Come regalo è perlomeno ingombrante: 230 metri di altezza, 123mila metri quadrati di superficie, 42 piani e 3.288 stanze. Ma l’autore del regalo lo era altrettanto: Iosif Vissarionovich Dzhugashvili, in arte Giuseppe Stalin. È lui infatti ad aver fatto dono al popolo polacco del Palac Kultury i Nauki, il palazzo della Cultura e della Scienza di Varsavia. Era il 1953 e in una città distrutta dai bombardamenti (meno del 10% degli edifici era ancora in piedi) arrivarono 3500 operai russi che, ospitati a spese dei polacchi in un quartiere fatto costruire apposta, realizzarono quest’imponente replica dell’università Lomonossov di Mosca, disegnata dall'architetto russo Lev Rudnev.

Se andate a Varsavia non potete non vederlo: occupa il profilo della città da qualsiasi parte guardiate. Inaugurato nel 1955, negli anni ha ospitato congressi, mostre e anche un concerto dei Rolling Stones, nel 1967, in quella che è stata la prima volta di un gruppo rock  Oltrecortina. Al suo interno oggi si trovano musei, librerie, un cinema, una università (che occupa due piani), e un auditorium da tremila posti. Dalle terrazze dell trentesimo piano dicono si goda la miglior vista della città. Una storiella dei tempi del comunismo raccontava che il custude del Pkin (come viene chiamato in polacco) fosse la persona più fortunata della città: “L’unica che ogni mattina si sveglia, guarda fuori dalla finestra e non lo vede”.

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