Negli Stati Uniti d'America la tutela e la conservazione dei beni culturali e ambientali è da sempre (anche) un affare presidenziale. Dal 1906 – anno in cui venne istituito l'Antiquities Act – sono proprio i Presidenti USA ad avere il potere di creare i “National Monuments”, ovvero i Monumenti nazionali degli Stati Uniti: piccole o grandi aree di terra e di acqua significative per la loro importanza naturalistica, ambientale, storica, artistica.
Sono National Monument, tanto per fare qualche esempio, la Devil's Tower in Wyoming (il monolite roccioso famoso per il film cult “Incontri ravvicinati del terzo tipo”), il sito della battaglia di Little Bighorn in Montana, decine di siti di nativi americani,  la Statua della Libertà a New York.
The Wave, Vermilion Cliffs National Monument, Arizona
IL SIGNIFICATO DI UN NATIONAL MONUMENT
Quasi tutti i Presidenti hanno utilizzato l'Antiquities Act per lasciare il loro segno: da Roosevelt a Obama, l'America si è popolata di aree protette, beni inalienabili da trasmettere alle generazioni future. Con l'istituzione di un National Monument - oggi se ne contano 129 - è come se un Presidente desse il suo personale contributo alla conservazione del patrimonio americano, qualcosa per cui – politica o non politica – possa essere ricordato per sempre. 
O almeno così si credeva fino a qualche settimana fa. È di aprile, infatti, la notizia che il presidente Trump ha annunciato un ordine esecutivo per “rivedere” tutti i National Monument più grandi di 100mila acri istituiti dopo il 1996. Si tratta di 27 aree naturali e culturali, istituite negli anni dal Presidente George W. Bush, dal Presidente Bill Clinton e naturalmente dal Presidente Barack Obama. Ultima delle quali, il Bear Ears National Monument, l'area dello Utah grande 1.35 milioni di acri che Obama ha istituito proprio qualche settimana prima della scadenza del suo mandato. 
Papahanaumokuakea National Monument, Hawaii

UNA CONSULTAZIONE ONLINE
Trump può farlo? Si può revocare una decisione di questo tipo? Gli esperti sono al lavoro per capirlo: finora, nessun Presidente aveva mai voluto abolire un'area protetta. Nel frattempo, il Dipartimento dell'Interno ha chiesto a tutti i cittadini di esprimersi in una consultazione online: basta andare sul sito regulations.gov e cercare “ DOI-2017-0002”.

Migliaia di commenti sono già stati lasciati in proposito. Si possono intuire i due fronti: c'è chi (soprattutto chi vive nelle aree interessate) vede nei National Monument un freno allo sviluppo economico; e chi (soprattutto chi li vede da fuori) vede nelle aree protette, soprattutto quelle di grandi dimensioni, l'ultima grande speranza per un mondo dove natura e wilderness possono ancora sussistere. Notiamo che tutte le 27 aree sono nel Grande West americano, eccezion fatta per il Papahanaumokuakea National Monument, la più grande area protetta del mondo, una riserva marina gigantesca al largo delle isole Hawaai.
Grand Staircase-Escalante National Monument, Utah
Ci si consenta un commento personale. Siamo recentemente stati attorno all'area di Kanab, nello Utah, dove si toccano due di queste aree protette: il Grand Staircase Escalante National Monument, istituito nel 1996; e il Vermilion Cliffs National Monument, istituito nel 2000. Sono aree enormi, selvagge, quasi completamente spopolate, ricchissime di ambienti naturali straordinari – formazioni rocciose bizzarre, deserti, canyon dai colori straordinari.
Un passo dopo l'altro, senza fretta, le piccole comunità locali hanno sviluppato un turismo sostenibile e rispettoso, sotto l'occhio attento dell'ente gestore, il Bureau of Land Management: poche le strade aperte a tutti, molte le possibilità per gli escursionisti, niente masse come in altri parchi nelle vicinanze. Alcune zone particolarmente fragili – come la famosa The Wave, l'onda di roccia rossa che compare sui desktop di mezzo mondo – sono state regolamentate: ci si può accedere solo partecipando a una lotteria, attraverso la quale vengono estretti pochi permessi ogni giorno.
Ci pare un modello funzionante, da imitare anche altrove, magari anche da incrementare un poco, per poter dare lavoro a qualche persona in più. Certo, gli interessi delle compagnie minerarie sono sempre in agguato, e l'ipotesi di guadagni milionari anche: ma siamo sicuri che il pensiero di Trump sia un modello vincente da consegnare al futuro?
Carrizo Plain National Monument, California
L'ELENCO DEI 27 MONUMENTI A RISCHIO
Presidente Clinton: Grand Staircase-Escalante (Utah), Grand Canyon-Parashant (Arizona), Giant Sequoia (California), Canyons of the Ancients (Colorado), Hanford Reach (Washington), Ironwood Forest (Arizona), Vermillion Cliffs (Arizona),  (California), Sonoran Desert (Arizona), Upper Missouri River Breaks (Montana).
Presidente George W. Bush: Papahānaumokuākea (accresciuta di 300,000 acri sotto il Presidente Obama), Pacific Remote Islands (accresciuta di 300,000 acri sotto Obama).
President Barack Obama: Rio Grande del Norte (Texas), Organ Mountains-Desert Peaks (New Mexico), San Gabriel Mountains (California), Berryessa Snow Mountain (California), Basin and Range (Nevada), Mojave Trails (California), Sand to Snow (California), Bears Ears (Utah), Gold Butte (Nevada).