Pensate a un inglese che nell'Ottocento arriva in Liguria dalle brume del Nord, un giorno d'inverno. Davanti a lui si para davanti un piccolo paradiso: coste meravigliose, borghi pittoreschi e soprattutto un clima mite, soleggiato, perfetto per dare slancio alla passione per il giardinaggio tipica della terra d'Albione. Tra la seconda metà del secolo e la prima del Novecento ecco quindi che tante personalità inglesi scelgono la Liguria come meta di villeggiatura invernale, creando meravigliose ville e altrettanto meravigliosi giardini. Un vero e proprio fenomeno, che oggi è studiato e raccontato da un convegno (“Il Paradiso degli Inglesi nella Riviera Ligure. Storie, paesaggi e persone”, a Lerici il 25 e 26 marzo) e da un libro con lo stesso titolo. Il primo è organizzato da Associazione Amici di Villa Marigola Golfo dei Poeti con Grandi Giardini Italiani nell'ambito degli eventi culturali 2022, ideati per celebrare i 25 anni dalla fondazione del network; il secondo è edito da Grandi Giardini Italiani, a cura di Gaetano Zoccali.

LA BOTANO-MANIA INGLESE

"Con l’inizio dell’800 il viaggio in Liguria diventa una fonte di ispirazione per nuove tecniche di orticultura e di giardinaggio, di forme e modi di acclimazione di vegetali provenienti da climi diversi, per una nuova composizione di giardini fondata sulla valorizzazione della vegetazione", spiega Annalisa Maniglio Calcagno, professore emerito di Architettura del Paesaggio presso la Facoltà di Architettura di Genova, che interverrà nelle giornate di studi. "Una rara opportunità per coltivare en plein air palme, agrumi, cactacee e molte altre rare specie botaniche subtropicali che a Londra si potevano ammirare solo nelle green houses di Kew. Questi luoghi, frutto della creazione umana e testimonianza della scenografica bellezza del paesaggio ligure, furono presto definiti come “il paradiso delle piante” e il luogo ideale per la costruzione delle winter residences". 

A raccontare la “botano-mania” lanciata dagli inglesi, grazie ai viaggi di esploratori, mercanti, capitani, naturalisti, vivaisti e religiosi, sarà Barbara Baldan dell’Università degli Studi di Padova. "Spinte dalla curiosità, dalla fama o dal denaro queste personalità ci hanno lasciato in eredità inestimabili conoscenze scientifiche e tanta bellezza da togliere il fiato». Tale “mania”, alimentata anche dall'entusiasmo del pubblico non specialista, sembrava aver colpito la sfera culturale pubblica inglese, in particolare quella delle donne della classe media e alta. Nella sua relazione Baldan non trascurerà l’importanza dell’universo femminile in materia di collezionismo botanico, raccontando di Diana Beaumont (1765-1831), Lady Amherst (1762-1838) e Jeanne Baret (1740-1807) "che, travestita da uomo, fu la prima donna a compiere una completa circumnavigazione del globo in cerca di fiori, che dipinse nel loro ambiente naturale, sfidando la tradizione vittoriana". 


Villa Durazzo - foto Archivio Grandi Giardini Italiani​

LETTERATI E PASTORI
Anche molti artisti, letterati e personalità di spicco come Lord Byron, William Percy Shelley, Thomas Hanbury, Edward Lear, Charles Dickens e D.H. Lawrence lasciarono il loro segno in Liguria. "Durante i burrascosi anni della Rivoluzione Francese e delle guerre napoleoniche, agli inglesi era concesso di rado di potere viaggiare sul continente, limitatamente alle fortificate colonie mediterranee di Gibilterra e Malta, o in Sardegna e Sicilia" spiega Alessandro Bartoli, studioso del tema: «"Dopo la ritirata di Russia e la sconfitta finale di Napoleone sui campi di Waterloo, al viaggiatore d’Oltremanica si offriva ancora una volta l’opportunità del più ambito dei viaggi, quello in Italia".

Un cenno a parte merita il pastore anglicano Clarence Bicknell, come ricorda la storica Gisella Marello: "Nel 1878 venne in Italia come cappellano di Bordighera, si innamorò subito della luce, dei paesaggi e della flora della Riviera e decise di fermarsi nella località ligure. Appena installato, cominciò a dipingere i fiori. Nel giro di sette anni realizzò più di mille acquarelli e nel 1885 pubblicò Flowering Plants and Ferns of the Riviera, volume sulle piante fiorite e sulle felci della costa ligure con 82 tavole a colori e note riguardanti 280 specie".


La Cervara - foto Archivio Grandi Giardini Italiani

VILLE E GIARDINI DA LEVANTE A PONENTE

Tra le realtà più note, quella dei Giardini Hanbury di Ventimiglia (IM), che da oltre 150 anni continuano a essere la porta di ingresso di piante esotiche. Come ricorda Mauro Mariotti, direttore dei Giardini e Professore di Botanica Ambientale e Applicata all’Università di Genova: "Questa internazionalità è dipesa senz’altro dalla personalità di Thomas Hanbury, dotato di grande apertura mentale e favorevole ad ampliare i contatti e a intrecciare il pensiero occidentale con quello orientale, in una visione multiculturale. Rilevante, però, fu anche la giovane età dei curatori. Nel 1867 Thomas Hanbury ha 35 anni e coinvolge nel progetto e nella cura del giardino Ludovico Winter che ne ha 25; Kurt Dinter è chiamato come curatore a 24 anni, Alwin Berger è assunto nello stesso ruolo a 26 anni".

Tra gli approfondimenti del convegno, anche quello su Villa Rézzola, nuovo bene FAI a Pugliola di Lerici, e su Villa della Pergola, sulla collina alle spalle di Alassio (SV), famosa per le 34 varietà di glicini e la più importante collezione europea di agapanti, di cui sono presenti 500 cultivar diverse. 


Giardini di Villa della Pergola - foto Matteo Carassale © Archivio Villa della Pergola​

INFORMAZIONI
Il Paradiso degli Inglesi nella Riviera Ligure. Storie, paesaggi e persone

- Convegno: 25-26 marzo, Villa Marigola, Lerici; info e programma sul sito di Grandi Giardini Italiani
- Volume con tutti gli interventi del convegno a cura di Gaetano Zoccali, edito da Grandi Giardini Italiani, pag. 190, 16 euro; prossimamente disponibile sul sito di Grandi Giardini Italiani