Siamo un paese complesso, lo sappiamo. Composto da cento e mille identità. Dove il nord e il sud sono uguali e diversi. Rifletto chiacchierando al telefono con Elisa e Nicola, i nostri novelli sposi in viaggio di nozze nell'Italia minore, mentre loro stanno guidando verso la punta dello stivale. L'Etna è già in vista.
“Da un lato” mi dice Elisa “è incredibile come cambi la geografia umana e sociale, a mano a mano che si procede verso sud: siamo arrivati in Puglia e sembrava di essere stati catapultati in un altro mondo. Per esempio a Lucera, entroterra foggiano: all'ora di pranzo, nulla di aperto, nulla di nulla, musei, ristoranti, neppure un bar... tutto completamente assopito nella siesta postprandiale. Dal Piemonte alle Marche, non era mai capitato! E anche le indicazioni stradali sono sempre meno precise...”.
 
“Dall'altro, però” continua Elisa “siamo tutti italiani: la gente è sempre talmente disponibile, prodiga di consigli e suggerimenti, interessata a quello che stiamo facendo! Noi chiacchieriamo con tutti, ci facciamo consigliare, e dall'Alto Adige alla Basilicata nessuno s'è mai tirato indietro. Anzi! A Locorotondo abbiamo chiesto a un signore dove poter comprare dei taralli locali. Lui ci ha indicato la strada, era in auto, noi a piedi. Quando siamo arrivati al panificio, l'abbiamo trovato lì davanti che ci aspettava per essere sicuro che fossimo giunti a destinazione!”.
 
CASTEL DEL MONTE E LA VALLE D'ITRIA
Elisa e Nicola, come molti prima di loro, sono rimasti incantati da Castel del Monte. “Un passepartout per l'Italia! E' talmente suggestivo, bellissimo tutto, la struttura, le pietre, il parco attorno, anche il servizio davvero buono. Meno male, visto che è una tale vetrina dell'Italia! Altro che Urbino...”. Elisa mi racconta che a Urbino, nel glorioso palazzo ducale, il personale di servizio era inqualificabile: chi dormiva, chi apparecchiava la tavola, chi non c'era proprio. Di che vergognarsi.
 
L'itinerario pugliese, dopo la Daunia e le Murge, ha previsto Ostuni, i trulli, Martina Franca, Locorotondo (paese Bandiera arancione Tci) e una bella giornata rilassante sulla spiaggia dell'area protetta di Torre Guaceto. “Come sempre ci siamo fidati delle guide Touring che abbiamo con noi; e non ci hanno deluso! Per esempio a Ostuni, dove abbiamo dormito alla masseria Salinola, tramandata di generazione in generazione, oggi il gestore è giovanissimo. Si mangia soltanto a chilometro zero in un ambiente elegante e familiare. Un indirizzo da consigliare!”.
 
 
EFFETTO MATERA
I due sposini sono poi hanno preso la via delle gravine, passando da Massafra e Castellaneta, dove hanno trovato anche una vecchia targa Touring (nella foto). Fino ad arrivare a Matera. Che li ha lasciati di stucco. Elisa mi racconta mentre facciamo i conti con la linea telefonica che continua ad andare e venire, tra montagne e gallerie.
 
“Non eravamo mai stati a Matera. E' stata un'esperienza forte! Il primo giro, al crepuscolo, poi con il buio, ci ha lasciato impressioni contrastanti, certo il fascino di un mondo scavato nella roccia, però nello stesso tempo anche il rammarico per tutto quello che è andato in rovina e che ancora non è stato ricostruito”. Nicola dà il suo assenso. Capisco che è stato un momento di riflessione, anche perché Elisa continua parlandomi dell'occasione che Matera avrà se sarà prescelta come Capitale europea della cultura 2019 (è tra le sei città finaliste). “Secondo me solo continuando a recuperare i sassi con alberghi e ristoranti si potrà salvarli e conservarli. E il 2019 potrebbe dare una bella spinta, anche se poi c'è sempre il fantasma del post-evento...”.
 
Elisa mi sta raccontando del ristorante Soul Kitchen (sapiente mix di cucina lucana e pugliese) e della locanda San Martino (hotel ricavato nei Sassi) quando è ormai tempo di prendere il traghetto. La Sicilia aspetta. E noi ci aggiorniamo alla prossima puntata!
 
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