L'Italia a tavola è un vero e proprio universo da scoprire, con una ricchezza sterminata di sapori, gusti, piatti, vini, prodotti unici e specialità che al mondo tutti ci invidiano. Scoprite tutti i contenuti sulla sezione dedicata del sito e sull'indice per regione!
Ci si può impiegare un’ora soltanto a fare tutto il percorso da Lavis (subito a nord di Trento) a Predazzo, oppure se si è visitatori attenti a golosi non basteranno diverse giornate. La natura si mostra fino dal primo sguardo aspra e affascinante, la strada sale fino a quasi mille metri attraversando vigneti tra i più alti d’Italia. L’orografia è particolare e trova nel comune di Segonzano il suo monumento in un vero spettacolo della natura: le piramidi, ovvero pinacoli di roccia erosa alti e stretti.
Ma sono le vigne la vera ricchezza della valle di Cembra. La doc è la Sottozona Trentino Superiore valle di Cembra, i vitigni sono soprattutto quelli più adatti alle quote elevate, come il Müller Thurgau, il pinot nero, lo chardonnay, e questi ultimi due sono la base del Trentodoc nella sua versione forse migliore, grazie alla finezza e all’eleganza che qui viene raggiunta. La valle è celebre anche per la lavorazione delle vinacce, e le distillerie sono state una fonte importante di sostentamento anche nei periodi di difficoltà.
Vigneti al Maso Franch
La val di Fiemme è la prosecuzione della Valle di Cembra, ma con un paesaggio completamento diverso. Più ampia e ridente la vallata, più alta la quota complessiva, con le vigne che cedono il posto ai pascoli, alle malghe, al bosco, agli allevamenti. Da un punto di vista gastronomico le due valli costituiscono un abbinamento perfetto di vino e cibo, mentre dal côté della ricettività e ristorazione la val di Fiemme offre maggiori possibilità per via di una lunga e importante tradizione di accoglienza di visitatori da tutto il mondo.
Le piramidi di Segonzano / Paolo Piffer
IN VAL DI CEMBRA, TERRITORIO E INNOVAZIONE 
Partendo da Lavis, salendo a Giovo troviamo Maso Franch, una locanda moderna con un cuore antico di quasi due secoli. Da non perdere l’ottima e abbondante prima colazione e lo shopping alla bottega che ha una notevole selezione dei vini locali e anche dei prodotti, dal miele ai formaggi, dagli aceti alle grappe.
Cembra è il punto di riferimento della valle e la rinnovata cantina Zanotelli ospita anche le produzioni marchio consorzio Cembrani Doc., dedicando al territorio della valle di Cembra e ai suoi stimati 708 km di muretti a secco la linea di prodotti “708km”. Si ha la possibilità di assaggiare e comprare le etichette ambasciatrici della Valle.
Poco distante è una delle novità più interessanti dell’intera provincia: Ca’ dei Volti, con il giovane chef Guglielmo Baron, allievo di Alessandro Gilmozzi. Un locale caratteristico, minimalista nell’arredo con una cucina innovativa ma sempre aderente al territorio, per esempio c’è la trota cotta confit in olio del Garda, sfaldata e condita con del sale al limone, accompagnata dal cetriolo marinato all'aceto di lamponi, gel al cetriolo e lampone fresco sbriciolato.
Proseguendo, poco distante in frazione Faver, è la storica distilleria Pilzer, che ci ricorda quanto i distillati e in particolare la grappa siano parte integrante della vita sociale della vallata. Oggi la produzione si è diversificata, sempre puntando alla qualità e Bruno Pilzer accoglie e riceve i visitatori, magari offrendo loro anche uno straordinario gin elaborato con il sopracitato Alessandro Gilmozzi. Si possono acquistare direttamente i prodotti in azienda.
Distilleria Pilzer / foto pilzer.it
All’uscita della valle, sull’altro versante in alto, c’è un locale curioso, si chiama Baita delle Fate, di Simona Alfieri e Massimo Davoli, con alcune camere, un ristorante panoramico e un allevamento a dir poco inusuale di alpaca andini. L’alpaca è un animale tranquillo, adorato dai bambini e infatti sono tante le famiglie che arrivano in visita fin quassù e che assaggiano anche la cucina di Antonino Margagliotta, chef simpatico ed estroso. Da assaggiare il riso carnaroli mantecato con burro e parmigiano, adagiato sopra un fondo di goulash ridotto e decorato con polvere di prezzemolo, cumino e paprika.
Baita delle Fate / foto baitadellefate.it
VAL DI FIEMME, I SUCCESSI INTERNAZIONALI E LE NUOVE GEMME DA SCOPRIRE
Entrando in val di Fiemme si incontra subito la realtà economicamente più interessante: il nuovo stabilimento Felicetti a Molina. Un pastificio impegnato a evolvere la realtà industriale mantenendo un forte legame con il territorio, sia per gli ingredienti utilizzati (la purezza dell’acqua) sia per le risorse umane tutte locali. L’azienda si colloca al vertice del settore ed esporta in tutto il mondo. Ha anche un punto vendita per acquistare direttamente la pasta, che già viene scelta da quasi tutti i ristoranti della valle.
L'area di produzione del Pastificio Felicetti / foto Felicetti.it
Poco più avanti, di là dal fiume, c’è un altro piccolo stabilimento da visitare, il birrificio Birra di Fiemme. Qui Stefano Gilmozzi ha realizzato una struttura ampia, aperta con una grande vetrata sul verde intorno, dove non solo si può assaggiare la sua birra (declinata in varie tipologie) ma anche i migliori prodotti della valle, compresi gli ottimi formaggi di Maso Santa Libera (vedi sotto). La birra è a km 0: intorno è piantato l’orzo, il luppolo e anche la vite, e per controllare l’equilibrio del piccolo ecosistema ci sono gli alveari delle api. Frequentatissimo dai giovani (e non solo) di tutta la valle per un pranzo o cena, sfruttando anche lo spazio all’aperto d’estate.
Ma la valle è bella per perdersi nei boschi. E anche qui troverete piccole chicche nascoste nel verde dove vale la pena fermarsi. Mas Vinal ad esempio sembra uscito da un libro di fiabe, è un maso un po' nascosto nella foresta con intorno prati e vivai di erbe aromatiche che Cinzia Corradini cura segue e raccoglie con cura ogni giorno. Nel piccolo laboratorio tra fiori essiccati, essenze e profumi si scopre ciò che la natura può offrire a partire dalle bacche e dalle foglie dimenticate e appassite. Un’altra perla (meno nascosta) è Maso Santa Libera. Qui Cristian Delladio ha costruito con sapienza un piccolo caseificio con punto vendita, dove si assaggiano (e si possono comprare) ottimi formaggi di latte vaccino (disponibili anche al Birrificio di Fiemme), e dove si può anche pernottare in alcune camere poste proprio sopra il fienile.
Il capoluogo della valle è Cavalese, borgo di nobile storia, sede della Magnifica Comunità di Fiemme. Il palazzo della Comunità e le chiese sono tutt’oggi magnifiche testimonianze del passato. Intorno si è sviluppato il borgo, molto accogliente grazie all’estesa offerta di ospitalità.
La storica sede della Magnifica Comunità della Val di Fiemme / foto Shutterstock
Numerose sono le botteghe, da non perdere la pasticceria Dolce Fiemme, con un pasticciere esperto come Filippo Pasetto, coadiuvato dalla moglie (napoletana) Lina Capuano, per cui accanto a un ottimo strudel potrete assaggiare anche i babà. Specialità il dolce di Fiemme, lievitato e soffice.
Di fronte al palazzo della Comunità c’è un antico mulino ben restaurato con due proposte gastronomiche. Sopra è Il Bistrot del Molin, dove troviamo il giovane Niccolò Zampieron, per un pranzo o una cena veloce in un ambiente caratteristico. Da citare almeno l’ottima zuppetta di lumache montata al burro acido con caviale di trota affumicato. Sotto al bistrot c’è El Molin di Alessandro Gilmozzi (qui il nostro articolo dedicato). Oltre 30 anni di vita e di crescita costante hanno fatto di questo locale una delle tavole di assoluta eccellenza di tutto l’arco alpino.
Alessandro ha fatto una ricerca profonda sul bosco, sugli alberi, sulla flora di queste montagne per arrivare a presentazioni, sapori e profumi inediti utilizzando per l’appunto anche bacche, licheni, cortecce, muschi ecc... La sua cucina è un vero atto d’amore per il territorio e il suo menu una lunga e appassionate serie di emozioni: muschi funghi e rapanelli al cirmolo; bacio di dama alla tisana e lepre in torba di pino mugo; temolo in idromele con sidro e burro all’elicriso; abete crispino e betulla e tanto altro ancora per chiudere questo itinerario nel modo migliore.
Lo staff del Bistrot Al Molin
INFORMAZIONI 
Nel testo vi abbiamo parlato di vari indirizzi. Ecco tutte le schede e i riferimenti: 
- mangiare in val di Cembra: Maso Franch, Ca' dei Volti
- mangiare in val di Fiemme: El Molin e bistrot El Molin
- acquisti in val di Cembra: Cantina Zanotelli, Distilleria Pilzer 
- acquisti in val di Fiemme: Pastificio Felicetti, Birra di Fiemme, Mas Vinal, Dolce Fiemme, Macelleria Dellantonio 
- dormire in val di Cembra: Baita delle Fate
- dormire in val di Fiemme: Maso Santa Libera

Altri suggerimenti:
- dove mangiare in val di Cembra
- dove dormire in val di Cembra
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