Sono ormai cinque mesi che, bianca abbagliante, la “foresta pietrificata” che caratterizza l'involucro esterno di Palazzo Italia affascina i visitatori di Expo 2015. Si tratta di 900 pannelli in cemento, quattro metri per quattro, ispirati a una “foresta urbana” che costituiscono la “pelle” ramificata voluta dai progettisti di Studio Nemesi per evocare una figuratività primitiva e tecnologica al tempo stesso.
Una tessitura di linee realizzata al computer, con pannelli tutti uno diverso dall'altro, che genera alternanze di luci e di ombre, di vuoti e di pieni dando vita a un’architettura-scultura che rimanda alla Land Art. E, soprattutto, un biglietto da visita del “saper fare” made in Italy che va oltre le innovative caratteristiche di ecosostenibilità dell’edificio. Prima tra tutte un sistema di circolazione d'aria naturale che, grazie ai flussi d'aria che si interpongono tra la “pelle” e la facciata vetrata retrostante, ha garantito condizioni ambientali gradevoli anche nei giorni del grande caldo agostano.
UN CEMENTO INNOVATIVO
La qualità più evidente, e apprezzata, di Palazzo Italia, resta il suo brillante candore diurno che, la sera, si accende di riflessi multicolori quando è colpito dai laser del vicino Albero della vita. Un candore che non ha perso nulla dal giorno dell'inaugurazione e resterà tale anche in futuro grazie all'utilizzo di un innovativo cemento biodinamico, l'i.active Byodinamic di Italcementi fresco di brevetto, che proprio in questo edificio ha trovato per la prima volta un'applicazione su larga scala.
Un cemento sviluppato nei laboratori i.lab situati nel parco tecnologico Kilometro Rosso di Dalmine (Bg) che impiega per l'80 per cento materiali riciclati – scarti di lavorazione del marmo di Carrara che contribuiscono a dare luminosità al colore bianco – oltre a risultare due volte più resistente di un cemento comune e tre volte più plastico, tanto da aver consentito di realizzare elementi tridimensionali a geometria complessa come quelli dei 900 pannelli della “foresta pietrificata”.

I TANTI SEGRETI

A stupire i visitatori di Expo 2015 che si avvicinano a Palazzo Italia fin anche a toccarlo ci sono però altri due fattori: in primis la sensazione al tatto di compattezza dei pannelli, frutto appunto dell'impiego di una malta a elevata fluidità che dà luogo a superfici gradevolmente lisce. E poi l'assenza di accumuli di polvere o sporco sulla facciata, senza alcun intervento di manutenzione. È il frutto di un'altra caratteristica nascosta del i.active Byodinamic, la presenza nella miscela di biossido di titanio. Che di fatto rende la pannellatura esterna una sorta di “spugna” fotocatalitica: con l'aiuto della luce solare, trasforma polveri e inquinanti in sali che sono dilavati dall'acqua piovana, garantendo a vita la totale pulizia delle superfici esterne.
LA VISIONE DI NERVI
Fin troppo spesso associato a valori negativi per il paesaggio e il territorio – non a caso si parla di cementificazione – lo i.active Byodinamic, prodotto 100 per cento made in Italy, punta perciò a riguadagnare al cemento  l'etichetta datagli da Pier Luigi Nervi, celebre progettista di straordinari edifici tra cui il grattacielo Pirelli di Milano e l'aula Paolo VI in Vaticano, che lo definì “Il più bel materiale che l'umanità abbia mai inventato”. Nota dolente, per chi già fantasticasse di ristrutturare casa con questo cemento: l'i.active Byodinamic di Italcementi ha un costo indicativo di 1.100 euro la tonnellata.