"Cammini e Percorsi" è il progetto territoriale nazionale del Touring Club Italiano per valorizzare e certificare cammini e percorsi in Italia: un’iniziativa che l'associazione ha sviluppato grazie alle competenze maturate in 22 anni di lavoro svolto con 3.000 Comuni attraverso l’iniziativa Bandiere Arancioni (qui maggiori info).
Sono quattro gli itinerari che il Touring ha finora certificato nell'ambito del progetto; tra questi c’è un tratto del Sentiero del Viandante, in Lombardia. Ecco di che cosa si tratta e perché è stato certificato.

Lungo quel ramo del lago di Como, proprio quello che volge a mezzogiorno, corre un sentiero a mezza costa tra boschi di castagno e appezzamenti di ulivi, borgate ormai abbandonate e ampi panorami che si aprono sul lago «tra due catene non interrotte di monti, tra seni e golfi». Si chiama Sentiero del Viandante e unisce Abbadia Lariana a Piantedo, in provincia di Lecco e Sondrio.

A differenza di tanti altri cammini spuntati negli anni non ricalca il percorso di un’antica via di comunicazione, piuttosto è l’unione dei brevi sentieri che collegavano i paesi a lago e le borgate a mezza costa. Strade un tempo battute da contadini e pescatori nel loro andare quotidiano tra i paesi rivieraschi – Mandello, Lierna, Varenna, Bellano, Dervio – e la miriade di frazioni di montagna, più che dai viaggiatori che si muovevano in barca e di preferenza sull’altra sponda. 
 

L'IDEA DEL CAMMINO
Il nome riprende quello che pare si trovi citato in alcuni documenti del catasto austroungarico, ma soprattutto è frutto del lavoro di un visionario funzionario della Azienda di promozione turistica locale di Lecco che negli anni Novanta - quelli in cui il Camino di Santiago tornava a esser percorso da pellegrini e camminatori, tempi in cui il turismo a piedi non era certo un’opzione - ha immaginato che un percorso di più giorni potesse essere una buona opzione per lo sviluppo turistico di questo versante del lago, storicamente più legato all’industria manifatturiera che alle rilassanti vacanze lacustri della borghesia milanese e dei villeggianti inglesi.

Il bello è che il percorso non è stato solo immaginato in un ufficio, ma è stato realizzato e manutenuto con cura certosina, così che ogni tappa è splendidamente segnalata, mentre il selciato, a volte assai antico, a volte sistemato da poco, è praticamente perfetto. 

Sentiero del Viandante, Bellano (borgo Bandiera arancione Tci) - foto Alessandro Grassani

Sentiero del Viandante - foto Alessandro Grassani

LA DESCRIZIONE DEL PERCORSO

Chi cammina lungo il Sentiero del Viandante può testimoniare un'esperienza assai soddisfacente. Faticoso il giusto – solo il tratto tra Lierna e Varenna ha un dislivello importante, quasi mille metri in una mezza dozzina di chilometri –, il Sentiero del Viandante si può completare in tre, quattro giorni senza dannarsi, purché si sia un minimo allenati. Ma è ideale anche per chi vuole fare solo una tappa e provare l’esperienza di un Cammino che sia un po’ di più di una semplice gita.
Sentiero del Viandante, Gittana - foto Alessandro Grassani

Così per esempio la tappa centrale tra la Varenna amata dagli inglesi e la Bellano dei romanzi di Andrea Vitali (nonché borgo certificato dal Touring con la Bandiera Arancione) è un ottimo assaggio di cosa aspettarsi lungo il percorso: si sale al medievale castello di Vezio, si attraversano torrenti le cui acque azionavano antichi mulini, si ammirano paesaggi ampli che spaziano dalla punta di Bellagio a Menaggio e alle montagne che fanno da confine con la Svizzera, si sosta al fresco dei boschi di castagni e nella bella stagione si ha anche il tempo di andare a fare un bagno al lago. E poi si può prendere un treno e tornare al punto di partenza, perché tutto il tragitto del Viandante interseca la ferrovia, quindi se proprio non ce la si dovesse fare basta scendere verso il lago e aspettare il primo regionale per Lecco nella dozzina di stazioni che si incontrano, i convogli passano ogni ora.

Sentiero del Viandante - foto Alessandro Grassani

Sentiero del Viandante, tra Dervio e Colico - foto Alessandro Grassani
Il cammino parte ad Abbadia Lariana, alla base delle Grigne che con le loro guglie calcaree dominano un tratto aspro e spoglio del lago e arriva fino alla porta delle Alpi, l’ingresso in Valtellina dove l’Adda si immette nel lago. Qui, nel pian di Spagna controllato dal forte di Fuentes, per secoli si è attestato il confine tra la Milano spagnola e il dominio della Confederazione delle tre Leghe grigionesi, praticamente Svizzera. Poco oltre, al passo di S. Marco, sotto il pizzo giustamente noto come dei Tre Signori, c’era il confine con la Repubblica di Venezia. Oggi è solo il triplice confine tra le province di Sondrio, Como e Lecco.

Viaggiare nella storia leggendo il paesaggio umano è uno dei tanti livelli a cui si può percorrere il Viandante, specie se si ha una buona guida cartacea o ancora meglio un accompagnatore in carne ed ossa che racconta le tante vicende di questa parte del lago. Così, per esempio, si apprenderà che fino alla fine del XIX secolo tutto questo versante era un immenso vigneto dove si produceva un vinello rosso e leggero. Tutte storie che si imparano facendo una camminata lungo quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno.

Sentiero del Viandante - foto Alessandro Grassani
 
INFORMAZIONI PRATICHE
Partenza e arrivo*
: da Abbadia Lariana (Lc) a Piantedo (So)
Lunghezza: 45 km circa
Numero tappe: 4
Ore di cammino: circa 15
Comuni attraversati: Abbadia Lariana, Mandello del Lario, Lierna, Varenna, Perledo, Bellano, Dervio, Dorio, Colico, Piantedo
Localizzazione: Provincia di Lecco, sponda orientale del lago di Como, Bassa Valtellina; Provincia di Sondrio
Come arrivare: linea ferroviaria Milano – Lecco – Sondrio con stazioni in quasi tutti i Comuni, linea bus SAB con corse frequenti, battelli e aliscafi della Navigazione Lago di Como
Condizioni del percorso: sentieri, mulattiere selciate, tratti di strade comunale
Segnaletica: segnavia arancione del Sentiero del Viandante
Periodo migliore: in ogni stagione, salvo i periodi di innevamento
Attrezzatura: il percorso richiede attrezzatura da media montagna
Perché Cammino certificato dal Touring Club Italiano
- Ottimi collegamenti (treno, bus, navigazione) e occasioni di intermodalità
- Segnaletica dedicata e chiara nell’indicazione del percorso da seguire
- Efficienza del sistema di informazione turistica grazie alla presenza di punti informativi dedicati e funzionali al Cammino
- Valore, varietà e buona valorizzazione delle risorse storico culturali e naturalistiche che il territorio offre
- Buona manutenzione e fruibilità del tracciato
*Tratto certificato da Touring Club Italiano