È uno dei grandi viaggi da fare una volta nella vita. Perché è ancora meglio di tutto quello che avete immaginato grazie a libri, film, serie tv, cartoline mandate dai parenti. L’Ovest degli Stati Uniti è una terra speciale: c’è lo spazio con S maiuscola, come mai si potrebbe immaginare in Europa, c’è la natura alla massima potenza, c’è una varietà di paesaggi che continua a stupire curva dopo curva, chilometro dopo chilometro. E soprattutto c’è la libertà: la libertà di fare tutto da soli, con facilità, di guidare al tramonto in canyon profondissimi, su altopiani sconfinati, tra rocce rosse da cui sembra che da un momento all’altro spunti un Sioux o un cowboy.

Un viaggio nell’Ovest degli Usa - principalmente in California, Nevada, Utah, Arizona - è un viaggio il cui itinerario può essere programmato in tanti modi diversi: dipende dal tempo a disposizione, dagli interessi, dalla voglia di affrontare tanti chilometri, dal fatto che si vogliano includere o meno le grandi città della costa. Non vogliamo influenzarvi troppo, anche perché il bello di un viaggio di questo tipo è quello di studiarselo sulla carta, sulle guide, su internet, prevedendo le tappe e le escursioni. Ma qualche consiglio un po’ fuori dal coro vogliamo darvelo!

I colori dell'outback, Northern Territory, Australia © Stefano Brambilla

1. PROGRAMMARE UN ITINERARIO DOC
L’itinerario più comune è quello che prevede qualche giorno in California (classicamente San Francisco, i parchi di Sequoia e di Yosemite, la Valle della Morte), poi Las Vegas, poi ancora il filotto di grandi parchi e di spazi tipicamente Western (Grand Canyon, Lake Powell, Monument Valley, Bryce Canyon, con la variante di Moab per i parchi di Arches e Canyonlands). In tutto, 15-18 giorni di viaggio. Se - e ripetiamo se - ne avete la possibilità, pensate a itinerari più ristretti e approfonditi: i paesaggi da scoprire sono talmente tanti… e potete sempre tornarci!

Consiglio Touring: programmate una vacanza in California e un’altra vacanza tra Utah e Arizona. Ne vale la pena. In California, sono moltissimi i luoghi meravigliosi snobbati dai turisti italiani: pensiamo soltanto alla costa settentrionale, dove guiderete tra boschi di sequoie millenarie (il bellissimo parco di Redwood), ricordi della signora Fletcher (Mendocino) e vigneti profumati (la Napa Valley). Tra Utah e Arizona, le deviazioni dai parchi “classici” per parchi più inconsueti, meno affollati e incredibilmente belli sono talmente numerose che non rimpiangerete di aver programmato qualche giorno in più da queste parti.

La superba Coastal highway californiana

2. ARRIVARE ALL’AEROPORTO GIUSTO
Seguendo il discorso del punto 1: non è obbligatorio arrivare in aereo a San Francisco o a Los Angeles. A seconda dell’itinerario che sceglierete di fare e del tempo a disposizione, potreste partire anche da altri aeroporti dell’area (in tutti potrete noleggiare un’automobile). Risparmierete così tempo e chilometri.

Consiglio Touring: se scegliete di fare una vacanza in California, Los Angeles e San Francisco possono essere ottime basi (magari con partenza da una città e ritorno dall’altra). Se optate per il grande West, Las Vegas è molto più comoda (e ci sono voli diretti dall’Europa). Anche Phoenix (Arizona), Salt Lake City (Utah) e Denver (Colorado) hanno aeroporti internazionali con voli comodi e quotidiani dagli Usa e dall’Europa. Se fate il grand tour (California + West), un anello San Francisco-San Francisco può essere conveniente, ma forse vi converrà partire da San Francisco e ripartire da un altro aeroporto...

San Francisco, il mitico Golden Gate

3. PENSARE ALLE ESCURSIONI
Lo sappiamo, gli italiani non sono il popolo più sportivo del mondo. Però se c’è una cosa bella, bellissima dei grandi parchi americani è quella di camminare in mezzo alla straordinaria natura che proteggono. Tenetevi del tempo per passeggiare: di escursioni, ovviamente, ce n’è per tutte le età e per tutte le gambe. Non accontentatevi di vedere un parco in una mezza giornata e di proseguire verso il panorama successivo.

Consiglio Touring: ce ne sarebbero troppi. Comunque. Al parco di Bryce, scendete dalle balconate e fate almeno il Navajo loop trail, che vi conduce in mezzo ai pinnacoli. Al parco di Zion, pensate a una giornata nelle Narrows, le fantastiche gole che si inoltrano nella montagna: camminerete letteralmente nel fiume (vengono noleggiati calzari termici ad hoc), guadando da una riva all’altra. Oppure, se non soffrite di vertigini, pensate all’Angel’s Landing, straordinario panorama sulla valle. Ancora: ad Arches ci sono mille archi da esplorare a piedi, ne vale la pena: il Delicate Arch al tramonto vale ogni fatica e sarà uno dei ricordi più belli del viaggio.

Camminando nelle scenografiche Narrows, Zion National Park

4. SCEGLIERE LE STRADE
Molte delle emozioni speciali che un viaggio nei grandi parchi degli Stati Uniti può regalare derivano dalle incredibili strade che si possono percorrere. Segnatele sul vostro itinerario: sarebbe un peccato scoprire che le avete soltanto sfiorate…

Consiglio Touring. Consultate le “scenic drives” proposte dagli enti del turismo (le troverete anche sui loro siti web): avrete l’imbarazzo della scelta, ma almeno è una buona base da cui partire. Tra Utah e Arizona, la strada che porta alla Monument Valley (da nord) è quella classica di tanti film, Forrest Gump in primis: la fotografia non può mancare. Nello Utah, la statale 12 potrebbe essere a buon diritto classificata come la più bella del mondo: percorretela da Hatch a Torrey, passando per il Red Canyon, il Bryce, il Kodachrome Basin, Escalante, Boulder (e poi proseguite per Fruita e il Capitol Reef). Non ci saranno parole: in qualche centinaio di chilometri vi troverete in mezzo a rocce rosse, altipiani bianchi, pinnacoli, pinete di montagna, uno scenario via l’altro, da togliere il fiato. La nuova Guida Routard, aggiornata al 2023, vi verrà in aiuto con molte informazioni utili.

Red Canyon, road 12 - vicino a Bryce

5. CONSIDERARE I PARCHI MENO NOTI
Per ogni parco “superstar” c’è un parco meno noto. Ci direte: grazie tante, ma chi ha il tempo di vederli tutti? Ecco, qui si ritorna al punto 1 (variare l’itinerario), ma anche se non avete a disposizione tantissimo tempo spesso si può incastrare la visita tra una tappa e l’altra. Il bello è che tutti i parchi Usa sono talmente ben segnalati e facili da esplorare, grazie alle efficientissime mappe distribuite gratuitamente nei Visitor center, che non si corre il rischio di perdere tempo a cercarli.

Consiglio Touring: in pochi considerano Monterey, a sud di San Francisco: a parte il bellissimo acquario, la riserva di Point Lobos regala avvistamenti di lontre marine, delfini e tanti uccelli, una destinazione speciale per gli amanti della natura. Sequoia è molto meno affollato di Yosemite, ma gli alberi secolari sono stupefacenti, specialmente quello sotto cui si passa con l’auto! Vicino al Bryce Canyon c'è il Cedar Breaks National Monument, un mini-Bryce ultrapanoramico. A Canyonlands non perdetevi il Dead Horse State Park, dove fu girata la scena finale di Thelma e Louise: canyon fino all’orizzonte (ma non saltate giù, con la vostra cabrio). E se visitate l’Antelope Canyon, non mancate l’Horseshoe Bend!

Point Lobos, California, il paradiso degli animali marini

6. FARSI GUIDARE PER QUALCHE GIORNO
Anche se siete amanti della libertà, pensate alla possibilità di lasciare la macchina parcheggiata e di farvi guidare per qualche giorno, magari fuori strada, magari in qualche luogo che non avreste mai avuto l’ardire di esplorare da soli. Pure in questo caso, l’America offre innumerevoli opportunità, sia all’interno sia all’esterno dei grandi parchi nazionali. 

Consiglio Touring: tra il lake Powell e il parco di Zion c’è il paese di Kanab, piccola comunità di frontiera ancora molto meno turistica delle sue vicine. È il punto di partenza ideale per esplorare due National Monument pazzeschi: il Vermilion Cliffs e il Grand Staircase-Escalante (rispettivamente a nord e a sud). Le possibilità di trekking lontani dalle folle, di gite in fuoristrada in scenari mozzafiato, di attività sportive di ogni tipo si sprecano: il bello è che sarete sempre da soli (o quasi) e ogni secondo sarà un regalo (noi abbiamo provato www.vermilioncliffs.net: preparati e gentilissimi).

Le meraviglie del Grand Staircase-Escalante National Monument

7. ENTRARE NEL WEST DEI FILM E DEGLI INDIANI
Quanti ricordi, quante immagini vi verranno in mente girovagando tra i canyon e gli archi di Utah e Arizona. D’altronde, sono tantissimi i film e i romanzi entrati nel nostro immaginario collettivo… quali sono i luoghi migliori per assaporare quella atmosfera?

Consiglio Touring. Monument Valley è il luogo per elezione: potreste anche spendere una piccola follia per dormire nell’hotel o nelle cabins che fronteggiano le celebri “teiere” di roccia. Non perdete, comunque, il piccolo museo al Goulding’s Lodge, che racconta l’avventura cinematografica di questo straordinario set. Del Dead Horse Point abbiamo parlato. Per capire qualcosa di più sui nativi americani, niente di meglio che una visita a Mesa Verde, in Colorado: comporterà una deviazione da Moab, ma lo scenario di montagna è magnifico, completamente diverso da quello arido di Canyonlands, e le rovine delle comunità native, nascoste nei canyon dentro la roccia, davvero sbalorditive. Poi ci sono le stelle di Rodeo Drive, ma quella è un’altra storia...

Gli antichi insediamenti dei nativi americani a Mesa Verde National Park, Colorado

8. COMPRARE UN ANNUAL PASS
Pensavamo fosse abbastanza scontato, ma abbiamo scoperto che non lo è: per visitare i parchi degli Stati Uniti è estremamente conveniente comprare un Annual Pass, ovvero una tessera che permette l’accesso a tutti i parchi nazionali e i monumenti nazionali americani. Costa 80 dollari e vale per tutti i passeggeri dell’auto: se si visitano almeno 4 parchi (il che succede molto spesso) conviene ed è comodissimo.

Consiglio Touring. Comprate il pass al primo parco in cui entrate e poi sfruttatelo per tutto il resto del viaggio. Ma fate attenzione: ci sono parchi che non rientrano nel National Parks System (NPS), come Monument Valley e Antelope Canyon, dove dovrete pagare ingressi a parte. Una volta entrati nel parco, fermatevi al Visitor Center: gentilissimi ranger vi potranno fornire consigli su ogni vostro dubbio e richiesta, oltre a inondarvi di materiale informativo. Buon viaggio!

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