Domanda: quanti sono i Navigli? Anche il milanese più esperto probabilmente risponderà tre: il Naviglio Grande, quello Pavese e il Martesana. E invece no. Sono quattro, perché c'è anche quello di Bereguardo, emissario, per così dire, del Grande, da cui si stacca ad Abbiategrasso e scorre per 19 chilometri fino appunto a Bereguardo, dove si collega al Ticino. Anzi, a voler essere precisi sono cinque, contando anche il Naviglio di Paderno, che però è scollegato dagli altri: scorre per poco meno di 3 chilometri parallelo al fiume Adda, nel territorio comunale di Paderno D'Adda (Lc).

Un tempo insostituibili autostrade per il trasporto di materiali verso Milano (è grazie ai Navigli che il marmo di Candoglia per il Duomo arrivò in città) oggi sono considerati a tutti gli effetti una risorsa paesaggistica e quindi turistica. Non è un caso che siano tra i grandi protagonisti dei progetti per l'Expo 2015 di Milano. Chi però non volesse aspettare quella data, può già ora navigare in lungo e in largo sui fiumi artificiali di Milano e provincia.

Sul naviglio della Martesana è infatti già attivo da tempo un servizio di navigazione turistica. Il programma, proposto dalla Navigli Lombardi Scarl, prevede un'escursione di una giornata nel tratto fra Concesa di Trezzo e Vaprio d'Adda dove è possibile ammirare, tra le altre, Villa Melzi e Villa Castelbarco. Il tour comprende inoltre una gita in bicicletta o in carrozza nel territorio dell'Ecomuseo Adda di Leonardo.

E' stato invece inaugurato pochi giorni fa sull'idrovia Locarno-Milano-Venezia il tratto della Conca Miorina, che collega il Lago Maggiore al fiume Ticino. Il percorso, all'interno del parco del Ticino, va da Sesto Calende a Varallo Pombia e dura circa un'ora e mezza. Entrambi i servizi sono in programma per tutta l'estate il sabato e la domenica.

Per chi invece preferisce rimanere con i piedi per terra, tutti i finesettimana fino al 20 settembre c'è la rassegna Suoni musicanti: concerti di musica classica, etnica, soul, blues e jazz lungo l'alzaia del Naviglio Grande, tra vicolo dei Lavandai e la chiesa di S. Maria delle Grazie.