La 500, il gioiello di casa Fiat venduto in oltre 550mila esemplari, compie tre anni e il costruttore torinese reinventa per lei il motore bicilindrico. Non il traballante propulsore improntato alla massima economia che un po’ tutti in Europa hanno proposto nel Dopoguerra, ma il TwinAir, un concentrato di tecnologie innovative che abbina le elevate prestazioni a un impatto ambientale estremamente contenuto.

Con 92 g/km di CO2 nella versione con cambio “automatizzato” Dualogic e 95 per quella manuale, la nuova 500 TwinAair da 85 cv è l’auto a benzina con le migliori emissioni mai prodotta. Giusto per avere un termine di paragone, l’auto “ecologica per eccellenza” Toyota Prius per ottenere gli stessi risultati di 92 g/km deve mettere in campo una sofisticata propulsione ibrida. Ovviamente la 500 è la prima ma non l’unica vettura del gruppo Fiat a montare questo motore, prodotto in 450mila pezzi/anno nello stabilimento polacco di Biesko Biala.

Un colpo di genio tutto italiano, però, dal punto di vista della progettazione, che ha visto gli ingegneri di Fpt - Fiat Powertrain Technologies sviluppare un due cilindri da 900 centimetri cubi – “450 cc per cilindro sono la cubatura ideale” ha sottolineato Alfredo Altavilla, amministratore delegato di Fpt – con testata MultiAir a controllo elettroidraulico delle valvole. Il risultato è un turbo a benzina che eroga 85 cv, pesa il 10% in meno ed è lungo il 23% in meno dell’equivalente propulsore a quattro cilindri. Ma, soprattutto, può vantare prestazioni e consumi finora mai registrati nella categoria. E, in futuro, sia adottando la propulsione a metano sia dotandosi di un motore elettrico per costituire un’unità ibrida, potrà rappresentare il cardine per un’intera generazione di propulsori a basse emissioni.

La Fiat 500 equipaggiata col propulsore TwinAir, infatti, già oggi a differenza di molte vetture “ecofriendly” non impone rinunce: si dimostra agile e brillante, pronta alla risposta nel traffico e alle sollecitazioni dell’acceleratore. Tanto per dare una misura, i 100 all’ora si raggiungono in 11 secondi netti e il percorso di prova lungo le colline dell’hinterland torinese ha dimostrato che quando la strada sale bruscamente la vettura mantiene una verve sconosciuta a molte concorrenti. Anzi, se qualcosa c’è da eccepire, è che la nuova taratura delle sospensioni privilegia più il brio che l’assorbimento di buche e tombini.

I consumi di carburante, dichiarati in sede di omologazione, sono dell’ordine dei 4-4,6 l/100 km; nei fatti una dozzina di chilometri tra semafori e ingorghi del centro di Torino – complice anche la temperatura di 34° C che imponeva l’uso del climatizzatore – ha fatto registrare una percorrenza dell’ordine di 12 chilometri con un litro. Tutta da verificare sul campo in condizioni meno estreme e prendendo confidenza con un motore che suggerisce, tramite display, di cambiare marcia, oltre a disporre di un tasto “eco” che ne privilegia le qualità ecocompatibili e addirittura, nel caso della tramissione Dualogic, cambia le strategie di cambiata dei rapporti.