In questi giorni si parla molto di medaglie e di campioni olimpici. Se l'Italia non può puntare alle prime posizioni del medagliere di Tokyo 2020, c'è un'altra classifica in cui il nostro Paese si conferma ancora una volta al primo posto: è quella dei siti riconosciuti dall'Unesco come Patrimonio culturale e naturale dell'Umanità. Proprio lo scorso weekend a Fuzhou, in Cina, altri due meravigliosi luoghi italiani sono stati ufficialmente decretati World Heritage Sites, permettendo al Belpaese di arrivare a quota 57 - un'unità in più della Cina, che quest'anno si ferma a quota 56

Dunque, a entrare nel "gotha" dei siti protetti dall'Unesco quest'anno sono:
Padova Urbs picta, con “I cicli affrescati del XIV secolo” nel capoluogo veneto
- Le Terme di Montecatini, in Toscana, nell'ambito del sito seriale "Le grandi città termali d'Europa"

Ecco il perché delle nomine (che, ricordiamo, vengono valutate dall'Unesco dietro proposta degli Stati membri) e qualche dettaglio in più.


Terme Tettuccio, Montecatini Terme - foto Getty 

PADOVA URBS PICTA
I cicli affrescati di Padova erano l'unica candidatura italiana nel 2020 (l'assegnazione era stata poi rimandata a quest'anno a causa della pandemia; i portici di Bologna sono invece la candidatura italiana 2021). 

Questi i principali passaggi con cui l’Unesco motiva l’inserimento nella lista del Patrimonio Mondiale: “I cicli affrescati padovani illustrano l'importante scambio di idee che esisteva tra i protagonisti del mondo della scienza, della letteratura e delle arti visive nel clima preumanista di Padova all'inizio del XIV secolo. Gli artisti hanno mostrato grande abilità nel dare forma visiva a queste idee e le loro capacità tecniche hanno permesso ai cicli affrescati padovani non solo di diventare un modello per gli altri, ma anche di dimostrarsi notevolmente resistenti al passare del tempo. Il gruppo di artisti in cerca di innovazione, riuniti a Padova, favorì allo stesso tempo uno scambio di idee e un know-how che portò a un nuovo stile nell'affresco. Questo nuovo stile non solo influenzò Padova per tutto il XIV secolo, ma costituì la base ispiratrice per secoli di lavori di affresco nel Rinascimento italiano e oltre. Con questa vera e propria rinascita di una tecnica pittorica antica, Padova ha fornito un nuovo modo di vedere e rappresentare il mondo, annunciando l'avvento della prospettiva rinascimentale. Queste innovazioni segnano una nuova era nella storia dell'arte, producendo un irreversibile cambio di direzione”.

Ricordiamo infatti che per diventare Patrimonio Unesco dell'Umanità non basta che il monumento sia "importante" a livello storico o artistico: i criteri basilari sono quelli di "unicità", "valore universale" e "straordinarietà" che elevano quel monumento o quel complesso di monumenti "al di sopra" di tutti gli altri. 


Battistero, Padova

Padova ha proposto l’iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO un “sito seriale” che comprende tutti i preziosi e grandi cicli affrescati del Trecento (nello specifico, tra il 1305 e il 1397) conservati in otto edifici e complessi monumentali della città: la Cappella degli Scrovegni, la Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo agli Eremitani, il Palazzo della Ragione, la Cappella della Reggia Carrarese, il Battistero della Cattedrale, la Basilica e il Convento di Sant’Antonio, l’Oratorio di San Giorgio e l’Oratorio di San Michele. Ad affrescare le pareti di questi luoghi, nel corso del XIV secolo, alcuni dei più straordinari artisti dell’epoca: Giotto, che con gli affreschi della Cappella degli Scrovegni realizza il suo capolavoro assoluto, Guariento di Arpo, Giusto de’ Menabuoi, Altichiero da Zevio, Jacopo Avanzi e Jacopo da Verona.

Grazie a questo riconoscimento, il Veneto diviene la Regione italiana con il maggior numero di siti Unesco e Padova una delle poche città al mondo a custodirne due: dal 1997 lo è anche l'antichissimo Orto Botanico dell’Università. 


Palazzo della Ragione, Padova

MONTECATINI TERME
Il Comitato Unesco ha poi riconosciuto il sito delle Grandi città termali d’Europa, composto da 11 città in 7 Stati: oltre a Montecatini Terme in Italia, Baden bei Wien in Austria, Spa in Belgio, Františkovy Lázně, Karlovy Vary, Mariánské Lázně nella Repubblica Ceca, Vichy in Francia, Bad Ems, Bad Kissingen, Baden Baden in Germania e Bath nel Regno Unito  - quale eccezionale testimonianza della cultura termale, un fenomeno specificatamente europeo che ha avuto la sua massima espressione a partire dal XVIII fino agli anni '30 del XX secolo.

Si tratta in questo caso, dunque, di un unico sito Unesco distribuito su più Paesi. “Le Grandi Città termali d'Europa”, secondo la motivazione del riconoscimento, rappresentano un importante interscambio di idee innovative che hanno dato impulso a progressi nel campo della medicina e della balneologia e all’incremento delle attività ricreative attraverso la valorizzazione delle sorgenti naturali e lo sviluppo di città, quartieri, parchi, architetture e infrastrutture dedicati alla salute e al tempo libero, influenzando lo sviluppo e la popolarità delle città termali in tutta Europa e in altre parti del mondo.

La candidatura, coordinata per l’Italia dal Ministero della Cultura in collaborazione con la Rappresentanza Permanente d’Italia a Parigi e con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e promossa dal Comune di Montecatini Terme, è frutto della collaborazione, avviata nel 2012, tra le istituzioni e gli esperti messi in campo dai diversi paesi coinvolti che si ritroveranno a lavorare insieme per gestire questo patrimonio d’importanza mondiale in funzione della sua conservazione e valorizzazione.

Da notare che i siti seriali come questo possono essere "ingranditi" con altri luoghi se se ne presentasse l'opportunità (per esempio, in questo caso, se altre città termali ambissero a entrare nella lista). 


Terme Tettuccio, Montecatini Terme - foto Getty