Siete al bar, ristorante, magari anche a casa e avete di fronte la riconoscibilissima bottiglietta del Tabasco. Avete mai letto l'etichetta? Vi siete mai chiesti dove è prodotto? La risposta la trovate di fronte a voi: Avery Island, La (ovvero Louisiana). Ebbene sì: tutto il Tabasco del mondo è creato su questa piccola isola.

Circa 220 chilometri a ovest di New Orleans, circondata non dal mare ma da acque paludose e acquitrini, Avery Island fu prima abitata dai nativi americani che estraevano il sale bollendo le acque circostanti, poi dalla famiglia Avery che ci si stabilì nel 1830 e infine da Edmund McIlhenny che si mise a studiare la formula per la salsa perfetta da mettere sul sul suo sacrosanto barbecue domenicale. Nel 1868 il primo raccolto di peperoncini alla base del Tabasco che, uniti a sale e tanto aceto, e dopo un periodo di macerazione nelle botti di quercia, sono gli elementi che ancora si leggono sulla famosa etichetta.

Esattamente 150 anni dopo, la formula magica del Tabasco consente di riempire 700.000 bottigliette al giorno che, con le loro 720 gocce cadauna, sono vendute in 185 Paesi e territori con etichette in 22 tra lingue e dialetti. Mai nulla è stato delocalizzato e, ancora oggi, è possibile entrare nello stabilimento per vedere da vicino la produzione.

Una visita che merita a partire dal ricchissimo museo che racconta la storia del Tabasco, che prosegue lungo la linea di produzione, fino alle botti e al fornitissimo shop dove abbondano souvenir a tema. In occasione dei 150 anni a Avery Island è stato inaugurato anche un ristorante dove sperimentare le gustose ricette della cucina cajun ed è anche possibile partecipare a lezioni di cucina con pranzo per imparare a usare al meglio la salsa piccante (persino sul gelato).

Per smaltire il lauto pasto, e magari anche qualche Bloody Mary, la visita ad Avery Island ha una sfumatura ben più dolce nel paesaggio circostante. La fabbrica infatti è circondata dai Jungle Gardens, area verde semitropicale che abbonda in natura (è un santuario per uccelli), piante esotiche e alligatori (meglio stare a distanza dagli acquitrini e non lanciare cibo per attirarli).

Ma la cosa più bizzarra è il giardino cinese che ospita un Buddha del 1100 regalato all'inventore del Tabasco probabilmente da due appassionati estimatori della mitica salsa. Il posto giusto per meditare sul Tabasco versato.

INFORMAZIONI
Sito web www.tabasco.com.