Vi ricordate quanto successo in Nepal in aprile? Un devastante terremoto aveva distrutto edifici e monumenti, provocando migliaia di morti e lasciando milioni di persone senza casa. Come spesso succede, l’attenzione mediatica è finita presto. Ma i problemi del Paese asiatico rimangono e richiedono attenzione e aiuto costanti.

Ben venga dunque l’idea di un nuovo progetto sul Nepal: prima di tutto per contribuire alla ricostruzione, ma anche per far conoscere meglio e rimettere a fuoco le straordinarie peculiarità del Paese. E’ l’idea di “Don’t forget Nepal - The essence”, la mostra fotografica organizzata da Cobat, il Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo, presso il Museo nazionale della Scienza e della Tecnologia a Milano.

LA MOSTRA FOTOGRAFICA
La mostra è una creazione del fotoreporter Enrico De Santis, autore degli scatti - esposti nel bellissimo chiostro del Museo - e anche dei testi che li accompagnano. De Santis racconta il viaggio in Nepal compiuto nel 2013, nell’ambito della spedizione “Top Recycling Mission”: un viaggio che ha portato il team di Cobat e dell’EvK2-Cnr da Kathmandu ai piedi dell’Everest. Obiettivo: sostituire le 15 tonnellate di accumulatori al piombo e pannelli fotovoltaici che alimentano la famosa Piramide, il laboratorio-osservatorio situato a oltre 5000 metri di quota che dal 1987 studia i cambiamenti climatici e ambientali.

Le fotografie di Don't Forget Nepal raccontano dunque vari aspetti del viaggio e del Paese. Una prima parte, Kathmandu Kaos and Gods, è dedicata ai luoghi e alle persone della capitale nepalese, affascinante fulcro di religioni, culti e rituali millenari. 

Una seconda racconta invece la missione vera e propria, con il trekking compiuto per giorni per arrivare alla Piramide (in condizioni spesso difficili) e le operazioni compiute per sostituire i pannelli della struttura.

La terza parte, infine, è dedicata alla Piramide (The Pyramid in the Rock), un capolavoro d’ingegno e anche di design italiano in mezzo alle montagne più alte del mondo. “E’ un’eccellenza che dovrebbe far considerare meglio la capacità di innovazione degli italiani” ha detto Giancarlo Morandi, presidente Cobat, durante la conferenza stampa di presentazione della mostra. 

L’IMPORTANZA DEL RICICLO
L’importanza del riciclo è fondamentale ovunque, ma ancor più nelle valli himalayane e in particolare in quella del Khumbu (da cui si accede al Campo base dell’Everest), dove la massiccia presenza di turisti e alpinisti ha portato nel tempo a situazioni davvero difficili di accumulo di rifiuti e residui derivanti dalle spedizioni. 

E’ dunque da sottolineare il lavoro di Cobat, che da 25 anni è leader nella gestione di pile e accumulatori esausti e nell’innovazione per il riciclo delle batterie al litio, per minimizzare lo spreco e l’inquinamento ad alta quota. Alcuni materiali ancora funzionanti prelevati dalla Piramide, sostituiti da modelli più avanzati, sono stati donati a due cooperative di Dinboche, a 4200 metri di quota, per la realizzazione di una Community Solar Station che fornirà elettricità agli abitanti per almeno 10 anni. I materiali esausti sono stati invece portati a valle o in Italia per il riciclo.

IL CONTRIBUTO CONCRETO
Come dicevamo, c’è anche un risvolto concreto. La mostra vuole offrire il proprio contributo alla promozione della raccolta fondi lanciata da EvK2-Cnr, insieme al Cesvi, per la ricostruzione di Thame, un piccolo villaggio a 3800 metri di quota devastato dal terremoto. “il terremoto ha creato uno stress psicologico incredibile” ha detto Giangi Milesi, presidente del Cesvi. “I bambini sono traumatizzati, cerchiamo di occuparci di loro e degli insegnanti, soprattutto della popolazione Sherpa, che vive nelle valli attorno all’Everest”. 

Milesi ha anche raccontato di come la ricostruzione sia estremamente difficile a causa delle asperità del territorio e della giusta volontà del Governo locale di non utilizzare legname per le nuove case, che porterebbe a una feroce deforestazione delle montagne. “Si usa il lavoro dei beneficiari stessi, cercando di renderli protagonisti della ricostruzione” ha concluso.

IL REPORTAGE DI TOURING
Qualche anno fa, anche Touring ha camminato sulla strada verso l'Everest per documentare un progetto del Cesvi presso le comunità locali. A questo link il reportage.

INFORMAZIONI
Museo nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci
via San Vittore 21, Milano
Fino al 31 marzo 2016
martedì-venerdì 9.30-17, sabato, domenica e festivi 9.30-18.30
Ingresso incluso nel biglietto del Museo
www.museoscienza.org

Altri link utili
www.evk2cnr.org
- www.cobat.it
- www.cesvi.org