale, trainato da una locomotiva a vapore di 100 anni: uno dei beni “rotabili” della Fondazione Fs Italiane, lo stesso che portò Giovanni XXIII a Loreto nel 1962.
Per informazioni e prenotazioni www.museivaticani.va.