Per tutto maggio 2017, il sito del Touring Club Italiano - in collaborazione con Hertz - segue il Giro d'Italia edizione numero 100, partito il 5 maggio da Alghero per concludersi il 28 maggio a Milano. A raccontarci le tante storie del Giro d'italia 2017 è Gino Cervi, scrittore e giornalista, nonché cultore di storia del ciclismo, autore di volumi di storia dello sport e curatore di guide turistiche (tra cui molte del Touring Club Italiano). Seguiteci lungo le strade del nostro Bel Paese!
 
Lo splendido scenario alpino della tappa Rovetta/Bormio - foto LaPresse - Fabio Ferrari

IL 16 PORTA FORTUNA

Si sa, il sedici, grazie alla nota paronomasia, porta fortuna. La sedicesima tappa finalmente l'ha vinta un italiano. Anzi, l'italiano che tutti aspettavano. Vincenzo Nibali è piombato come un falco primo sul traguardo, dopo la discesa che precipitava dall'Umbrail Pass a Bormio.
I 222 km che, a balzelloni, hanno condotto la carovana del Giro da Rovetta ai piedi valtellinesi dello Stelvio in realtà si sono movimentati solo a una quarantina di km dall'arrivo. E non per un attacco portato alla maglia rosa dagli avversari di classifica, ma per un altro tipo di attacco, più insidioso, più subdolo. Tom Dumoulin ha dovuto lottare con intimi sommovimenti, con un'imprevista tettonica a zolle che lo ha fatto accucciare a bordo strada nei pressi del cartello di Santa Maria in Müstair.
 
Il fatidico momento in cui Dumoulin ha dovuto fermarsi...
 
INSIDIOSI IMPREVISTI
Nel 1957 nella tappa del Bondone, Charly Gaul perse maglia rosa e Giro fermandosi a fare pipì. Oggi, sessant'anni dopo, l'olandese Dumoulin sulle prime pendenze dell'Umbrail Pass ha cominciato a cantare così: "Sento che qualcosa sta spingendo nella pancia, / forse un ippopotamo,o forse il re di Francia, / o un gran bastimento che dall’argine si stacca... / Forse forse forse… / è la mia cacca!" (La canzone della cacca, capolavoro di Roberto Piumini e Giovanni Cavieziel).

Gli avversari dapprima sembravano perplessi dall'esibizione non solo canora. Da tempo un mal digerito senso del fair play suggerisce che non è bello approfittare delle sventure altrui; in altre parole che se in quel momento avessero preso il largo, la vera di figura di merda, secondo i più, l'avrebbero fatta loro. I contendenti hanno così traccheggiato per qualche minuto, poi però, non vedendo la maglia rosa ritornare tra loro dopo dieci tornanti di morbidezza e fresco appunto come una rosa, hanno deciso che, dal momento che una rosa è una rosa è una rosa, anche lo sport è lo sport è lo sport. E che finalmente vincere bisogna.
 

La salita verso lo Stelvio - foto LaPresse - Fabio Ferrari
NIBALI AL SALTO
Lo hanno pensato Quintana e Nibali, aumentando sempre di più la cadenza delle pedalate verso i 2502 m del passo e andando a riprendere i fuggitivi di giornata. Tutti tranne Mikel Landa. Alla caccia del basco, all'inizio della discesa come un falco pellegrino si è lanciato Nibali e insieme hanno pennellato le curve verso il traguardo.
Lo Squalo, poco prima di un tornante, è diventato un delfino, una quaglia, un canguro e si è concesso la lucida follia di un salto in bicicletta per evitare una pozza d'acqua sull'asfalto. E sulla linea del traguardo ha infine messo mezza ruota davanti a Landa.
 
Da sinistra, Pozzovivo, Nibali e Quintana - foto LaPresse - Fabio Ferrari​
PAESI E COLPI BASSI
Alle loro spalle, a una manciata di secondi, Quintana, poi Pozzovivo, Zakarin. Chapeau a Cambronne-Dumoulin che in salita e in discesa ha tenuto duro – non ridete, per favore – . Ha resistito per due volte alla tentazione di sterzare il manubrio giù a destra per i Bagni Vecchi e i Bagni Nuovi - magari anche per la Val di Dentro - ed è arrivato al traguardo con 2'18''. Resta così in rosa per 31'' di vantaggio su Quintana; Nibali risale al terzo posto a 1'12'', poi Pinot, Zakarin, Pozzovivo, Mollema e Jungels, tutti entro i 5'.
Lo scorso anno le ambizioni di vittoria di un altro olandese, Steven Kruijswijk, scivolarono sulla neve del colle dell'Agnello; sarebbe brutto che anche quest'anno i Paesi Bassi venissero mortificati da altri malaugurati sdrucciolevoli incidenti. Auspichiamo perciò alla “Farfalla di Maastricht” di far pace stanotte con la propria flora batterica. E, dall'Alpecin all'Imodium, di ripresentarsi alla partenza con ben altro spirto guerrier ch'entro gli rugge.
 
Il "Giro del Touring" è realizzato in collaborazione con Hertz, partner storico dell'associazione, che ha messo a disposizione di Gino Cervi una vettura ibrida Hertz Green Collection per seguire le tappe della Corsa Rosa. 
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