Che Santa Fiora sia un posto da scoprire al Touring lo sappiamo da tempo, tanto che sul piccolo Comune del grossetano sventola la Bandiera Arancione, certificato di attrattività e buone pratiche di accoglienza. Il borgo situato nel versante meridionale del monte Amiata è in effetti un piccolo concentrato di bellezza e arte di vivere: per accorgersene basta attraversarne i terzieri, passeggiando tra la Peschiera del XVI secolo e il Palazzo Sforza Cesarini, fino alla Pieve delle Sante Flora e Lucilla, che ospita una delle più importanti collezioni al mondo di terracotta robbiana. Intorno si cammina tra i castagneti o sul suggestivo percorso delle fonti di Selva, senza dimenticare la testimonianza preziosa del museo delle miniere di Mercurio, che racconta un pezzo fondamentale della storia della montagna toscana.
Ma che Santa Fiora aspiri a diventare il primo "smart village" d’Italia è una novità tutta da raccontare. Per farlo abbiamo chiesto aiuto al primo cittadino, il sindaco Federico Balocchi, entusiasta di questo progetto di rilancio che vuole rivitalizzare un intero territorio.
Sindaco, in che cosa consiste il progetto?
“Con il bando Santa Fiora Smart Village ci stiamo rivolgendo a chi non vuole rinunciare al proprio lavoro, ma vuole gestirlo in modo nuovo, lontano dal caos delle grandi città, realizzando il sogno di vivere, almeno per un periodo, in un piccolo borgo di montagna. Per rendere possibile questo cambio di prospettiva il Comune è disposto a erogare incentivi per coprire le spese sostenute dal lavoratore per l’affitto dell’abitazione, fino ad un massimo del 50% della spesa, per un importo mensile non superiore ai 200 euro e per una durata non superiore ai sei mesi, eventualmente prorogabili dall’amministrazione comunale”.
Quando e come è nato il progetto di uno Smart Village?
"Nel 2019 abbiamo esplorato l'idea di rendere Santa Fiora un luogo di attrazione per le imprese che hanno una produzione delocalizzabile e per quelle tipologie di lavoratori che possono usufruire dello smart working. La pandemia è stato il fenomeno che nella sua urgenza ha forzato la nostra azione. In questa situazione estremamente difficile abbiamo voluto cogliere l’occasione imperdibile di rimettere al centro realtà decentrate e vivibili come la nostra. La parte realizzabile immediatamente era quella dello smartworking e abbiamo iniziato da lì".
Santa Fiora (Gr), terziere di Borgo / foto Comune di Santa Fiora
Come state operando per invogliare l'adesione e per accogliere i "lavoratori agili"?
"Pensiamo di vivere in un posto attraente e tranquillo e vogliamo incentivare le persone a provare a vivere a Santa Fiora, dimezzando il canone di locazione. A chi vuole lanciarsi in questa avventura offriamo un paracadute, ovvero un voucher che copra sei mesi di affitto, un incentivo a verificare di persona come la qualità della vita possa essere migliore che in un centro cittadino. Santa Fiora è servita da banda larga e abbiamo già 130 allacci su 1050 nuclei famigliari: ci possiamo vantare di essere in questo senso un piccolo caso regionale. Stiamo in questi mesi acquistando un sito che ristruttureremo per realizzare un hub perfettamente attrezzato per accogliere imprese e start up innovative. Ci sarà ovviamente anche uno spazio di coworking per i privati, fondamentale per favorire lo scambio sociale e la condivisione di saperi".
Avete già ottenuto qualche risultato?
"Abbiamo ottenuto un primo successo con l’arrivo da gennaio di un contact center, che ha creato sul territorio venti posti di lavoro. Vogliamo continuare su questa strada offrendo altri vantaggi economici e istituendo anche un contest per progetti innovativi. Dal punto di vista promozionale, addirittura la Cnn ha ripreso la nostra iniziativa e attualmente abbiamo già ricevuto settemila richieste. Questo successo ci sta spingendo a fare rete con gli altri Comuni dell’Amiata per estendere sul territorio la nostra iniziativa. Dal Santa Fiora Smart Village potremmo costruire una Amiata smart mountain". 
Santa Fiora (Gr), palazzo Sforza Cesarini / foto Comune di Santa Fiora
Come sta reagendo la comunità residente a questa novità?
"Come moltissime aree interne italiane anche noi stiamo subendo da più di mezzo secolo un trend di emigrazione. Le energie più vitali, come i giovani universitari, di rado ritornano a investire sul territorio. Per cui è necessaria la nostra aspirazione a diventare un polo attrattore di conoscenze e competenze. La nostra “rivoluzione copernicana” sarebbe trasformare l’Amiata in un posto “cool” in cui vivere e investire. Su queste premesse storiche e culturali abbiamo spiegato alla comunità che dobbiamo sfruttare un patrimonio immobiliare poco utilizzato. La valorizzazione coinvolgerà tutti, in primis i cittadini residenti che potranno così mettere a reddito le case sfitte. Vero è che noi montagnoli siamo sempre un po’ diffidenti nei confronti delle novità, ma non registriamo ostracismo, anzi una speranza che questa iniziativa porti un rinascimento per il Comune e costituendo un investimento nel lungo periodo per tutto il territorio dell'Amiata".
Oltre alla connessione veloce digitale servono però anche connessioni fisiche ai grandi centri...
"Questo è un nervo scoperto che fa male. Noi ci colleghiamo alla grande arteria stradale della Grosseto-Siena solo con trasporto su gomma. L’Amiata è ancora un polo produttivo importante, si pensi che solo il comparto della pelletteria impiega circa duemila lavoratori. Per questo sul territorio è presente moltissimo traffico veicolare. Sarebbe opportuno ammodernare velocemente le vie di collegamento e addirittura - con una autentica rivoluzione verde -ripristinare il trasporto su rotaia che serviva l’Amiata nell’800".
Santa Fiora (Gr), le campagne / foto Ido Vetuli
Che estate si vivrà a Santa Fiora?
“Speriamo che la prossima stagione estiva ripeta quella del 2020. Non abbiamo mai visto così tante persone a Santa Fiora. Tantissimi turisti che hanno riaperto le seconde case e nuovi arrivi anno animato una stagione davvero eccezionale. Innanzitutto riapriremo il museo delle Miniere ai primi di giugno, poi stiamo attrezzando il parco di Sant’Antonio con un punto ristoro per ospitare eventi nell’auditorium all’aperto. Infine, dopo la parentesi 2020 in streaming, ritornerà live il festival internazionale Santa Fiora Musica in tutto il suo splendore. La formula sarà un po’ diversa dalla tradizionale, cercheremo di fare un’edizione “diffusa”, con eventi più piccoli, ma sparsi sul territorio, in punti panoramici e angoli suggestivi del borgo".
 
Santa Fiora (Gr), la peschiera / foto Comune di Santa Fiora
INFORMAZIONI UTILI E WEB
- Scopri di più sul progetto Santa Fiora Smart Village, vai al sito vivinpaese.it

- Scopri di più su Santa Fiora sulle pagine dedicate al borgo sul sito di Bandiere Arancioni

- Vai al sito ufficiale del Comune di Santa Fiora