Da una settimana anche Dubai City ha la sua metropolitana. Progettata nel 2005 per volere dello sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, la prima delle quattro linee previste è stata costruita nei tempi stabiliti e inaugurata alle 9, nove minuti e nove secondi del 9 settembre 2009, come a dire che anche negli Emirati la Cabala ha i suoi seguaci. Fin qui nulla di speciale. Se non fosse che la metropolitana di Dubai è la prima al mondo ad aver venduto i nomi delle sue fermate.

Non contenti di vendere petrolio al mondo intero infatti a Dubai hanno trovato un nuovo modo di far cassa. Il progetto si chiama Dubai Metro Naming Rights e consiste nell’affittare con contratto decennale il nome di una fermata della metropolitana della capitale dell’emirato, Dubai City. La Roads and Transport Authority, l’ente pubblico che si occupa dei trasporti, ha deciso di vendere il nome di 23 stazioni su 47 complessive delle prime due linee metropolitante che dovrebbero essere concluse entro la fine del 2010. E non sono solo le fermate ad essere sul mercato: chi vuole può comprare anche il nome delle due linee. Per ora, con scarsa fantasia, si chiamano rossa e verde, neanche fossero a Milano. Obiettivo è rendere più agevoli gli spostamenti ai viaggiatori stranieri, che di certo si ricorderanno più facilmente Sony station che Al Amryha. Ma soprattutto inaugurare un modo innovativo di fare fund raising. Per ora sulla linea rossa sono già state assegnate diverse fermate, soprattutto a compagnie locali come la Emirates Telecommunication Corporation (Etisalat Station), la Gulf General Investment Company (GGICO Station), la First Gulf Bank Station e Nakheel, una compagnia immobiliare di Dubai che ha acquistato ben tre stazioni (Nakheel Station, The Palm Deira Station and Nakheel Harbour & Tower Station), le fermate. Tra i brand più conosciuti a livello internazionale spicca la Emirates Airlines, che ha comprato la sua stazione giusto nei pressi dell’aeroporto internazionale. 

La compagnia aerea di Dubai non è nuova a questo tipo di progetti. Non a caso porta il suo nome anche lo stadio londinese dove gioca l’Arsenal, che appunto si chiama Emirates stadium e che altrimenti sarebbe l’Ashburton Grove. L’impianto londinese è stato concesso fino al 2016 alla compagnia di bandiera di Dubai a fronte di un contributo di 150 milioni di euro. Innovativo e redditizzio l’affare, però, ha i suoi rischi. A Bochum, in Germania, dopo l’arrivo della Nokia avevano ribattezzato la stazione ferrovia della zona Bochum Nokia, in onore della fabbrica costruita lì vicino. Adesso che il gigante finlandese ha chiuso la sede, si trovano costretti a cercare un nuovo nome. Fortunatamente per chi viaggia la fermata dell’aeroporto di Dubai si chiamerà semplicemente Airport Terminal.