Amatrice, Accumuli, Arquata del Tronto, Norcia. E poi ancora L’Aquila, Modena, Mantova e tutte le cento città d’Italia che negli ultimi dieci anni hanno convissuto con un terremoto. Città dove con discrezione e professionalità negli anni sono intervenuti Francesco, Daniele, Luca, Sabino, Greta, Vittorino, Andrea, Eleonora, Ivan e tanti altri, tutti Vigili del Fuoco che in quei giorni diventano “gli eroi”, e poi tornano nell’ombra delle loro caserme e del loro lavoro quotidiano.
Ombra da cui escono grazie a «Cronache dalle macerie, I racconti dei soccorritori in un mondo sottosopra» un libro scritto da Stefano Zanut, architetto e vigile del fuoco in servizio al comando provinciale di Pordenone, che nel volume pubblicato da Nuova Dimensione ha raccolto le voci di 30 colleghi impegnati nei soccorsi in Centro Italia durante i terremoti che tra agosto e ottobre 2016 hanno colpito Umbria, Lazio e Marche.
PRESENTAZIONE AL PUNTO TOURING
Libro che sarà presentato al Punto Touring di Milano martedì 12 dicembre nell’ambito di Compagni di Viaggio, la rassegna dedicata ai libri di viaggio del Touring Club Italiano. Si tratta di un libro nato dalla voglia “di far conoscere il backstage dei soccorsi, far capire cosa vuol dire lavorare in quel modo, in quelle condizioni».
Dentro ci sono i vigili del fuoco, il loro punto di vista, il modo in cui vedono la sofferenza, il disagio, la rovina, il modo in cui si mettono in relazione con le persone, come riflettono su quello che hanno fatto. Racconti individuali, raccolti e rielaborati da Zanut, racconti plurali, perché ogni soccorritore lavora nel contesto di una squadra, l’unità operativa fondamentale dei Vigili del Fuoco.
IL LIBRO
L’introduzione di Cronache dalle macerie è scritta da Giuseppe Romano, capo della direzione centrale delle emergenze per i Vigili del fuoco che ha coordinato i soccorsi e racconta come si è attivata l’emergenza dal punto di vista degli uomini della sala operativa. Nel libro c’è un intervento di Magdalena Wolinska-Riedi, giornalista polacca che racconta il lavoro dei Vigili del fuoco ad Amatrice dal suo punto di vista. La postfazione è scritta da Margherita Gobbi e Antonio Loperfido, psicologi del Dipartimento di Salute mentale di Pordenone che collaborano con i Vigili del fuoco sul tema del supporto psicologico, che parlano del disagio del soccorritore e dell’importanza del racconto come strumento per liberarsi.